Le mostre da vedere in Sicilia nell’estate 2024

Dalla Palermo di Santa Rosalia, passando per Centuripe, nell’ennese, fino alla Valle dei Templi di Agrigento, Capitale italiana della cultura per l’anno 2025. Ecco tutti gli appuntamenti da non perdere, tra capolavori dell'arte italiana e autori contemporanei

In questo che a Palermo è l’anno giubilare Rosaliano, quarto centenario del rinvenimento delle spoglie mortali di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino e della liberazione della città dal flagello della peste, l’estate in Sicilia si presenta ricca di mostre e appuntamenti culturali. A partire proprio dal capoluogo che vede la sua Santa Patrona omaggiata, sia da mostre di arte antica che di arte contemporanea. Le occasioni di grandi esposizioni non mancano neanche ad Agrigento: in attesa dell’anno da Capitale italiana della Cultura 2025, c’è l’iniziativa I Tesori d’Italia – I grandi capolavori dell’arte, visitabile per 18 mesi da luglio 2024 a dicembre 2025 a Villa Aurea nel Parco della Valle dei Templi. Il nostro itinerario si spinge poi a Centuripe, provincia di Enna, per visitare una mostra sulla vicenda umana ed artistica di Antonio Ligabue che si allarga ad altri outsider dell’arte del Novecento italiano. Fino a toccare le isole di Filicudi, Stromboli e Favignana e le loro esposizioni di arte contemporanea.

15 artisti siciliani in mostra a Villa Zito a Palermo

Domenico Pellegrino
Domenico Pellegrino

Sono quindici i primi artisti siciliani (nei prossimi mesi ne saranno coinvolti altri), alcuni tra i più rappresentativi del panorama regionale, i protagonisti della mostra collettiva Animae nata da un’idea editoriale del gruppo Novantacento e organizzata e sostenuta dalla Fondazione Sicilia che fin dalla sua nascita, ha interpretato con filantropia e mecenatismo, la divulgazione dell’arte e la valorizzazione del lavoro di artisti siciliani. In mostra fino al 15 settembre 2024 fotografia, installazioni, pittura e scultura di Francesco Bellina, Marco Cassarà, Tommaso Chiappa, Gabriella Ciancimino, Andrea Cusumano, Francesco Ferla, Sergio Fiorentino, Genuardi Ruta, Simone Geraci, Domenico Pellegrino, Franco Politano, Nicola Pucci, Giacomo Rizzo, Sandro Scalia, Ignazio Schifano. Opere rappresentative del concept di ogni artista ed espressione del loro essere siciliano, raccolte in un unico volume dal titolo Animae, nato da un’idea editoriale del mensile I Love Sicilia che, da quasi un ventennio ormai, racconta l’Isola dei talenti, di chi produce e di chi rimane per scelta, attraverso la rubrica Arte in Mostra, curata da Giuli Gueci, dando ogni mese spazio agli artisti siciliani che espongono entro e al di fuori delle coste isolane.

Le opere di Claire Fontaine ispirate al culto di Santa Rosalia al Museo RISO di Palermo

Claire Fontaine, On Fire, 2023. Shaped lightbox digital print dimmer transformer and cables
Claire Fontaine, On Fire, 2023. Shaped lightbox digital print dimmer transformer and cables

Nell’anno giubilare Rosaliano, il Riso – Museo regionale d’arte moderna e contemporanea ha commissionato a Claire Fontaine l’installazione Tra cielo e terra. Il titolo è ispirato al saggio di Sara Cabibbo, Santa Rosalia tra terra e cielo (Sellerio 2004), e associa il culto della vergine taumaturga, portatrice di salute e di luce dopo la peste, a due immagini a noi familiari: l’emoji del sole (A Brighter Tomorrow, 2024) – concepito per questa occasione – e quello del fuoco (On Fire, 2023). La materializzazione nello spazio fisico di due immagini “ready-made”, di cui si fa un uso digitale e relazionale, è descritta dall’artista come la creazione di un anti-nft, lo spostamento di un oggetto virtuale al di fuori di uno spazio interattivo. L’installazione sarà visibile dalla strada di giorno e di notte, allestita all’interno delle vetrine di Riso, che si affacciano sul Cassaro, fino al 4 settembre, dies natalis di Santa Rosalia, inteso come data della sua morte corporea e nascita alla vita eterna.

La Santa Patrona di Palermo nelle collezioni di Palazzo Abatellis

Botteghe di corallari trapanesi, Santa Rosalia distesa
Botteghe di corallari trapanesi, Santa Rosalia distesa

Sempre in occasione del 400° Festino di Santa Rosalia, la Galleria regionale della Sicilia Palazzo Abatellis ospita fino all’8 settembre 2024 all’Oratorio dei Bianchi (piazzetta dei Bianchi a Palermo), un’eccezionale esposizione di opere, presentate per la prima volta in un percorso inedito, dal titolo Diva Rosalia. La Santa Patrona di Palermo nelle collezioni di Palazzo Abatellis. La mostra si compone di oltre cento opere proveniente dalle diverse collezioni della Galleria di Palazzo Abatellis, suddivise in cinque sezioni: una serie di diversa provenienza legate dal filo comune del culto e della devozione a Rosalia e, per la prima volta, dopo le opere di restauro, la tavola Madonna con Bambino e Santa Rosalia del pittore Quartararo, lasciata incompiuta alla sua morte e tramandata dalle fonti come uno dei primi esempi dell’iconografia di Rosalia, antecedente alla proclamazione a patrona cittadina. In dipinti, opere grafiche, plastiche o maioliche, di artisti affermati o ignoti artigiani, compresi in un arco temporale che si sviluppa tra il XVI secolo e il XIX secolo, la Santuzza si mostra patrona, protettrice e soggetto prediletto per gli artisti locali e per opere di committenza cittadina, presenza costante in grandi pale d’altare o minute stampe devozionali.

I capolavori dell’arte italiana a Villa Aurea della Valle dei Templi di Agrigento

Giacomo Balla, Un'onda di luce, 1943
Giacomo Balla, Un’onda di luce, 1943

Oltre 60 opere di grandi artisti originari di 19 delle 20 regioni in 7 secoli di arte italiana sono i protagonisti della mostra I Tesori d’Italia – I grandi capolavori dell’arte, a Villa Aurea della Valle dei Templi di Agrigento, città designata Capitale italiana della cultura per l’anno 2025. La mostra, a cura di Vittorio Sgarbi e Pierluigi Carofano, articolata in tre differenti allestimenti presenterà da luglio a dicembre 2025, a rotazione, oltre 60 opere di grandi artisti originari di 19 delle 20 regioni, in 7 secoli di arte italiana, all’interno di uno dei siti culturali e archeologici più prestigiosi d’Italia e Patrimonio Unesco. Il primo appuntamento è fruibile sino al 21 dicembre 2024 e rappresenta un excursus storico temporale in cui protagoniste sono le opere di artisti identitari per ogni regione. Tra gli autori esposti ci saranno nomi come: Perugino (Umbria), Giacomo Balla (Lazio), Bernardo Strozzi (Liguria), Guido Cagnacci (Emilia Romagna), Lippi-Botticelli (Toscana), Pierpaolo Pasolini (Friuli-Venezia Giulia), Adolf Wildt (Lombardia), Sodoma (Piemonte), e molti altri ancora.

Antonio Ligabue e l’arte degli Outsider all’Antiquarium di Centuripe (Enna)

Antonio Ligabue, Leonessa con zebra, 1959 - 1960, olio su tavola di faesite, collezione BPER Banca
Antonio Ligabue, Leonessa con zebra, 1959 – 1960, olio su tavola di faesite, collezione BPER Banca

Da non perdere, invece, a Centuripe la mostra Antonio Ligabue e l’arte degli Outsider. Dopo il successo di SEGNI. Da Cézanne a Picasso, da Kandinskij a Mirò e Maestri del Novecento. Da Guttuso a Vedova. Opere della collezione Alberto della Ragione, il comune ennese organizza, anche quest’anno, una delle mostre più importanti in Sicilia, con opere di Antonio LigabueFilippo de PisisPietro GhizzardiGino Sandri. Curata da Simona Bartolena la mostra ospita importanti artisti italiani del XX secolo che ruotano intorno al genio indiscusso dell’Espressionismo italiano come Antonio Ligabue, visionario, sorprendente, capace di ritrarre giungle tropicali senza averle mai conosciute, di esorcizzare con le sue tele le paure più profonde e ancestrali dell’umanità intera. Una riflessione sulla vicenda umana ed artistica di Ligabue invita, però, anche ad allargare l’ottica dell’indagine, aprendo il racconto ad altri outsider dell’arte del Novecento italiano. E questa mostra ne darà un assaggio fino al 3 novembre 2024.

I Leoni di Davide Rivalta al Parco dell’anima di Noto

Parco dell'anima, Rivalta
Parco dell’anima, Rivalta

Prosegue la ricerca nel campo dell’arte contemporanea del Parco dell’anima, che vuole offrire al territorio del sud est siciliano, con la città di Noto negli ultimi anni divenuta una delle più visitate città d’arte in Italia, importanti occasioni di rilancio nel segno della cultura, confermando la vocazione all’innovazione e l’attenzione ai temi ambientali, attraverso l’opera di artisti stati scelti per avere fatto di queste tematiche il centro della propria ricerca. Fino al 31 agosto 2024 si potranno vedere le opere dell’artista internazionale Davide Rivalta che presenta al Parco della biodiversità di Noto due nuove sculture della sua celebre serie I Leoni che riproducono i felini fotografati dall’artista al Centro di Tutela e Recupero della Fauna Selvatica del Monte Adone, in provincia di Bologna, sua città d’origine. Davide Rivalta con la sua pratica “ridona” libertà e dignità a queste creature, collocando la loro riproduzione scultorea (spesso in bronzo) nell’ambiente antropizzato: luoghi pubblici come parchi e piazze, ma anche musei e siti istituzionali, vengono popolati da gorilla, leoni, aquile, rinoceronti, bufale e cavalli che si riappropriano così dello spazio che l’essere umano ha loro sottratto.

Le donne iconiche di Domenico Pellegrino all’ex tonnara Camparìa di Favignana

Domenico Pellegrino, Iconic Women
Domenico Pellegrino, Iconic Women

La Camparìa di Favignana, la più importante delle Tonnare dell’impero commerciale dei Florio e cuore nevralgico della mattanza, la millenaria pesca del tonno rosso del mediterraneo, ha riaperto al pubblico con una monumentale sede museale ed espositiva: CAMPARÌA, Museo dei Magazzini della Tonnara Florio. Qui è possibile visitare fino all’8 settembre 2024 la mostra Iconic Women- Multimedia Experience di Domenico Pellegrino che presenta undici ritratti luminosi e l’inedito dedicato all’isola dell’arcipelago delle Egadi: il ritratto di Franca Florio. Icone pop scintillanti, racconti inediti, voci femminili e musica regalano un’anima alle donne disegnate da Domenico Pellegrino. Attraverso un connubio di immagini, suoni e parole, le icone del passato prendono vita sotto lo sguardo dello spettatore, accompagnate dalla realtà aumentata (app gratuita Aria), dalle voci delle donne siciliane del mondo dello spettacolo e da una selezione musicale sapientemente curata. Al Bookshop del museo disponibile il catalogo della mostra che si anima attraverso la realtà aumentata, edito da Novantacento Edizioni, e l’originale merchandising dedicato alle Iconic Women.

La mostra dei finalisti del Premio Stromboli alla Chiesa di San Bartolomeo dell’isola

'isola di Stromboli e Strombolicchio. Photo Sebastiano Cannavoì
L’isola di Stromboli e Strombolicchio. Photo Sebastiano Cannavoì

Fino al 10 agosto, l’isola di Stromboli ospita la mostra Eroico (il) paesaggio presso la suggestiva Chiesa di San Bartolomeo. Questo evento culturale, a ingresso gratuito, rappresenta un’opportunità unica per riflettere sulla complessità e l’importanza del paesaggio naturale, sia come realtà esterna che come dimensione interiore. Cinque prestigiosi artisti italiani – Yuri AncaraniBenni BosettoIrene FenaraPetrit Halilaj, e Renato Leotta – finalisti del Premio Stromboli 2024, presentano le loro opere che esplorano il tema dell’elemento naturale e della sua forza, fisica e immaginifica, in un’epoca segnata dalla crisi climatica. La mostra è curata da Lucrezia Longobardi, la quale ha sottolineato l’importanza di questa esposizione come narrazione sull’arte italiana e come occasione per riflettere sul rapporto tra uomo e natura. “Le opere selezionate mettono in evidenza non solo la bellezza e la resistenza della natura, ma anche la sua fragilità e la nostra responsabilità nei suoi confronti“, ha dichiarato Longobardi. L’allestimento della mostra si sviluppa attraverso diverse spazialità della Chiesa di San Bartolomeo, per offrire al visitatore un’esperienza emotiva e riflessiva sul rapporto profondo tra l’uomo e il paesaggio naturale, ma anche un’occasione per una profonda riflessione sui temi ambientali e sul ruolo dell’arte nel contesto contemporaneo.

Piero Dorazio e Seboo Migone alla galleria di Sergio Casoli a Filicudi

Piero Dorazio, L'incarnato, 1991
Piero Dorazio, L’incarnato, 1991

Piero Dorazio e Seboo Migone sono i protagonisti della programmazione estiva della galleria di Sergio Casoli a Filicudi, tra le più bella delle Isole Eolie, che presenta l’opera di grandi artisti del Novecento italiano e della nostra contemporaneità durante il periodo estivo. Fino al 18 agosto lo spazio espositivo aperto in Sicilia nel 2022 dal gallerista, noto per aver aperto la sua prima galleria alla fine degli Anni Ottanta in Corso Monforte 23 a Milano, in quello che fu lo studio di Lucio Fontana e nel 2018 a Roma in quello che fu lo studio di Mario Schifano, a Palazzo Albertoni Spinola, presenta una mostra di Piero Dorazio (Roma, 1927 – Perugia, 2005), considerato uno dei maggiori rappresentanti dell’astrattismo europeo del secondo Novecento, per il quale il colore diventa l’elemento compositivo primario della sua ricerca pittorica, come lui stesso amava affermare: “Penso che non si può né visualmente, né concettualmente, comprendere il legame fra l’uomo e lo spazio senza l’aiuto del colore e questo può avvenire solo attraverso la pittura”. Inaugura, invece, il 20 agosto per terminare il 10 settembre 2024 la personale Era, Ora dell’artista Seboo Migone, nato a Roma ma diplomatosi alla Wimbledon School of Art nel 1992 e oggi attivo tra la capitale e la Val d’Orcia.

Il mare di Sicilia visto dagli artisti alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Modica

Blu Sicilia, Modica
Blu Sicilia, Modica

Fino al 3 novembre 2024, un luogo di grande fascino come la sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso, che si trova nei bassi del Palazzo della Cultura di Modica, edificio seicentesco e Monastero delle Suore Benedettine fino al 1860, ospita la mostra BLU SICILIA. Il mare nell’arte isolana dal Novecento alla Contemporaneità: attraverso una selezione di opere di importanti artisti non solo siciliani, vuole raccontare il mare isolano e l’intreccio di tematiche che lo coinvolgono. Il progetto è articolato in due sezioni scientifiche e tematiche: la prima a cura di Giuliana Fiori copre l’arco temporale fino alla prima metà del Novecento; la seconda a cura di Chiara Canali si focalizza sulla seconda metà del Novecento fino alla contemporaneità. Una selezione di dipinti, sculture, fotografie e installazioni, fa così capire come il mare di Sicilia, universalmente riconosciuto come elemento di bellezza identitaria dell’isola, possa aver ispirato tanti artisti, sin dai primi decenni del Novecento, e continua a farlo tutt’oggi toccando anche tematiche di forte impatto sociale e ambientale.

Banksy alla Galleria di Arte Moderna di Catania

Banksy, Love is in the air flower rower, 2002
Banksy, Love is in the air flower rower, 2002

Fino al 6 ottobre 2024, la Galleria di Arte Moderna di Catania, nella sede di Castel Ursino, ospita la mostra dedicata al più famoso tra gli street artist della scena mondiale: Banksy. Prodotta e organizzata da MetaMorfosi Eventi in collaborazione con Demetra, con il patrocinio del Comune di Catania, l’esposizione, curata dalla storica dell’arte Sabina De Gregori, offre ai visitatori un vero e proprio viaggio tra le più iconiche immagini realizzate dall’artista inglese in ormai oltre due decenni di produzione. Immagini pungenti, ironiche e persuasive che hanno raccontato in maniera originale e inimitabile temi fondamentali e attualissimi dei nostri tempi come il cambiamento climatico, le disuguaglianze sociali, i migranti, le guerre e i diritti dei popoli, trasformandoli spesso in messaggi politici e di denuncia sociale. Come la famosissima Girl with balloon, che tutto il mondo conosce e ama e che raffigura una ragazza con la mano tesa verso un palloncino rosso a forma di cuore portato via dal vento. 

Poesia e fotografia al Real Albergo delle Povere a Palermo

Le mani di Salvatore-Quasimodo posate su di un manoscritto autografodi federico patellani 1964 archivio-federico patellani
Le mani di Salvatore-Quasimodo posate su di un manoscritto autografodi federico patellani 1964 archivio-federico patellani

È ospitata in tre saloni del Real Albergo delle Povere, a Palermo, fino all’8 settembre 2024 la mostra Solo che amore ti colpisca – titolo che cita un’intensa lirica del poeta Salvatore Quasimodo – ideata e curata da Helga Marsala per Riso. Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo. Un progetto che ruota intorno alla natura dell’immagine fotografica, messa in relazione con la forza del verso poetico: concepita come un atlante aperto e in divenire, in cui convivono poesia e fotografia contemporanee, la collettiva mette insieme le ricerche di alcuni artisti e poeti siciliani, tra maestri come Letizia Battaglia e Ferdinando Scianna, autori di media generazione ed emergenti: figure tutte diverse, dialetticamente connesse secondo sottili corrispondenze, per contrasto o per assonanza. Nei loro sguardi echeggia la sostanza di quell’”isola plurale”, mirabilmente raccontata da Gesualdo Bufalino. “Le opere visive e le opere letterarie”, commenta la direttrice del Museo Riso, Evelina De Castro, “nate secondo un proprio autonomo linguaggio, in mostra acquisiscono senso dal ritrovarsi abbinate, così da “significare” reciprocamente anche laddove per forma e stile fossero definibili astratte”.

https://www.artribune.com/mostre-evento-arte/solo-che-amore-ti-colpisca

La Sicilia d Flavio Favelli al Real Albergo delle Povere a Palermo

Flavio Favelli, Omaggio, 2024, acrilico su tela, cm 70x100
Flavio Favelli, Omaggio, 2024, acrilico su tela, cm 70×100

La sede espositiva del Real Albergo delle Povere del Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, ospita anche la mostra dell’artista Flavio Favelli, La Sicilia e altre figure, a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, sempre fino all’8 settembre 2024. Si tratta di quattro nuclei tematici che raccontano il rapporto dell’artista con la Sicilia e il suo capoluogo: una relazione particolare, scandita da numerose frequentazioni, che si è sviluppata a partire dai primi anni 2000 fino ad oggi. La mostra è il risultato di un lavoro di recupero e di montaggio di elementi visivi prelevati da contesti differenti, che coglie e mette in scena la convivenza di “alto” e “basso” nella cultura siciliana. Favelli, testimone partecipe di una cultura che oscilla tra il sublime e il profano, è partito dalla sua collezione personale di riviste Sicilia, con le quali ha realizzato una serie di collage: in linea con la sua ricerca, l’artista mescola registri differenti, decontestualizza gli oggetti d’uso portandoli dentro gli spazi museali, dando solennità ai materiali trovati in cui convivono dimensione personale e pubblica.

https://www.artribune.com/mostre-evento-arte/flavio-favelli-la-sicilia-e-altre-figure

Il progetto Texere di Silvia Scaringella Al Parco Archeologico di Segesta

Segesta Textere Idrissa @Sisilab MoMo
Segesta Textere Idrissa @Sisilab MoMo

A un anno esatto dal devastante incendio che nella notte tra il 24 e il 25 luglio 2023 distrusse gran parte della macchia mediterranea del Parco Archeologico di Segesta, risparmiando, come per miracolo, i monumenti, il Tempio Dorico si trasforma virtualmente (e temporaneamente) in un telaio dove si intrecciano tremila tessere di tessuto, una performance fatta da oltre un chilometro e 200 metri di tela, ricavata da abiti che hanno già avuto una vita. Sono stoffe che richiamano il cielo e la terra, azzurro e ocra, confini che il tempio pare quasi legare. Un unico abbraccio di tela che segue il disegno di una greca, nato dalle mani di donne e uomini del territorio che hanno raccolto l’idea di Silvia Scaringella, artista che da tempo ha fatto suo il dialogo tra i comportamenti collettivi e singoli, cercando un inevitabile confronto con la natura, che ne esce sempre vincitrice. In questo percorso composto di tre tappe e in dinamico ma rispettoso colloquio continuo con il Parco archeologico, l’artista è riuscita a cucire un unico filo che conduce dall’Io al Noi, che travalica religioni, usi, costumi, per connettersi ad una Storia misteriosa che tutto comprende.

https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2024/07/sicilia-installazioni-segesta-ordito-storie

Claudia Giraud 

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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