Le mostre da vedere a Stoccolma nell’estate 2024  

C’è anche un po’ di Italia nelle mostre che l’estate svedese propone al pubblico. Quattro proposte tra storia, design, arte contemporanea e questioni di genere. Più tre indirizzi per concludere la serata

La Svezia è tra i paesi più ricchi d’Europa. Meno di undici milioni di abitanti su un territorio più vasto di quello italiano. Nessuna particolare tensione sociale ha percorso il paese sino ad oggi: la copertura dei servizi sociali è completa, ben organizzata e gratuita per tutti. Stoccolma di abitanti ne ha un milione compreso Re Carlo XVI Gustavo con il suo bel palazzo nel centro. Musei e centri di cultura sono quasi tutti concentrati nella capitale. Dotata di un habitat naturale preservato qui arte, design, scienza, sport, sono alla portata di tutti. In questa estate 2024 l’ArkDes, il museo dedicato all’architettura e al design è chiuso per lavori. Dunque una volta esauriti gli highlight turistici come li Nobel Prize Museum, il Museo degli Abba o quello costruito intorno alla stupefacente cannoniera Vasa, come orientarsi? Ecco un elenco di appuntamenti fortemente consigliati per questa estate 2024. 

Il padiglione a forma di iceberg al Nordiska museet. Photo Hendrik Zeitler, Nordiska museet
Il padiglione a forma di iceberg al Nordiska museet. Photo Hendrik Zeitler, Nordiska museet Nordiska museet

L’ Artico alle prese con il cambiamento climatico al Museo del Nord 

Il contesto naturale di questo paese è così particolare che conviene partire da questo museo per inquadrare la situazione. Sui piani che corrono in cerchio intono alla hall di questo palazzo ispirato all’architettura del rinascimento danese si allineano stanze che espongono con andamento cronologico miglia di oggetti atti a suggerire come ha preso forma la storia di questa regione: come la cultura e la vita qui siano state plasmate da robuste interazioni tra persone, natura e clima. Nella hall un gigantesco parallelepipedo riproduce un iceberg in scioglimento. Lì dentro i visitatori incontrano il passato e il futuro del ghiaccio e dei 4 milioni di persone che abitano l’Artico. Si tratta di un’esposizione imponente che occupa oltre 2000 mq, così ricca di informazioni che alla fine se ne esce storditi. Sia per l’evidente pericolo che quella landa e l’intero pianeta stanno correndo.  

The Artic Life while the ice is melting  
Una collaborazione tra l’Università di Stoccolma e il duo di designer di MUSEEA  
Nordiska Museet  
Sino al 10 ottobre 2024  
https://www.nordiskamuseet.se/en/exhibitions/arctic

Vaginal Davis. Photo Ector Martinez, Moderna Museet
Vaginal Davis. Photo Ector Martinez, Moderna Museet

La presenza LGBTQIA+ al centro del Moderna Museet 

“Il punk incontra il glamour, l’attivismo queer incontra la giustizia razziale e la resistenza incontra la gioia. Magnificent Product è la sua prima grande mostra personale”: così recita la presentazione dedicata a Vaginal Davis dal più importante museo d’arte contemporanea di Svezia. Non l’unico però: il National Museum presenta una sua installazione nella Old Library, evocando il suo interesse per i racconti mistici dei maghi e delle streghe di Oz. Altri suoi dipinti sono esposti nella galleria adiacente dedicata alla collezione del XIX secolo. Al Moderna in ogni caso Vaginal Davis metabolizza la sua fiammeggiante biografia con tre grandi e complesse installazioni. A fine luglio si è conclusa la rassegna Queer stories in the Moderna museet’s collection stockholm pride 2024. Perché il fuoco di questo grande museo in questa estate 2024 sia questo risulta (a me) sorprendente. Del resto sorprendente è pure la logica con cui, sempre nello stesso museo è stata costruita l’esposizione che porta nel titolo il nome di Maurizio Cattelan che racconto nella segnalazione seguente. 

Vaginal Davis. Magnificent product  
Curatore Hendrik Folkerts 
Moderna Museet 
Sino al 13 ottobre 2024 
https://www.modernamuseet.se/stockholm/en/exhibitions/vaginal-davis

Maurizio Cattelan, installazione con copia a grandezza naturale di L.O.V.E. Foto My Matson, Moderna Museet © Maurizio Cattelan 2024
Maurizio Cattelan, installazione con copia a grandezza naturale di L.O.V.E. Foto My Matson, Moderna Museet © Maurizio Cattelan 2024

Le intrusioni di Maurizio Cattelan interrogano il Moderna Museet 

Sono sei le sale espositive in cui il lavoro di Maurizio Cattelan incontra opere della collezione permanente di questo museo. Tra le altre quelle degli svedesi Eva Aeppli, Eija-Liisa Ahtila, Cecilia Edefalk, Lena Svedberg, o di internazionali come Rosemarie Trockel, Roy Lichtenstein, Salvador Dalì, Lucio Fontana, Andy Wharol o ancora della redazione della rivista underground PUSS. L’esposizione include alcune delle opere più iconiche di Cattelan. Him (2001) che si confronta in un a solo con Hey You (1973) di Lichtenstein in un’apposita saletta e la riproduzione in scala 1.1 di L.O.V.E, (il dito) (2010) al centro di un enorme quadreria che raggruppa decine di opere più o meno celebri. E poco più in là di La nona ora (1999) messa a confronto con il grande olio di Dalì intitolato L’enigme du Guillaume Tell (1933) in cui il catalano tratteggia il viso di Lenin. Il titolo della mostra evoca un intervento esterno: la direttrice del Moderna Gitte Ørsoku suggerisce che “la terza mano” sia quella del medesimo Cattelan che interroga il Moderna Museet come istituzione: quale arte dovrebbe far parte di una collezione? Cosa o chi decide cosa è arte importante? Il racconto precedete sulla personale di Vaginal Davis si incastra perfettamente tra questi punti interrogativi. 

The Third Hand: Maurizio Cattelan and the Moderna Museet collection 
Moderna Museet 
Sino al 13 ottobre 2024 
https://www.modernamuseet.se/stockholm/en/exhibitions/vaginal-davis

minä perhonen, tessuto dipinto, rain truck, collezione p:e 2019. Photo Yayoi Arimoto (National Museet)
minä perhonen, tessuto dipinto, rain truck, collezione p:e 2019. Photo Yayoi Arimoto (National Museet)

Minagawa, il designer giapponese che ha conquistato la Svezia 

Fatta eccezione per il possente brand H&M la moda non è tra gli interessi in prima linea della pur bellissima gioventù svedese. Eppure, nel museo più tradizionale della città dove si allinea una pregevole (che se non eccezionale) collezione permanente arriva a sorpresa una mostra di moda. Per di più decisamente interessante. Esplora la filosofia di Akira Minagawa e del suo brand minä perhonen fondato qui nel 1995. Perhonen significa farfalla in finlandese. Minagawa però è nato a Tokyo nel 1967. Tuttavia, il concetto di design che mette la scelta dei materiali in testa a qualsiasi progetto di fabbricazione è un denominatore comune nel modo di procedere tanto del Nord Europa che del Giappone. Le attività creative di Minagawa si sono espanse dal tessuto all’abbigliamento, all’arredamento per la casa, all’oggettistica sino a raggiungere opere d’arte vere e proprie. Qui al National Museet il dialogo tra queste forme di espressione si propone come un processo circolare. minä perhonen ha una lunga storia di collaborazioni con aziende di design internazionale come come Artek, Kvadrat e Iittala, in Svezia con Klippan. 

DESIGN = MEMORY. Akira Minagawa e minä perhonen 
Sino al 18 agosto 2024 
National Museum 
https://www.nationalmuseum.se/en/exhibitions/design-memory

Lo Smorgasbord al Verandan del Grand Hotel di Stoccolma
Lo Smorgasbord al Verandan del Grand Hotel di Stoccolma

Stoccolma: altri indirizzi 

Il Baltico è un mare freddo e poco salato. Una caratteristica che fa del suo pescato qualcosa di davvero speciale. A Stoccolma musei o i centri culturali sono tutti dotati di punti ristoro. Di sicuro però la cucina non è la prima delle loro missioni. Come accade invece per i tre indirizzi che vi suggeriamo qui. Sono tutti di prezzo medio-alto o alto, ma avvicinarli è un’esperienza che vale lo sforzo. Il Kvarnen restaurang è una trattoria di tradizione. Il piatto forte sono i gamberetti sbucciati a mano in panna acida, da accompagnare con bicchierini di alcol di patate aromatizzato all’aneto.  Non dimenticate di provare il merluzzo: quello del Mar Baltico è considerato tra i migliori al mondo. Al Grand Hotel Stoccolma Elke Sommer e Paul Newman nel 1963 sono stati i protagonisti del magnifico Intrigo a Stoccolma. Qui c’è il Verandan che permette un buffet pesce chiamato Smorgasbord: la zuppa di aragosta è particolarissima e non è cosa comune gustare gli aromi sottili del salmone, della trota e del luccio. Il Vendoholm fisk invece è un ristorante da tovagliato tradizionale. È decisamente caro, ma non c’è bisogno di esagerare: basta una sogliola al limone grigliato (stupefacente!) e un calice di champagne: le dosi in Svezia sono sempre abbondanti.  

Aldo Premoli 

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Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

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