Due artisti di Forlì presentano il Fango Artista in memoria dell’alluvione dell’Emilia-Romagna
Ad un anno di distanza, sembrava che l’alluvione in Emilia-Romagna fosse stata in parte dimenticata. Così due artisti di Forlì hanno raccolto un pò del fango che aveva invaso i loro spazi e lo hanno inscatolato, seguendo forma e grafica delle scatole di Merda d’artista di Piero Manzoni. Storia e foto di Silvia Camporesi
Non è raro vedere i forlivesi Stefano Silvestroni e Marina Bergamaschi agli opening di mostre e fiere, con in braccio una coppia di paperi di stoffa, ogni volta diversi. Io li ho incontrati più volte, portano in giro con grande disinvoltura queste curiose creature, quasi sempre ispirate a personaggi famosi dell’arte: Philippe Daverio (occhiali tondi e papillon), Marina Abramovic (capelli neri e vestito rosso), e poi Keith Haring, Vittorio Sgarbi, Pablo Picasso, Andy Wharol, Schifano, Frida Kahlo e creano ad ogni evento un album fotografico che li ritrae mentre osservano le opere più interessanti o posano in braccio a qualche artista.
I paperi dell’arte di Silvestroni e Bergamaschi
I paperi sono ormai figure consuete e riconoscibili nel mondo dell’arte. Marina e Stefano sono i proprietari di un vivaio e raccontano che l’idea dei paperi è venuta a Marina anni fa, per decorare gli stand espostivi alle fiere del settore; in quelle occasioni si è accorta che le persone erano attratte da queste figure, così ne è nata una storia, una narrazione. Se qualcuno decide di comprare un papero può farlo, a patto che ogni tanto mandi a Marina e Stefano qualche foto che dimostri il suo stato di benessere.
Poi il loro vivaio, come le case di tutti quelli che abitavano vicino al fiume, ha subito la grande alluvione di acqua e fango del maggio 2023, distruggendo tutte le piante e una vita dedicata al lavoro. Anche alcuni paperi, per la precisione 58 dei 120 realizzati, che si trovavano all’interno del vivaio, si sono rovinati, ed ora sono in attesa di restauro.
L’alluvione in Emilia-Romagna
Ad un anno di distanza, sembrava che l’alluvione fosse stata in parte dimenticata, a fronte del fatto che la maggior parte dei problemi di coloro che l’avevano subita pesantemente non erano starti risolti. Così, con l’ironia che li contraddistingue, Marina e Stefano hanno raccolto un po’ del fango che aveva invaso i loro spazi e lo hanno inscatolato, seguendo forma e grafica delle scatole di Merda d’artista di Piero Manzoni.
“Prendete una scatola, apritela, diluitela in acqua, e poi mettete dentro le foto-ricordo, i libri più cari, e tutto quello che per voi conta, e capirete cosa significa essere alluvionati” dice Stefano in un’intervista. Il Fango Artista, realizzato in 100 esemplari, è stato acquistato da varie gallerie. Le ultime due scatole rimaste, mi racconta Stefano, sono destinate a Giorgia Meloni e Ursula Von Der Leyen per ringraziarle – ironicamente – della loro presenza a Forlì subito dopo l’alluvione.
Silvia Camporesi
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