L’arte come scintilla di speranza nella mostra di Costas Varotsos a Lecce
Otto opere, tra sculture luminose e installazioni create dall’artista greco, compongono il percorso espositivo di “Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa”, allestito negli spazi del Museo Castromediano
“Qualcuno un giorno mi ha detto che la politica è una guerra continua. Allora possiamo dire che l’arte è una preghiera continua”. Così Costas Varotsos (Atene, 1955) chiarisce la sua concezione dell’arte come strumento di pensiero critico sulla società contemporanea e di riflessione politica ed esistenziale, che attraversa la sua poiesis.
Chi è Costas Varotsos
L’artista greco – autore della nota opera presente sul lungomare di Otranto, “L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante”, l’intervento sul relitto della motovedetta albanese Katër i Radës, speronata nel 1997 e simbolo di una delle prime stragi di migranti nel Mediterraneo – torna in Puglia. E lo fa con “Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa”, la mostra allestita al Museo Castromediano di Lecce e curata da Luigi De Luca e Giusi Giaracuni.
La mostra di Costas Varotsos a Lecce
Il percorso espositivo si snoda tra gli spazi esterni ed esterni del Museo ed è caratterizzato da otto opere scenografiche, tra sculture luminose e installazioni in vetro, materiale prediletto da Varotsos. Due di queste sono site specific, mentre le altre provengono dalla sua produzione artistica, a partire dagli anni Ottanta. Ricollegandosi al mito di Prometeo, che rubò agli dèi il fuoco sacro della techne per donarlo all’umanità, Varotsos s’interroga sulla gravità dell’attuale momento storico, contrapponendo alla disperazione per la situazione politica mondiale e per la disillusione sul genere umano, la speranza, in greco antico elpìs, l’ultimo dono contenuto nel vaso di Pandora, come racconta Esiodo.
L’allestimento del Museo Castromediano a Lecce
La “scintilla” salvifica della speranza ma anche la necessità di riscoprire il significato del fuoco sacro di Prometeo, emblema dei “grandi valori che informano l’uomo”, come spiega l’artista, è simboleggiata da “Elpìs”, una lancia rossa di 18 metri posta all’ingresso esterno del Museo Castromediano che svetta verso il cielo. Nell’atrio del Museo, poi, ecco Prometeo, imponente scultura scintillante dalle sembianze umane, creata con frammenti di vetro, che evidenzia la centralità dell’uomo e l’esigenza di rifondare il suo rapporto con la natura e con la tecnica, Intelligenza Artificiale compresa.
Cecilia Pavone
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