Arte e trasformazioni sociali. Al Museo del Prado una mostra sull’Ottocento in Spagna

Una importante mostra a Madrid racconta la complessa società spagnola a cavallo tra Otto e Novecento al Museo del Prado di Madrid attraverso le opere d’arte

L’Ottocento è senza dubbio l’epoca più complessa e meno conosciuta della storia di Spagna. Per tale ragione, il Museo del Prado ha scelto di concentrare l’attenzione sugli anni tra il 1885 e il 1910, periodo di grandi trasformazioni sociali che si riflettono nella cultura e soprattutto nelle arti visive: non solo pittura e scultura, ma anche arti grafiche, fotografia e il nascente cinema.
La grande esposizione della stagione estiva a Madrid è dedicata, dunque, al rapporto fra arte e società, tema poco esplorato in maniera autonoma, che il Prado affronta come consueto con profondità storiografica e con dovizia di dettagli, rendendolo interessante anche per un pubblico internazionale.  Curata da Javier Barón – autorevole capo conservatore dell’area di pittura del XIX Secolo – la mostra Arte e trasformazioni sociali in Spagna (1885-1910) è un’occasione forse unica per conoscere da vicino la società spagnola tra i due secoli, ambiente nel quale si esprime un già maturo Joaquín Sorolla (1863 – 1923) e dove si formano figure di spicco dell’arte del Novecento come il giovane Pablo Picasso (1881-1973) e Juan Gris (1887-1927). 

La società vista con gli occhi degli artisti

Oltre trecento le opere in mostra, molte delle quali mai esposte prima d’ora al Prado, di diversa tecnica e diverso registro espressivo. Sono perlopiù firmate da artisti spagnoli “minori” – tra questi Darío de Regoyos, Antonio Fillol, Joaquín Sunyer e José Gutièrrez Solana, ma anche i catalani Santiago Rusiñol, Ramón Casas e Isidre Nonel- che ritraggono il mondo contemporaneo e gli eventi storico-sociali di quegli anni con un linguaggio moderno, perlopiù realistico, ma soprattutto con uno sguardo obiettivo, spesso crudo e talora anche critico. Si tratta di artisti influenzati dalla corrente naturalista europea, che tuttavia rivendicano l’eredità pittorica del proprio passato, in particolare il realismo di Velázquez e la scoperta recente dell’”espressionismo” di El Greco. 
L’allestimento è suddiviso in grandi sezioni tematiche, ciascuna dedicata a un diverso aspetto sociale della vita contemporanea: il lavoro nei campi e nel mare; l’industria nascente; l’immagine della donna come lavoratrice (tra cui le bambine impiegate nell’industria tessile); e ancora, la religione e l’educazione; la malattia e i primi effetti degli studi scientifici sulle condizioni di vita; i grandi fatti di cronaca e i primi casi di incidenti sul lavoro; il dilagare della prostituzione, le prime forme di pornografia, ma anche gli scioperi e le rivendicazioni dei lavoratori; e, infine, il tema dell’emigrazione, l’esodo dalle campagne verso le città, causa di povertà e di emarginazione sociale. 

Spagna: esposizioni nazionali e universali

Molte delle opere esposte, soprattutto tele di grande formato, provengono poi dalle Esposizioni Nazionali di Belle Arti: una sorta di concorsi annuali dove si forgia/diffonde il gusto per il realismo sociale in pittura e si premiano gli artisti che meglio interpretano i cambiamenti della società, le cui opere vengono acquisite dallo Stato proprio per arricchire le collezioni del Prado. Una certa importanza rivestono anche le Esposizioni Universali di Parigi del 1889 e del 1900, banco di prova internazionale per molti di questi artisti spagnoli, che attraverso tali eventi non solo si confrontano con le tendenze dell’arte a loro contemporanea, oltre i dettami delle Accademie, ma anche con le rivoluzioni sociali in atto in Europa che l’arte stessa riflette. 

Vicente Cutanda, Una huelga de obreros en Vizcaya, 275 x 550 cm 1892, Museo Nacional del Prado
Vicente Cutanda, Una huelga de obreros en Vizcaya, 275 x 550 cm 1892, Museo Nacional del Prado

Spagna: fotografie e stampe di un’epoca

Il ritratto di un’epoca è ricostruito inoltre attraverso una nuova narrativa storica, basata su un continuo gioco di specchi e di rimandi fra la grande pittura di genere, le arti grafiche e la fotografia, considerata allora dagli artisti come esempio assoluto di oggettività. Ogni sezione, infatti, è accompagnata da un piccolo “gabinetto”, uno spazio intimo e raccolto dove osservare da vicino le tantissime immagini d’epoca, disegni e fotografie (molte provenienti da collezioni private spagnole), che svelano l’autenticità di una società brulicante di volti spesso anonimi, protagonisti diretti dei cambiamenti di vita e di costume di quegli anni.  
Oltre all’immane sforzo di raggruppare le tantissime opere in mostra – provenienti oltre che dai depositi del museo anche da un centinaio di collezioni pubbliche e private – la sfida del Prado è stata anche pubblicare un catalogo ampio ed esaustivo, che analizza in maniera approfondita i temi sociali trattati nelle opere in mostra, coinvolgendo i migliori specialisti d’arte e di storia del XIX e XX Secolo in Spagna, capitanati dal citato Javier Barón

Federica Lonati

Madrid//fino al 22 settembre
Arte e trasformazioni sociali in Spagna (1885-1910)
Museo nazionale del Prado
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Federica Lonati

Federica Lonati

Federica Lonati (Milano, 1967), giornalista professionista italiana, dal 2005 vive a Madrid. Diploma al Liceo Classico di Varese e laurea in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica di Milano, si è formata professionalmente alla Prealpina, quotidiano di Varese, scrivendo di cronaca,…

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