Sette secoli di arte italiana al Castello di Mesagne. In Puglia la mostra ispirata dal G7
A giugno 2024 i sette leader delle potenze mondiali si ritroveranno a Borgo Egnazia, per il summit. A meno di un’ora d’auto, in concomitanza con il vertice, inaugurerà la mostra che dal G7 mutua il nome, omaggio alla grande storia dell’arte italiana, dal XIV al XX secolo
Dal 13 al 15 giugno 2024 la Puglia ospiterà il vertice dei capi di Stato per il G7, nell’anno di presidenza italiana del summit. E sarà Borgo Egnazia, riproduzione di un caratteristico borgo agricolo della Valle d’Itria declinato in chiave luxury resort, ad accogliere i leader delle sette potenze mondiali che hanno la possibilità di influenzare le sorti del mondo. In agenda Ucraina, Medio Oriente, questione africana e regolamento delle migrazioni.
G7, dal vertice del leader mondiali alla storia dell’arte italiana
Ma il G7 dà anche il titolo alla mostra-compendio della migliore storia dell’arte italiana, condensata nell’allestimento che prenderà forma, proprio a partire dal prossimo 13 giugno (e fino all’8 dicembre) nel Castello normanno svevo di Mesagne. L’iniziativa, che potrebbe avere un retrogusto di operazione-vetrina del made in Italy, è comunque lodevole per l’opportunità offerta a chi, la prossima estate, visiterà la Puglia e potrà apprezzare, riunite in un unico spazio, opere di Giotto, Donatello, Tiziano, Leonardo da Vinci, Antonello da Messina, Raffaello, Caravaggio, Bernini, Canova, Giovanni Boldini e Pino Pascali, solo per citarne alcuni. Il percorso espositivo si snoderà, infatti, attraverso sette secoli di arte italiana (giocando sul numero 7 del summit), dal XIV al XX Secolo, godendo di importanti prestiti da collezioni pubbliche e private.
G7 – Sette secoli di arte italiana. La mostra al Castello di Mesagne in Puglia
Presentata al BIT di Milano, la mostra s’inserisce nel più longevo piano di sviluppo di un circuito turistico alternativo nel Salento preso d’assalto durante la stagione estiva: a Mesagne (che è stata Capitale Cultura di Puglia 2023), da qualche anno, la Rete di Imprese Micexperience Puglia, guidata dall’imprenditore Pierangelo Argentieri, si sta impegnando, con il patrocinio della Regione e il sostegno dell’amministrazione comunale, a mettere a sistema una programmazione culturale di alto profilo, beneficiando di una delle architetture difensive meglio conservate del periodo normanno (la fondazione risale all’XI Secolo, con Roberto il Guiscardo, ma alla metà del Quattrocento l’edificio fu completamento ristrutturato da Giovanni Antonio Orsini del Balzo). Così, l’estate scorsa, il Castello ha ospitato, con buon riscontro da parte del pubblico, un progetto sulle origini e l’evoluzione del naturalismo caravaggesco (Caravaggio e il suo tempo – Tra naturalismo e classicismo). E nel 2024, la vicinanza geografica con il G7 ha spinto a sviluppare una proposta culturale di conoscenza dell’arte italiana attraverso i suoi maestri più noti: “Ne evidenzieremo le principali correnti artistiche e gli sviluppi stilistici, offrendo un’esperienza educativa e coinvolgente per il pubblico, attraverso l’esposizione di opere d’arte significative e la fornitura di informazioni contestuali” spiega Argentieri. “Potremo insieme scoprire l’evoluzione delle tecniche artistiche e l’influenza di artisti italiani sulla scena internazionale e promuovere la consapevolezza e l’apprezzamento dell’arte italiana, sia a livello nazionale che internazionale a partire dalla straordinaria vetrina del Summit G7”. La curatela scientifica del progetto è affidata a Pierluigi Carofano; la mostra si articolerà in sei sezioni – introdotte da una sala multimediale – partendo da Giotto e gli albori del Rinascimento per passare alla celebrazione del Cinquecento, poi al Seicento con Caravaggio e il Barocco italiano, a Canova e al Neoclassicismo del XVIII secolo, a Boldini e all’arte moderna italiana dell’Ottocento, all’arte italiana del XX Secolo, con focus su Pascali. In conclusione, si offriranno spunti di riflessione sull’eredità dell’arte italiana e sull’impatto sulla scena artistica contemporanea.
Livia Montagnoli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati