In Puglia le opere di sei artisti del Novecento valorizzano i cantieri di restauro dei monumenti
"Monumenta. Arte in cantiere" porta in tutta la regione le sculture di Jannis Kounellis, Luciano Minguzzi, Giò Pomodoro, Venanzo Crocetti, Costantino Nivola e Mauro Staccioli. Per cambiare il modo in cui vediamo i “lavori in corso”
C’è chi ricorderà che, tra luglio e settembre, sei sculture monumentali provenienti da importanti collezioni private e pubbliche italiane sono state esposte alla Cittadella della Cultura di Bari, in un’iniziativa di public art. Ora, e fino a febbraio, prende il via un nuovo tassello di questo progetto, una mostra diffusa che prevede l’esposizioni di queste grandi opere, tutte di artisti italiani, in giro per la Puglia. Ma non in location qualsiasi: saranno tutte messe in dialogo con altrettanti cantieri di restauro di monumenti locali.
Sei autori per i restauri culturali pugliesi
Voluta dal Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, diretta da Roberto Begnini e curata da Roberta Semeraro (con l’organizzazione dell’Associazione culturale RO.SA.M.), la mostra diffusa Monumenta. Arte in cantiere ha quindi coinvolto sei opere di altrettanti artisti del Novecento italiano: c’è Jannis Kounellis, la cui Senza titolo (2010) resterà a valorizzare la Cittadella della Cultura di Bari; c’è Luciano Minguzzi con Sei personaggi n. 2 (1959), posta fuori dai cantieri della Cattedrale di San Sabino e della Chiesa di San Giacomo, sempre a Bari; c’è Giò Pomodoro con la scultura Colloquio col figlio (1974), che affiancherà il cantiere del Teatro Margherita; poi, di Venanzo Crocetti, è presente il simbolico Giovane cavaliere della Pace (1987), in tandem con la Cattedrale di San Sabino a Canosa di Puglia; quindi Costantino Nivola, con la scultura Donna (1995), è al Santuario del Ss. Crocifisso della Pietà di Galatone; e infine Mauro Staccioli vede la sua Senza titolo (Ellisse verticale), del 2013, dialogare con il cantiere di restauro del Castello Imperiale di Sant’Agata di Puglia. Tutti i lavori hanno dei legami storici, materici o spirituali con le nuove sedi temporanee, sottoposte a restauri conservativi, strutturali e decorativi.
I grandi restauri in Puglia, le location
È ampio lo spettro degli interventi in corso. Si comincia dalla Cittadella della Cultura di Bari, già polo industriale nella prima metà del Novecento, dove si punta a incrementare qualità e quantità dei servizi che da alcuni anni sono qui offerti alla cittadinanza: in primis Biblioteca Nazionale e Archivio di Stato. Poi ci sono, sempre a Bari, la Chiesa di San Giacomo, uno dei rari esempi rimasti in città in cui il Romanico si coniuga con il Barocco, che sarà sottoposta a messa in sicurezza e restauro su prospetti e decorazioni; e la Cattedrale di San Sabino, che sarà invece consolidata a livello strutturale e antisismico (soprattutto per quanto riguarda la torre campanaria). Un caso particolare è il restauro del Teatro Margherita, emblematico edificio liberty di Bari: i lavori sono iniziati nel lontano 2011 con la presentazione di un progetto di riconversione museale, che ora volge alle ultime battute, tra finiture interne, rifunzionalizzazione di servizi e impianti e apertura di un caffè letterario.
Il Santuario del Ss. Crocifisso della Pietà a Galatone, uno dei più noti esempi di architettura religiosa barocca salentina – che ospita tra l’altro Il trionfo di Sant’Elena dei fratelli Prayer del 1944 –, è poi sottoposto al restauro delle superfici decorate interne (in esecuzione in fasi successive da oltre 20 anni). La Cattedrale di S. Sabino di Canosa di Puglia – raro esempio basilicale per complessità e articolazione – è invece oggetto di un’attività di prevenzione strutturale e antisismica. Infine, sempre in ottica antisismica, il Castello Imperiale di Sant’Agata di Puglia, residenza prediletta di Federico II che dà sulla valle del Calaggio, i confini dell’Irpinia, della Lucania e della Daunia, è studiato per degli interventi di consolidamento.
Vivere i cantieri oltre il disagio. La mostra diffusa in Puglia
“Guardare al cantiere come un’opportunità di rigenerazione urbana è necessario più che mai in un momento storico, dove preservare l’identità culturale dei luoghi è diventata un’urgenza”, sottolineano dal Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, che è stazione appaltante di circa 180 interventi di su tutto il territorio per oltre 100 milioni di euro, tra finanziamenti nazionali ed europei. Monumenta. Arte in cantiere nasce proprio per porre l’attenzione su questa articolata e capillare attività di restauro e valorizzazione del patrimonio culturale della Puglia, con la speranza che vada anche a far sviluppare un atteggiamento più comprensivo nei confronti dei disagi che i cantieri comportano. In un’ottica più lungimirante di fruizione della cultura, per il presente e soprattutto per il futuro.
Giulia Giaume
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