In arrivo a Milano la più grande retrospettiva sullo scultore Jean Tinguely in Italia
Presentata da Pirelli HangarBicocca, l’esposizione fa parte del palinsesto di eventi organizzati per celebrare i cento anni dalla nascita dell’artista svizzero che ha tracciato la storia dell’arte del XX Secolo rimanendo attuale ed estremamente contemporaneo ancora oggi
È stato uno degli artisti più peculiari del secolo scorso tra superamento della bidimensionalità e ricerca sul movimento della materia e degli oggetti Jean Tinguely (Friburgo, 1925 – Berna, 1991), che ha incentrato tutta la sua sperimentazione nello scardinare il concetto di composizione permanente e definitiva. Così, in occasione dei cento anni dalla nascita dell’artista, dal 10 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 Pirelli HangarBicocca presenta Jean Tinguely, la più grande retrospettiva mai realizzata in Italia dopo la scomparsa dell’artista avvenuta 33 anni fa.
Jean Tinguely e la mostra da Pirelli HangarBicocca
“Sono un artista del movimento. Ho cominciato facendo pittura, ma mi sono arenato, ero in un vicolo cieco”, raccontava Jean Tinguely nel 1982, in un’intervista in onda sulla Radio Televisione Belga, rivelando un’attitudine artistica che si espande ad ampi temi esistenziali come la precarietà e la transitorietà dell’essere umano, insieme all’evoluzione dei contesti sociali e politici. Così la mostra, realizzata in collaborazione con il Museo Tinguely di Basilea e a cura di Camille Morineau, Lucia Pesapane e Vicente Todolí con Fiammetta Griccioli, tenterà di mettere in luce la radicalità e la natura sperimentale dell’artista svizzero, tra le figure più cruciali della storia dell’arte del XX Secolo.
Jean Tinguely e la mostra da Pirelli HangarBicocca. L’artista
Ancora oggi estremamente attuale, Tinguely ha rivoluzionato il concetto stesso di opera d’arte ed è stato uno dei maggiori esponenti dell’arte cinetica: è infatti tra i primi artisti a utilizzare oggetti di scarto, ingranaggi e altri materiali che poi salda, creando macchine rumorose e cacofoniche funzionanti dotate di veri e propri motori. Caratterizzate da un carattere performativo, grazie al loro costante movimento, le opere presentate (circa una trentina) in mostra vanno dagli Anni Cinquanta agli Anni Novanta occupando gli oltre cinque mila metri quadrati delle navate dell’istituzione milanese, dando vita a un’unica coreografia sonora e visiva formata dai lavori più rappresentativi del suo percorso artistico.
Jean Tinguely e la mostra da Pirelli HangarBicocca. Le opere
L’esposizione è anche l’occasione per raccontare il profondo rapporto di Tinguely con Milano, dove ha realizzato alcuni dei suoi più celebri progetti come La Vittoria (1970), l’iconica performance-spettacolo organizzata di fronte al Duomo. Tra le opere in mostra le sculture sperimentali méta-mecanique della metà degli Anni Cinquanta; Gismo (1960), l’imponente scultura meccanica dotata di ruote e motore; Ballet des Pauvres (1961), realizzata con oggetti di uso domestico; le grandi macchine come Requiem pour une feuille morte del 1967; Plateau agriculturel (1978), realizzata con diversi macchinari per il lavoro agricolo; i Philosopher del 1988 e 1989 dedicati ai filosofi antichi e moderni (che hanno teorizzato l’anti materialismo); le macchine musicali come Méta-Maxi e le opere come Pit-Stop del 1984 e Shuttlecock del 1990 che rivelano la grande passione dell’artista per la Formula 1 e per le gare di velocità.
Caterina Angelucci
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