Serra Madre: nuovo punto di riferimento a Bologna in dialogo tra arte, scienza e tecnologia  

Dopo quattro anni di progettazione, lo studio creativo Kilowatt inaugura uno spazio sostenibile all’interno delle Serre dei Giardini Margherita di Bologna. Ricchissimo il programma

Bologna ha un nuovo polo culturale, tra arte, scienza e tecnologia. Frutto di un progetto di rigenerazione urbana, le Serre dei Giardini Margherita sono state trasformate in un luogo dedicato alla promozione ambientale grazie all’iniziativa della cooperativa Kilowatt.  

Il progetto Serra Madre 

Serra Madre nasce dopo una gestazione di quattro anni, sviluppatasi grazie al supporto di numerosi partner come EmilBanca, Boom, Gruppo Hera, Alce Nero e molti altri. Questo spazio, di circa 650 mq, è stato realizzato in collaborazione con lo studio Laprimastanza (Davide Agostini, Matteo Battistini e Francesco Ceccarelli), che ne ha progettato la struttura trasparente e permeabile. 

Non si tratta solo di un progetto visivamente impattante, ma di un vero spazio di ibridazione transdisciplinare, con una vocazione innata alla sostenibilità ambientale. Come ha sostenuto la direttrice artistica di Kilowatt, Nicoletta Tranquillo,non bastano soluzioni tecnologiche ma la capacità di immaginare un futuro desiderabile”, per cui Serra Madre promuove un’immaginazione ecologica attraverso l’organizzazione di residenze artistiche, laboratori, programmi pubblici e collaborazioni con ricercatori e artisti. In questo scenario, si pone come avanguardia nella costruzione di nuovi ecosistemi, creando uno spazio di trasformazione ecologica e impatto positivo. 

Di grande innovazione è il nuovo impianto di coltivazione fuori suolo di alghe realizzato dallo studio Aquaponic Design per l’assorbimento di oltre 27 tonnellate CO2 all’anno. Il progetto si propone all’interno della serra di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale sul nostro ecosistema.  

All’interno della vasca esterna, in grado di contenere 30.000 litri d’acqua, verranno coltivati alcuni ceppi di microalghe che, agendo come componenti biologici attraverso la fotosintesi, potranno convertire l’anidride carbonica in ossigeno. 

Le opere d’arte nel progetto Serra Madre 

Il progetto, nelle giornate inaugurali ha presentato le opere realizzate dagli artisti Marco Barotti, Salomé Bazin e Calin Segal durante tre residenze d’artista. 

Frutto della ricerca di Salomé Bazin in collaborazione con Robert M. Thomas e Sebastiano Barbieri, Destination Earth trasforma i ritmi delle correnti oceaniche in un’esperienza interattiva che esplora la simbiosi tra attività umana ed ecosistemi marini. L’installazione conduce il pubblico sui fondali canadesi dei Banchi di Terranova, illustrando i cicli annuali e le variazioni di temperatura oceanica come fosse un respiro. Al centro, uno schermo di 4 metri di altezza proietta un incessante movimento acquatico permettendo, inoltre, l’interazione del pubblico grazie a un sistema di tracciamento del movimento. 

FUNGI. Armonie Simbiotiche, Marco Barotti, photo credits Lorenzo Burlando
FUNGI. Armonie Simbiotiche, Marco Barotti, photo credits Lorenzo Burlando

L’opera di Calin Segal 

Una rete neurale artificiale è stata addestrata attraverso la letteratura scientifica affinché i dati scientifici venissero convertiti in suoni creando un ponte tra tradizioni culturali e tecnologie moderne. 

Le sculture si ergono dal terreno in cui sono accolte portando in superficie ciò che per natura è conservato nel segreto del sottosuolo, suggerendo al contempo nuove prospettive sulle idee simbiotiche che i funghi possono ispirare nella società umana. 

L’opera Tales from the Receding Edge sfrutta l’erosione costiera come metafora delle forze che plasmano il mondo, trasformando un fenomeno distruttivo in fonte di riflessione. L’installazione, realizzata con l’Istituto di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS), combina dati su onde, tempeste e livelli del mare per creare modelli 3D che rappresentano paesaggi costieri in evoluzione.

  

Destination Earth, Salomé Bazin, photo credits Lorenzo Burlando
Destination Earth, Salomé Bazin, photo credits Lorenzo Burlando

Il programma culturale di Serra Madre 

L’opera è composta da tre schermi, con quello centrale che permette l’interazione diretta con lo spettatore. Utilizzando dei controller, il pubblico può consultare una mappa dell’Italia per esplorare il grado di erosione lungo le diverse coste. L’installazione culmina con quattro modelli che mostrano l’attuale stato di corrosione in specifiche città italiane, offrendo una rappresentazione concreta del fenomeno. 

Questi modelli offrono una visione tattile sul notevole impatto che hanno questi agenti naturali, invitando il pubblico a riflettere sul ruolo dell’essere umano nel modellare il pianeta, in una fusione tra arte, scienza e tecnologia. 

Un ricco programma di eventi, fino al 29 settembre, accompagna l’apertura di Serra Madre. Sono previsti 60 appuntamenti con ospiti di rilievo internazionale, come Tim Ingold, Lazy Farm, Le Cannibal e molti altri, volti ad approfondire tematiche legate all’ecologia. L’obiettivo è sensibilizzare il pubblico e promuovere un cambiamento concreto in risposta alla crisi ambientale e sociale a cui stiamo andando incontro. 

Diana Cava

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