Magreen Gallery apre una nuova sede a Genova con una mostra di fotografia e scultura

Ad animare il capoluogo ligure sarà la nuova sede di Magreen Gallery, già attiva in altre città. A inaugurarla una mostra che mette in dialogo le fotografie di Alberto Magrin e le sculture di Antonio Teruzzi

Dopo Pavia, Sassari e Rapallo, Magreen Gallery apre una sede anche a Genova, festeggiando i suoi primi dieci anni di attività. A fondarla nel 2014 è stato il fotografo Alberto Magrin (Rapallo, 1970) con l’obiettivo di rappresentare artisti emergenti e non capaci di esprimersi attraverso tutti i linguaggi delle arti visive, dedicando una particolare attenzione alla fotografia e alle sue declinazioni digitali. In occasione dell’apertura della nuova sede nel capoluogo ligure, la galleria ospiterà a partire dal 4 luglio (e fino al 29 settembre) Spiritual Freedom, mostra che mette in dialogo gli scatti dello stesso Alberto Magrin e le sculture di Antonio Teruzzi.

La mostra “Spiritual Freedom” da Magreen Gallery a Genova 

Le fotografie di Alberto Magrin contengono al loro interno simboli e rimandi al divino capaci di catturare lo sguardo dello spettatore. Queste, stampate su porcellana per la mostra Spiritual Freedom, dialogano con le quattro sfere in terracotta policroma realizzate da Antonio Teruzzi (Brugherio, 1945), dove il focus si sposta sull’uomo che si confronta con le sfide quotidiane del suo tempo, mettendo in discussione la sfera privata e sociale. 

Sfere, Antonio Teruzzi
Sfere, Antonio Teruzzi

Gli artisti e la mission di Magreen Gallery

Già attiva nel panorama nazionale e internazionale grazie alla partecipazione a numerose fiere (MIA Photo Fair, VOLTA Basel, Art Photo BCN e Paris Photo), Magreen Gallery si è distinta negli anni per aver offerto una guida su misura a ogni collezionista interessato agli artisti rappresentati. Tra emergenti e non, spiccano i nomi di Angela Vinci, Caroline Coppey Adouard Burgeat, Frederique Jeantet, Jorge Luis Linares, Ruya Qian, Sahar Eshghi Sani, Varvarrà, Tepeu Choc e Wenlong Ye che, attraverso i codici della scultura, della video art, della pittura e dell’installazione, si fanno portavoce di tematiche socioculturali, in costante ricerca del confronto con il pubblico. 

Meridiana Sundial, Alberto Magrin
Meridiana Sundial, Alberto Magrin

I critici Loris Innocenti e Enrico Formica raccontano la mostra “Spiritual Freedom” 

I lavori di Magrin fanno ‘scattare una scintilla tra l’aulico e il prosaico’. Lo sconcerto e l’irrealtà di queste scene divengono miracoli quotidiani: non c’è intento provocatorio, né sperimentazione dell’arte combinatoria”, così il critico Enrico Formica racconta la ricerca di Alberto Magrin. “Il corto circuito è invece provocato da ossimori visivi tra due categorie di elementi ben individuabili e definite: una ‘alta’ e sacra, l’altra ‘bassa’ e profana”. Ad affiancarsi a lui è Loris Innocenti, sottolineando che i lavori di Antonio Teruzzi “hanno un impatto molto forte verso chi le guarda; è come se il mondo intorno a noi si fermasse e ci costringesse a dedicare un momento riflessivo a noi stessi, lontani dalla frenesia a cui siamo abituati oggi. Ci pongono delle domande a cui dobbiamo cercare delle risposte. Le sfere rimandano alla simbologia delle arti e delle scienze, di epoca medioevale e rinascimentale: aritmetica, geometria, astronomia, e musica”. 

Redazione

Genova // dal 4 luglio al 29 settembre 2024
Via Luccoli, 22/S1 
Spiritual Freedom 
Magreen Gallery

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