Estate 2024 in Puglia, guida alle mostre da non perdere

Dalla pittura alla scultura contemporanee, con un’incursione nell’arte moderna, ecco 11 mostre da visitare in Puglia. Protagonisti delle esposizioni sono affermati artisti di livello nazionale e internazionale che irrompono sul territorio con le loro opere senza tempo

Quali mostre vedere in Puglia durante l’estate del 2024? Entra nel vivo dell’estate pugliese, con innumerevoli iniziative artistico-culturali disseminate sul territorio. Tra le esposizioni in corso o appena inaugurate, Artribune ha selezionato 11 mostre in Puglia da non perdere: per quanto riguarda la scultura contemporanea sono da visitare “Il corpo nel tempo” a Monopoli, con le opere di Andreas Senoner a “Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa”, la mostra di Costas Varotsos al Museo Castromediano di Lecce. Ampio spazio alla pittura contemporanea e all’esplosione del colore con la mostra monografica dedicata a Vittorio Matino, “Divampa colore”, in corso alla Fondazione Biscozzi-Rimbaud a Lecce e alla ricerca pittorica di Marco Neri, protagonista – alla Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare – di “About Her”, ampia esposizione che ripercorre i momenti salienti del suo quarantennale percorso artistico. Nel suggestivo Castello di Carovigno campeggiano i dipinti di Giuseppe Ciracì, frutto di riflessioni esistenziali e sapienza tecnica, nella mostra “Nelle nostre stanze”, concepita ad hoc per le sale del castello, dimora della contessa austriaca Elisabetta in un tempo remoto. Non manca, infine, un’incursione nell’arte moderna con “Chagall. Sogno d’amore”, la grande mostra dedicata a Marc Chagall in corso al Polo Museale-Castello Conti Acquaviva D’Aragona di Conversano.  E molto altro ancora.

L’eterno presente della creatività nelle sculture di Andreas Senoner a Monopoli

Le metamorfosi che, fin dall’infanzia, si susseguono nelle diverse fasi del percorso esistenziale individuale e collettivo, sono al centro della ricerca di Andreas Senoner (Bolzano, 1982), protagonista della mostra personale “Il corpo nel tempo”. L’esposizione, organizzata dalla galleria Doppelganger nella Chiesa di Sant’Angelo di Monopoli, si inserisce nella XX edizione del festival di musica da camera “Ritratti”, intitolato quest’anno “Forever Young”, perché basato sul tema dell’eterna gioventù, intesa come principio assoluto della creatività. In esposizione una selezione di sculture lignee enigmatiche e ieratiche, create da Senoner nell’ottica di un dialogo ideale con lo spazio della Chiesa di Sant’Angelo, che narrano l’innocenza e la purezza irripetibile della psychè infantile, oltre agli infiniti orizzonti di possibilità racchiusi nel misterioso processo di trasformazione. Nella poetica di Senoner il legno -adottato fin dal 2006, dopo gli studi con Kinji Akagawa a Minneapolis, costituisce lo strumento espressivo principe, adatto a leggere lo scorrere del tempo circolare e utilizzato insieme ad altri materiali naturali quali piume, licheni, tessuti, cerca d’api. 

“Il corpo nel tempo” – Andreas Senoner 
Galleria Doppelaganger – Chiesa di Sant’Angelo – Monopoli (Ba) 
Dal 5 luglio al 6 agosto 2024 

Costas Varotsos, Installation view. Courtesy Polo Biblio Museale Lecce, Raffaele Puce
Costas Varotsos, Installation view. Courtesy Polo Biblio Museale Lecce, Raffaele Puce

Il fuoco salvifico di Prometeo nella mostra di Costas Varotsos a Lecce

La riflessione critica sulla necessità di un rinnovato rapporto con la natura e sulla precaria condizione esistenziale dell’uomo contemporaneo, immerso in una “società liquida” priva di valori, costituisce il punto di avvio della ricerca di Costas Varotsos (Atene, 1955). Il Museo Castromediano di Lecce dedica all’artista greco, autore dell’opera sul lungomare di Otranto, “L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante”, la mostra “Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa”, a cura di Luigi De Luca e Giusi Giaracuni. 
Ricollegandosi al mito di Prometeo, che rubò a Zeus il fuoco sacro della conoscenza e della techne per donarlo al genere umano, Varotsos ha concepito, per gli spazi del Museo Castromediano, una mostra di otto opere, tra sculture ed installazioni in vetro realizzate a partire dagli anni Ottanta, mentre due sono site specific. Nell’atrio antistante al museo, svetta infatti “Elpìs”, una lancia rossa lunga 18 metri che simboleggia il fuoco sacro e la speranza che si contrappone alla disperazione per l’attuale situazione politica mondiale, mentre nel cortile interno campeggia Prometeo, scultura luminosa composta da frammenti di vetro, emblema della centralità dell’uomo e del suo percorso salvifico verso la consapevolezza.    

Costas Varotsos – “Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa”
Museo Castromediano – Lecce 
Fino al 12 gennaio 2025
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Vittorio MATINO, Stripes of Barnett, 2011
Vittorio MATINO, Stripes of Barnett, 2011

La potenza del colore nella ricerca pittorica di Vittorio Matino in mostra a Lecce 

L’energia dirompente del colore-luce, che squarcia il velo della percezione ordinaria per approdare a nuove dimensioni dell’essere, permea l’opera di Vittorio Matino (Tirana, 1943 – Schio, 2022), esponente di spicco dell’astrattismo italiano. La Fondazione Biscozzi-Rimbaud di Lecce dedica all’artista di origine pugliese, “Vittorio Matino. Divampa colore”, mostra monografica a cura di Nathalie Vernizzi Matino e Gabriele Matino costituita da venti dipinti di grandi dimensioni selezionati dalla sua collezione personale e per la maggior parte inediti, risalenti alla produzione artistica di Matino tra il 2004 ed il 2013, periodo contrassegnato dal ritorno alla sua terra, in particolare nella sua residenza estiva di Otranto, alla ricerca delle proprie radici identitarie. La predilezione del colore come strumento espressivo è anche frutto della prima formazione artistica avvenuta in Veneto. Dalla tradizione pittorica veneziana, infatti, Matino mutuerà le tecniche d’irraggiamento del colore-luce che caratterizzano la sua ricerca pittorica, in un’esplorazione continua tra le infinite sfumature della gamma cromatica. 

“Vittorio Matino. Divampa Colore”
Fondazione Biscozzi-Rimbaud – Lecce
Fino al 6 ottobre 2024 
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Marc Chagall, Bouquet de fleurs sur fond rouge
Marc Chagall, Bouquet de fleurs sur fond rouge

Il sogno d’amore di Chagall nella mostra monografica a Conversano

Per la prima volta in Puglia arriva “Chagall. Sogno d’amore”, la grande mostra monografica dedicata a Marc Chagall, tra i più grandi artisti del Novecento. Oltre 100 opere rare – tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni provenienti da collezioni private e certificate dalla Fondation Chagall, esposte negli spazi del Polo Museale-Castello Conti Acquaviva D’Aragona di Conversano, in provincia di Bari – narrano il percorso artistico, umano e politico del pittore russo naturalizzato francese. La poetica pittorica di Chagall, caratterizzata da atmosfere oniriche e suggestioni magico-fiabesche che rimandano al mondo dell’infanzia e al vissuto personale, costituisce un unicum nella storia dell’arte moderna. L’artista, infatti, ha attinto in parte dalle Avanguardie storiche, sviluppando comunque uno stile del tutto personale. 
La mostra, a cura di Dolores Durán Úcar, è suddivisa in cinque sezioni tematiche: “Opere Uniche”, “La storia dell’Esodo”, “Favole”, “Poesie”, “Derrière le miroir. Parigi”. 

“Chagall. Sogno d’amore” 
Polo Museale – Castello Conti Acquaviva D’Aragona – Conversano (Ba)
Fino al 27 ottobre 2024 

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Giuseppe Ciracì, Senti(e)r, 2022 olio, past ello bianco, una pagina del libro esposta alle in temperie per diverse settimane trasformata dal te mpo e applicata su tela, fori, cm 203x248 cm
Giuseppe Ciracì, Senti(e)r, 2022 olio, past ello bianco, una pagina del libro esposta alle in temperie per diverse settimane trasformata dal te mpo e applicata su tela, fori, cm 203×248 cm

Le suggestioni pittoriche di Giuseppe Ciracì al Castello di Carovigno

La memoria del percorso esistenziale individuale, intrecciata alla storia della contessa austriaca Elisabetta Schlippenbach Dentice di Frasso, vissuta dal 1905 insieme al consorte, nel castello di Carovigno, in provincia di Brindisi, permea la mostra di Giuseppe Ciracì (Brindisi, 1975), “Nelle nostre stanze”. L’esposizione – a cura di Antonello Tolve, e promossadall’Associazione Le Colonne e il PAST Puglia, in collaborazione con Kyro Art Gallery di Pietrasanta – si snoda tra le cinque sale comunicanti del piano nobile del Castello Dentice di Frasso, con dipinti di varie dimensioni estremamente ispirati, alcuni dei quali site specific e che riflettono appieno la poetica pittorica di Ciracì. Sono opere che, come chiarisce Antonello Tolve, “abitano il tempo da latitudini differenti”, espressioni di una profonda ricerca da parte dell’artista, non scevra dagli insegnamenti di Caravaggio, Leonardo e Raffaello. Cifra stilistica di Ciracì, nella fase più recente della sua poiesis, è il connubio armonico tra la sapienza della techne e l’“incompletezza della figurazione”, emblema dell’implacabile scorrere del tempo circolare. 

Giuseppe Ciracì – “Nelle nostre stanze”
Castello Dentice di Frasso – Carovigno (Br)
Fino al 6 ottobre 2024

Marco Neri, Notte della ragione (2024), acrilico su lino (trittico), installation view, foto Michele Sereni
Marco Neri, Notte della ragione (2024), acrilico su lino (trittico), installation view, foto Michele Sereni

La purezza della pittura nell’opera di Marco Neri a Polignano a Mare

Si muove da un estremo all’altro nel suo percorso perché fondamentalmente amo tutto – di Lei – della Pittura, in ogni suo aspetto”. Così Marco Neri (Forlì, 1968) spiega il titolo dell’ampia mostra personale “About Her”, in corso alla Fondazione Pascali di Polignano a Mare (qui la nostra recensione). L’esposizione, a cura di Giuseppe Teofilo, direttore della Fondazione, ripercorre le principali tappe della quarantennale ricerca pittorica dell’artista, protagonista di numerose mostre in Italia e all’estero e che vanta la partecipazione, su invito di Harald Szeemann, alla Biennale di Venezia del 2001 con il suo “Quadro mondiale” (2000) composto da 192 tele raffiguranti le bandiere di tutte le nazioni del mondo. La rappresentazione architettonica e il paesaggio, che diviene sempre più sintetico e geometrico, sono al centro della sua poetica.  Il percorso espositivo di “About Her” inizia dallo spazio esterno della Fondazione Pascali con un grande wallpaintig site specific e si snoda in tutte le sale del piano terra del museo, suddivise a livello tematico, per concludersi con un intervento nell’Exchiesetta del centro storico di Polignano a Mare.  

Marco Neri – “About Her” 
Fondazione Pascali – Polignano a Mare (Ba)
Fino al 22 settembre 2024
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Lisetta Carmi, Sardegna, Onifai, 1964 © Martini &  Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi.
Lisetta Carmi, Sardegna, Onifai, 1964 © Martini & Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi.

A Cisternino la mostra permanente delle fotografie donate da Lisetta Carmi

La donazione di Lisetta Carmi (Genova, 1924 – Cisternino, 2022) alla comunità di Cisternino, suo paese d’adozione per 50 anni, immerso nel cuore della Valle d’Itria, diventa una mostra permanente. Il progetto espositivo, ideato da Nùevù Studio su iniziativa del Comune, sarà inaugurato il 13 luglio negli spazi di palazzo Lagravinese in apertura di “Lisetta 100”, manifestazione ricca di eventi culturali organizzata a Cisternino, in occasione del centenario dell’artista, pioniera della fotografia di denuncia sociale dallo stile realista e dallo sguardo rivolto verso gli oppressi, i diseredati, gli emarginati, considerati gli “ultimi” della società. In mostra 31 scatti in bianco e nero, autografati e timbrati, che ritraggono, con crudo realismo e in un’ottica poetico-antropologica, le precarie condizioni lavorative dei camalli di Genova, la disperazione dei transessuali di via del Campo, ma anche gli orrori dei campi profughi palestinesi, gli sguardi dei bambini che abitano le zone di guerra e la povertà dei paesini del Sud Italia nell’epoca della civiltà contadina. Presenti, nel percorso espositivo, curato dalla giornalista Lucilla Parlato, anche ritratti fotografici della Sicilia, accompagnati da testi di Leonardo Sciascia. 

Dal 13 luglio 2024
Mostra fotografica permanente – donazione Lisetta Carmi 
Palazzo Lagravinese – Cisternino (Br)

Luciana Galli, macchina da presa
Luciana Galli, macchina da presa

Gli orizzonti urbani di Luciana Galli in mostra a Polignano a Mare

Immagini in movimento che narrano orizzonti urbani, scorci dei principali quartieri di Bari ripresi con lo smartphone, in un’ottica razionale di rigorosa costruzione-decostruzione dello spazio. E’ questo il nucleo della mostra “Luciana Galli. Macchina da presa”, in corso alla Fondazione Pascali di Polignano a Mare e a cura di Antonella Marino. Dieci le opere video in mostra, che ripercorrono la ricerca di Luciana Galli (Bari, 1942) contrassegnata dall’esplorazione di diversi ambiti della fotografia, tra i quali il reportage, la fotografia industriale e di architettura, la street photography, solo per citarne alcuni. Indagatrice di paesaggi urbani locali e internazionali – osservati nel corso dei suoi viaggi in Portogallo e a Cuba – la fotografa della “semplificazione geometrica” gioca, con sguardo antropologico, sull’essenzialità, sull’“equilibrio ritmico” e sul dinamismo, ma non sull’elemento descrittivo, lasciando un ampio margine d’interpretazione dell’opera. 

“Luciana Galli. Macchina da presa”
Fondazione Pino Pascali – Polignano a Mare (Ba)
Dall’11 luglio al 28 luglio 2024

Franco Dellerba - Cavallo a dondolo - 2021 -  - plastica dipinta - ferro cromato e luminarie - cm 86 x 126 x 39
Franco Dellerba – Cavallo a dondolo – 2021 – – plastica dipinta – ferro cromato e luminarie – cm 86 x 126 x 39


Le “architetture di luce” di Franco Dellerba ai Rifugi antiaerei di Monopoli

L’arte, concepita nella sua accezione ludico-antropologica, gli archetipi del mito e il gioco inteso come strumento di libertà espressiva e di riflessione esistenziale, caratterizzano la poetica di Franco Dellerba (Rutigliano, 1949), protagonista della mostra “Sottosopra”, in corso negli spazi dei Rifugi antiaerei di Monopoli. L’esposizione, a cura di Carmelo Cipriani, ripercorre le principali tappe della poiesis di Dellerba – pioniere dell’uso delle luminarie delle feste patronali nell’arte contemporanea – con oltre 20 opere, tra sculture luminose e lavori in terracotta e ceramica, che raccontano la profondità del mondo arcaico e le tradizioni della società contadina in Puglia, nell’ottica di una ricerca antropologica finalizzata alla riscoperta delle radici identitarie individuali e collettive. In netto contrasto con gli angusti e cupi corridoi dei Rifugi antiaerei, Dellerba costruisce un universo di luce fantastico, fiabesco, contrassegnato da simboli universali della dimensione infantile e della civiltà contadina.  

Franco Dellerba – “Sottosopra” 
Rifugi Antiaerei – Monopoli
Fino al 1° settembre 2024 

Francesco Arena, 30 altalene, veduta dell'installazione, Polignano a Mare, 2024
Francesco Arena, 30 altalene, veduta dell’installazione, Polignano a Mare, 2024

A Polignano a Mare le 30 altalene di Francesco Arena, vincitore del Premio Pascali 2024 

Le altalene come emblema di libertà, nell’ottica di un ricollegamento all’archetipo dell’infanzia, alla tradizione di musica popolare, alla mitologia greca e alla letteratura. E’ questa l’opera di Francesco Arena (Torre Santa Susanna, Brindisi, Italia, 1978), vincitore del Premio Pascali 2024, giunto alla sua XXVI edizione e presieduto da Giuseppe Teofilo, direttore della Fondazione Pascali. Con il progetto diffuso “30 altalene”, curato da Bruna Roccasalva, direttrice artistica della Fondazione Furla, Arena propone un’opera partecipata: 30 altalene in bronzo dislocate nel centro storico di Polignano a Mare, fruibili h24 dalla comunità locale e dai turisti che, come ogni estate, animano la cittadina. Ogni altalena reca un aforisma o un verso poetico di grandi scrittori – tra i quali Dostoevskij e Tolstoj – modificati da Arena, o frasi tratte dalle opere di scrittori che partecipano al festival “Il libro possibile”, partnership della mostra e in programma a Polignano a Mare e a Vieste.

“Francesco Arena. 30 altalene”
Premio Pascali 2024
Mostra diffusa – Polignano a Mare (Ba)
Fino al 13 ottobre 2024
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Pippo Patruno
Pippo Patruno

La memoria del “tempo qualità” nella retrospettiva dedicata a Pippo Patruno a Monopoli

Il “tempo dell’arte”, la memoria del “tempo qualità”, l’indagine sul linguaggio e sulla scrittura, costituiscono il nucleo della ricerca di Pippo Patruno (Monopoli, 1955-2023), tra gli artisti protagonisti del panorama contemporaneo pugliese e a lungo docente all’Accademia di Belle Arti di Bari. A Patruno, scomparso prematuramente, la Città di Monopoli dedica la prima, ampia retrospettiva “Archivio Sentimentale”. La mostra, a cura di Antonella Marino e Carmelo Cipriani e ideata dall’Associazione Culturale Pippo Patruno con l’assessore alla Cultura di Monopoli Rosanna Perricci, è caratterizzata da oltre 50 opere che ripercorrono l’intensa carriera artistica di Patruno, avviata con una ricerca pittorica di matrice espressionista.  Sperimentatore di linguaggi differenti, dal disegno alla pittura e dall’assemblage all’installazione, Patruno ha a lungo collaborato con la storica galleria Bonomi di Bari, e ha costruito uno stile peculiare contrassegnato, nelle prime fasi, da una marcata figurazione geometrica e successivamente dalla parola scritta associata, nella sua valenza estetica e non semiologica, all’immagine. 

Pippo Patruno – “Archivio sentimentale”
Biblioteca “Rendella” – Monopoli (Ba)
Fino al 28 luglio 2024
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Cecilia Pavone

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Cecilia Pavone

Cecilia Pavone

Cecilia Pavone, storica e critica d’arte, curatrice indipendente, giornalista professionista, è nata a Taranto ed è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Bari. La sua ricerca verte sulla fenomenologia artistica contemporanea e sulla filosofia dell’arte. Scrive su riviste specializzate…

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