In Slovenia, un festival di arte contemporanea
Da oltre vent'anni, Art Stays mette a confronto il patrimonio monumentale di Ptuj con le creazioni di artisti locali e internazionali
Per una singolare coincidenza, Art Stays – il più importante festival di arte contemporanea della Slovenia – si svolge dal 2003 a Ptuj, la più antica città della nazione nata nel 1991 dalla dissoluzione della Jugoslavia. Siamo sulle rive della Drava, non lontano dai confini austriaci e croati, nell’area storica della cosiddetta Stiria slovena.
Ptuj, città storica della Slovenia
Ptuj viene citata già nel 69 d.C., come Poetovio, città romana e importante avamposto sui confini pannonici. Si caratterizzò per i culti dedicati a Mitra, particolarmente popolari fra i soldati romani provenienti dalle aree orientali dell’Impero. Cinque eccezionali santuari dedicati al mitraismo sono stati scoperti nell’area di Ptuj. Alcuni reperti possono essere osservati all’ingresso dell’Hotel Mitra nel centro della città. Fra la fine del II e l’inizio del III secolo d.C. la città romana raggiunge il suo apice di potenza e ricchezza e le fonti storiche attestano una popolazione probabilmente doppia a quella attuale (che sfiora i 18 mila abitanti).
Altri edifici raccontano diversi momenti di gloria cittadina. Il Monastero dei Domenicani fondato nel 1230 da Matilde, vedova di Federico III di Ptuj e rimasto in attività fino alla sua soppressione nel 1795 quando l’edificio fu trasformato in caserma. Nel 1928 gli ambienti a pianoterra cominciarono a ospitare collezioni museali, vocazione evidenziata dal restauro dell’edificio iniziato nel 2011 con le parti rinnovate dedicate a esposizioni.
Sulla collina che domina la città vecchia e offre un’ampia veduta sulla Drava che qui si allarga in un grande lago, il Castello ospita uno dei più popolari musei della Slovenia che nel 2023 ha festeggiato i 130 anni dall’apertura. In un’ala sono esposte le maschere del carnevale di Ptuj, riconosciuto come patrimonio UNESCO.
I poli espositivi del festival valorizzano gli edifici storici
Il Monastero dei Domenicani e il Castello sono fra i principali poli espositivi di Art Stays, che nel 2024 arriva alla 22a edizione (quest’anno fino all’8 settembre). Dal 2003 questo festival porta a Ptuj le migliori produzioni di artisti locali e internazionali, mescolando le proposte fra quelle di giovani nomi emergenti e grandi nomi dell’arte contemporanea. Negli anni sulle rive della Drava si sono viste opere di Ai Weiwei, Yoko Ono, Monira Al Qadiri, Gilbert & George, Jake & Dinos Chapman, Edward Burtynsky, Robin Meier, Ivan Navarro, Allora & Calzadilla, Koen Vanmechelen, Hannah Collins, Ilona Nemeth, Jordi Alcaraz, Perino & Vele, Fernando Prats, Roberto Pugliese, Michele Spanghero, Tiffany Chung, Gigi Scaria, Regina Jose Galindo, Grace Weir e molti altri. Oggi Art Stays è diventato un evento di riferimento per la Slovenia e quest’area dell’Europa centro-orientale, richiamando l’interesse di molte gallerie internazionali, musei, fondazioni. Nato dalla volontà di un gruppo di giovani artisti e organizzatori locali con l’ambizione di portare una delle città storiche della Slovenia nel circuito dell’arte contemporanea internazionale, Art Stays può rivendicare l’obiettivo di aver contribuito alla valorizzazione del notevole patrimonio monumentale e culturale della città fondendolo con la produzione contemporanea proveniente da tutto il mondo.
Nel 2024, un’edizione che riflette sul tema dello Spazio
Il tema di quest’anno, The Space, si interroga su cosa sia lo spazio, di che cosa parliamo quando affrontiamo questo concetto e se ciò che ci circonda sia davvero tutto ciò che esiste. Il programma è stato curato dal direttore artistico del festival Jernej Forbici (Maribor, 1980) e dalla direttrice creativa Marika Vicari (Vicenza, 1979), insieme ai curatori ospiti ( Italo Bergantini, Matteo Galbiati, Doroteja Kotnik , Paolo Mozzo e Livia Savorelli). Lungo l’elenco degli artisti invitati: citiamo, fra gli altri Christiane Löhr, Wilhelm Mundt, Shaun Gladwell, Hans Op de Beeck, Franco Marrocco, Giancarlo Dell’Antonia, Béatrice Lartigue, Asako Hishiki, Cesare Galluzzo, Mauro Staccioli, Willy Verginer, Luigi Dellatorre, Gianfranco Gentile, Beppe Bonetti, Dušan Fišer, Vinko Tušek, Natalija R. Črnčec, Nina Šulin, JunesHelen, Navid Azimi Sajadi, Alessandra Calò, Davide Maria Coltro, Nicola Evangelisti, Armida Gandini, Carla Iacono, Saba Masoumian, Mona Lisa Tina.
La mostra centrale Prostor / The Space è allestita presso la Galleria civica di Ptuj e propone la splendida installazione Deep Blue delle artiste slovene Natalija R. Črnčec, Nina Šulin, abbinata alla musica di JUNEsHELEN. Negli altri ambienti, opere che riflettono sulla mobilità come Ambient Red Blue (1969-1970) di Vinko Tušek, la metarazionalià (Beppe Bonetti), la finzione visiva (Hans Op de Beeck) o i processi di proliferazione (Béatrice Lartigue).
Le mostre in programma per Art Stays
La mostra Ecosofismi al Monastero dei Domenicani (curatore ospite: Matteo Galbiati) presenta storie di riconciliazione naturale e riunisce sei artisti di diverse generazioni (Cesare Galluzzo, Asako Hishiki, Christiane Löhr, Wilhelm Mundt, Mauro Staccioli, Willy Verginer) il cui lavoro è sempre stato segnato dalla stretta connessione tra uomo e natura.
Spazi di transito per identità mobili al Castello di Ptuj (curatore ospite: Livia Savorelli) è un’esposizione che propone un dialogo con uno spazio identificato come crocevia di transizioni (persone, culture, manufatti) e come luogo di conservazione di tesori eccezionali. Spazio di transizione che, nella ricchezza delle sue collezioni e degli oggetti che custodisce, restituisce la memoria sedimentata di chi lo ha abitato e ne ha fatto uno scrigno prezioso che oggi possiamo visitare. Le molteplici suggestioni visive che provengono dai suoi ricchi spazi sono in molti casi l’occasione per un dialogo con le opere d’arte contemporanea degli otto artisti (Navid Azimi Sajadi, Alessandra Calò, Davide Maria Coltro, Nicola Evangelisti, Armida Gandini, Carla Iacono, Saba Masoumian, Mona Lisa Tina) selezionati per la mostra.
Dario Bragaglia
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