Quanto rende felici andare al museo? C’è uno strumento che cerca di dircelo
Si chiama RADAR ed è un toolkit utilizzabile in ambito culturale per misurare l’impatto sul benessere di una qualsiasi esperienza artistica. Semplice, rapido, e accessibile a tutti. Ma come funziona?
Questo misuratore di benessere e felicità è il frutto degli studi di Sara Uboldi e Alessandra Marasco, nell’ambito del progetto Inclusive Arts and Culture (ICA) promosso dall’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale. Basato su pratiche internazionali ormai sperimentate da più di un decennio, RADAR è uno strumento di per sé molto semplice e accessibile. Tutti – ragazzi inclusi – lo possono utilizzare per misurare l’impatto che le esperienze culturali possono avere su di sé. Dai musei, agli spettacoli, alle attività laboratoriali a sfondo artistico. Sono tanti i contesti in cui questo toolkit di auto-analisi può essere utile. Utile a se stessi, ma ancora di più a chi sta dall’altra parte: ai musei, agli educatori, a tutti gli organizzatori di attività culturali. Solo conoscendo l’impatto di quello che si sta facendo, infatti, si può sapere come migliorare i servizi e le proprie offerte. Ma come funziona? Ve lo spieghiamo qui.
Come funziona RADAR il toolkit per misurare la felicità che nasce dall’arte
Il toolkit di RADAR è composto da tre strumenti: due per auto-valutare le proprie emozioni, e uno dedicato alla “connessione con l’arte e il patrimonio culturale” che si percepisce. Li si compila prima e dopo l’esperienza artistica in esame, e si confrontano i risultati. Così, ciascuno, anche solo guardando le proprie risposte, può rendersi conto delle differenze, riflettendo sull’effetto che l’arte abbia prodotto su di sé. Raccogliendo i dati su larga scala, poi, questi possono essere analizzati, ricavando utilissime informazioni statistiche sulle variazioni e sugli impatti. Una base fondamentale per studiare il fenomeno e indirizzare le azioni future delle progettualità culturali.
Il toolkit RADAR: uno strumento accessibile per tutti
RADAR è pensato per essere utilizzabile da chiunque, grazie a un design semplice, intuitivo e accessibile. Lo si compila sul posto, rapidamente, senza bisogno di particolari assistenze. È pensato per diversi contesti culturali: musei, biblioteche, gallerie, teatri e festival. Ma anche per ambiti educativi, o luoghi di cura e assistenza. Si adatta a tutte le fasce di età… persino ai più giovani, per i quali è spesso difficile capire quello che provano davvero. Per spiegare a bambini e ragazzi come e perché usarlo, le ricercatrici hanno messo a punto una storia a fumetti che vede protagonisti due loro coetanei: Francesco e Sofia.
Al via la sperimentazione del toolkit RADAR con i ragazzi di Recanati
Proprio in queste settimane, è in corso il progetto pilota che coinvolge 250 studenti tra i 12 e i 14 anni. La sperimentazione ha luogo nel Comune di Recanati, dove i giovani partecipanti sono invitati a utilizzare il toolkit per testare gli effetti positivi prodotti da laboratori di musica, fumetti e video. Accanto alle misurazioni, una serie di focus group arricchisce l’indagine, cogliendo questa preziosa occasione per aiutare gli adolescenti a esprimere le proprie emozioni. Il target di età è stato scelto proprio per le difficoltà che incontrano spesso nel relazionarsi con i coetanei e con gli adulti e comunicare i propri pensieri. Grazie a questo progetto, i ragazzi coinvolti possono sperimentare nuove attività creative e stimolanti, e acquisire maggiore consapevolezza di sé, e di ciò che l’arte e la cultura possono fare per loro. Dall’altra parte, i risultati sono una risorsa preziosa per raccogliere evidenze sul ruolo del patrimonio culturale per il benessere della società.
Emma Sedini
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