Il neodirettore Simone Verde sul futuro degli Uffizi: dal Corridoio Vasariano al nuovo Centro per gli studi museali

A confronto con la stampa internazionale, il direttore delle Gallerie degli Uffizi traccia le linee guida per i prossimi anni del polo museale, evidenziando la volontà di farne un punto di riferimento nazionale e internazionale. Nel futuro anche un “museo” per i bambini

C’è l’intenzione di rafforzare il posizionamento scientifico delle Gallerie degli Uffizi su scala internazionale, tra i principali obiettivi del direttore Simone Verde, nel pieno del suo primo anno in carica presso il polo museale fiorentino. Una direzione chiara, già annunciata all’indomani del passaggio di consegne con Eike Schmidt, che Verde – già alla guida, dal 2017 al 2023, del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma – ribadisce a confronto con i giornalisti della stampa estera, nell’incontro romano presso la sede di Palazzo Grazioli. “L’obiettivo è rendere gli Uffizi il polo centrale di tutto il sistema nazionale dei musei” spiegava qualche mese fa “perché gli Uffizi, di questo sistema, sono il punto di riferimento naturale“.

Un Centro per gli studi museali a Boboli

E dunque, in questo processo di rilettura e valorizzazione delle collezioni, si procederà per creare un centro di ricerca per gli studi museali che, annuncia ora il direttore, dovrebbe sorgere negli spazi del Casino del Cavaliere, all’interno del Giardino di Boboli, con la partecipazione dei più importanti studiosi internazionali.
Più in generale, l’idea è quella di rivendicare per l’Istituto fiorentino un nuovo protagonismo internazionale, non solo a livello scientifico, ma anche pubblico.

Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti
Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti

Il prossimo futuro delle Gallerie degli Uffizi: riallestimenti, riaperture e acquisizioni

Per questo si conferma l’intenzione di creare una sezione dedicata alla storia delle collezioni al pian terreno della Galleria delle Statue e delle Pitture, e presso la Sala Bianca di Palazzo Pitti. Nel Palazzo raggiungibile Oltrarno, inoltre, si procederà con l’apertura al pubblico dei depositi, per mostrare, per la prima volta nella storia del museo, il patrimonio di mobilia storica e arazzi della Reggia. Mentre una sezione ripercorrerà la storia di Boboli. Intervento chiave in programma è anche il riallestimento del Tesoro dei Granduchi a Palazzo Pitti.
Già il 31 luglio, intanto, si concretizzeranno le prime novità nel percorso museale, con la riapertura (dopo decenni) delle sale dei pittori fiamminghi e la ricostruzione della sala del Ricetto delle Iscrizioni al secondo piano degli Uffizi.
Ancora prima, il 16 luglio, inaugurerà ufficialmente il Museo della moda a Palazzo Pitti, riaperto lo scorso dicembre al termine di un complesso restauro, protrattosi per tre anni. Nato nel 1983 come Galleria del Costume, il progetto è stato rilanciato con forza da Schmidt, e ora si è deciso di proseguire su questa strada, lavorando a un grande progetto sul tema della moda che sarà annunciato prossimamente, e sul riallestimento della collezione, che spazia dagli abiti del Settecento alla moda degli Anni Trenta, e dialogherà con i dipinti.
Entro la fine dell’anno, infine, sarà completato il riallestimento del secondo piano degli Uffizi, in corso già da qualche settimana, che seguirà un duplice criterio cronologico e tematico. Mentre resta, per ora, un velo di mistero sulla nuova acquisizione di un dipinto, reperito sul mercato, definito “iconico” dal direttore.

Corridoio Vasariano e Ponte Vecchio. Regio Archivio Fotografico degli Uffizi
Corridoio Vasariano e Ponte Vecchio. Regio Archivio Fotografico degli Uffizi

Verso la riapertura del Corridoio Vasariano

Il tema più caldo resta, però, l’attesa riapertura del Corridoio Vasariano, chiuso dal 2016 per motivi di sicurezza. Al momento si sta lavorando con una equipe scientifica sul nuovo allestimento della “passeggiata aerea” lunga quasi un chilometro che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, passando per gli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio, commissionata all’architetto Giorgio Vasari dall’allora duca Cosimo I de’ Medici nel 1565. Entro l’autunno, annuncia Verde, sarà restituita alla fruizione una prima sezione; mentre bisognerà attendere la fine del 2024 per tornare a goderne a pieno.

Un museo smart per un pubblico trasversale

Di recente, come promesso, è stato introdotto il biglietto “smaterializzato”, nel tentativo di favorire la gestione delle lunghe code in biglietteria (che entro un paio d’anni sarà spostata sul retro degli Uffizi, in Piazza del Grano, su progetto degli architetti Guicciardini e Magni). Ma l’attenzione verso il pubblico è testimoniata anche dalla decisione di estendere l’apertura dei musei e del Giardino di Boboli – che presto beneficeranno di 600mila euro donati da Gucci nel 2019, con la piantumazione di migliaia di alberi ed essenze – al lunedì, e di introdurre aperture serali. Oltre che dal lavoro in progress su impianti illuminotecnici e sedute pensate per il ristoro dei visitatori.
Ai bambini, invece, sarà presto dedicato un “museo” ad hoc, con opere poste all’altezza dei loro occhi, che prenderà forma al piano terra degli Uffizi, con l’appoggio di Friends of Florence.

Livia Montagnoli

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