Estate 2024 in Valle d’Aosta. Quattro mostre da vedere
Vacanze al fresco a Courmayeur o Cervinia? Abbiamo selezionato quattro mostre molto interessanti, e in contesti mozzafiato. Parliamo del Castello Gamba, del Forte di Bard, e dell’area archeologica di Aosta. Scopri tutto qui
Per chi teme il caldo delle settimane attorno a Ferragosto, la Valle d’Aosta è la regione italiana prediletta in cui rifugiarsi al fresco. Per darti qualche suggerimento contro la noia dei giorni di pioggia (ma non solo) Artribune ha selezionato quattro itinerari di mostre da vedere in Valle d’Aosta durante questa calda estate 2024. Ciascuno è una doppia occasione per godersi un po’ d’arte contemporanea e scoprire luoghi meravigliosi. Dal Forte di Bard, arroccato tra le valli in direzione di Cervinia, al Castello Gamba, situato lungo la strada poco più sotto. Senza rinunciare ad Aosta e alla sua area archeologica.
Per punti
La moda fotografata dalle donne al Centro Saint-Bénin di Aosta
Il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita la prima rassegna istituzionale italiana dedicata all’evoluzione della fotografia di moda dal punto di vista delle donne. Un percorso che si snoda su un doppio filone di narrazione. Comincia con una panoramica sul lavoro femminile degli Anni Sessanta e Settanta – le pratiche artigianali e industriali dietro alla produzione tessile – e prosegue poi con il presentare le fotografe che hanno iniziato a occuparsi di questo campo.
Infine, il pubblico è invitato a scoprire alcune delle artiste più importanti e riconosciute per i loro scatti di moda, tra cui ad esempio Alice Springs – moglie del grande Helmut Newton – o Louise Dahl-Wolfe, che curò molte copertine di Harper’s Bazaar. Per scoprire tutto sulla mostra leggi qui la nostra recensione.
Sguardi di intesa. La moda fotografata dalle donne
Centro Saint-Bénin, Aosta
Fino al 22 settembre 2024
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Arte e numeri al Museo Archeologico di Aosta
Uno sguardo sul panorama artistico degli ultimi sessant’anni, presentato attraverso l’uso dei numeri. È questo il progetto curato da Angela Madesani per il Museo Archeologico Regionale di Aosta.
La mostra sui numeri
La mostra raccoglie più di 70 opere di artisti italiani e internazionali. Cinque sezioni espositive che attraversano linguaggi, storie e pensieri diversi, tutti legati dalla centralità del numero.
Ogni artista selezionato ha riflettuto nel proprio lavoro su di esso, in modo del tutto personale. Talvolta i numeri sono impiegati come semplici segni grafici, altrove diventano oggetti concreti. E in altri casi ancora le cifre e le unità di misura si fanno veri veicoli di concetti più o meno filosofici.
Gli artisti in mostra
Si parte con una serie di opere concettuali, in cui spiccano i libri e le cartoline di On Kawara. Si prosegue poi con Alighiero Boetti, che compare con due suoi grandi arazzi, oltre a libri e calendari in tema. Nelle foto di Carlo Valsecchi, invece, i numeri spiccano come grandi led rossi, immersi in uno spazio etereo. Un artista dopo l’altro, ciascuna opera rappresenta una diversa sfaccettatura dell’universo numerico, mostrando come anche concetti apparentemente matematici e razionali possono trasformarsi in una fonte inesauribile di nuove idee e creatività.
Se desideri approfondire la figura di Alighiero Boetti – uno dei protagonisti principali di questa mostra – ecco il libro perfetto:
ArteNumero. Gli artisti e il numero tra XX e XXI secolo
Museo Archeologico Regionale, Aosta
Fino al 20 ottobre 2024
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Gli Uomini di Luciano Minguzzi al Castello Gamba di Châtillon
L’estate è il momento ideale per esplorare le valli alpine e i castelli che nascondono. Tra questi c’è senz’altro il Castello Gamba – uno splendido palazzo di inizio Novecento nel Comune di Châtillon – nonché grande centro di arte contemporanea.
Per tutta la stagione estiva 2024, il Castello propone la settima edizione della rassegna Détails: progetto di valorizzazione della collezione permanente, con occasioni di riscoperta e approfondimento delle proprie opere. Questa volta, le luci sono puntate su Luciano Minguzzi, grande scultore della scena italiana del XX Secolo.
Chi è Luciano Minguzzi
Figlio d’arte, scultore e allievo di Roberto Longhi, Luciano Minguzzi (Bologna, 1911 – Milano, 2004) si distingue fin dagli inizi, ottenendo una sala tutta per sé alla Biennale di Venezia del ‘42. Le sue opere – costruite guardando ad Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù – hanno un sapore arcaico, ma dialogano da vicino con il proprio presente. In molte vi si ritrovano riferimenti ai campi di concentramento e alla Seconda Guerra Mondiale. Si tratta dunque di uno scultore realista, che rilegge la vita di tutti i giorni attraverso forme antiche e atemporali.
La mostra al Castello Gamba
La mostra al Castello Gamba prende le mosse da un’opera chiave di Minguzzi, Uomini, realizzata in occasione della Quadriennale di Roma del 1972. Una grande installazione in cui si scorgono figure maschili dalle linee arcaiche e primitive. Da qui, il progetto si allarga, per scoprire altre produzioni dell’artista bolognese, con un ricco percorso espositivo che si sviluppa tanto all’interno, quanto all’esterno del palazzo. La scultura protagonista, infatti, non si trova al Castello Gamba, bensì nel vicino comune di Saint-Vincent: un chiaro invito a esplorare i dintorni della Regione, che saranno presto collegati con una nuova via pedonale e ciclabile. Al termine della mostra, Uomini sarà collocata stabilmente nel giardino del palazzo, ad accogliere tutti i visitatori.
Luciano Minguzzi, Uomini
Castello Gamba, Châtillon, Valle d’Aosta
Fino al 22 settembre 2024
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Marino Marini al Forte di Bard in Valle d’Aosta
Si continua a respirare un’atmosfera antica e cavalleresca anche al Forte di Bard, un altro centro culturale valdostano racchiuso nelle mura di un’antica fortificazione. Atmosfera che – per questo 2024 – si infiamma ancora di più con una mostra tutta incentrata su cavalli, cavalieri e figure arcaiche. Si tratta di Arcane Fantasie: l’esposizione dedicata al grande artista del Novecento Marino Marini.
Chi è Marino Marini
Scultore, pittore, incisore e grande esponente del gruppo Novecento, Marino Marini (Pistoia, 1901 – Viareggio, 1980) è un artista eclettico che emerge fin dagli inizi del XX Secolo. Celebre per il suo interesse per il mondo arcaico, soprattutto legato agli Etruschi – di cui si ritiene discendente diretto – che divengono modello per raccontare la storia del presente. Tra i suoi soggetti più conosciuti spiccano senz’altro le sculture di giocolieri, cavalli e cavalieri, protagoniste anche di questa mostra al Forte di Bard. Per approfondire la storia e le opere di Marino Marini e apprezzare la sua arte dal sapore arcaico ed etrusco, ti consigliamo questo libro:
La mostra al Forte di Bard
Nella cornice maestosa del Forte, il percorso curato da Sergio Risaliti propone 23 sculture e 39 opere su tela e carta.Ogni sezione si muove tra sapore arcaico, sogno e fantasia. I lavori, ora più figurativi, ora vicini all’astrazione, rimandano a suggestioni antiche, spirituali, quasi magiche. Le sale del Cannoniere aumentano l’atmosfera mistica, che affascina il visitatore e al contempo permette di ammirare alcuni tra i maggiori capolavori realizzati in vita dall’artista. Leggi qui la nostra recensione completa.
Marino Marini, Arcane fantasie
Forte di Bard, Valle d’Aosta
Fino al 3 novembre 2024
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Emma Sedini
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