Gibellina sarà la prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea per il 2026
Con voto unanime Gibellina è la vincitrice della I° edizione di "Capitale italiana dell'Arte contemporanea". Progetto voluto dal Ministero della Cultura per "Costruire il passato del futuro" attraverso la promozione dell'arte contemporanea
È Gibellina la città vincitrice della prima edizione di “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per l’anno 2026. Progetto promosso dal Ministero della Cultura sul modello della Capitale italiana della Cultura, e nato sulla scorta del successo di iniziative satellite come la Capitale italiana del Libro – rispettivamente Pesaro e Genova, per il 2024, che mira a “costruire il passato del futuro“, per valorizzare realtà territoriali decentralizzate attraverso l’arte contemporanea.
La nomina di Gibellina a di “Capitale italiana dell’Arte contemporanea”
Gibellina è stata eletta all’unanimità dalla giuria presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo che ha dichiarato: “con i giurati abbiamo letto con attenzione e valutato con serietà e alto senso di responsabilità i dossier presentati dalle cinque città finaliste: Carrara; Gallarate; Gibellina; Pescara e Todi, selezionate da una commissione indipendente, composta da cinque esperti di comprovata fama nel settore della cultura e delle arti visive contemporanee, tra le 23 candidature pervenute a seguito dell’istituzione del progetto lo scorso 15 aprile. Dopo la lettura preliminare, le audizioni e un’ulteriore analisi dei progetti sulla base degli esatti requisiti del bando, il titolo è stato assegnato all’unanimità”. “Al di là dell’esito finale” ha continuato “questo percorso ha permesso di conoscere la capacità a progettuale di tante città del nostro Paese“.
L’intervento del Ministro Alessandro Giuli per “Capitale italiana dell’Arte contemporanea”
Angelo Piero Cappello, Direttore generale Creatività Contemporanea ha introdotto la sessione di lavoro e il Ministro della Cultura Alessandro Giuli che ha affermato: “saluto con entusiasmo l’imminente proclamazione della città vincitrice di Capitale italiana dell’Arte contemporanea. Un riconoscimento che mette in luce la grande vitalità dell’arte italiana e di un settore come quello dell’arte contemporanea in continuo movimento e che conferma la città come forma politica per eccellenza del Paese, dal Medioevo al Rinascimento. Luogo in cui sono state vissute sfide di ogni tempo. Anche ai nostri giorni le città d’Italia rappresentano il cuore culturale, scientifico e artistico del Paese“. “Dal secondo dopoguerra” ha continuato “l’arte contemporanea ha preso forma con un occhio esigente e uno spirito critico sensibile all’impegno civile, rivelandosi ponte tra il passato e la costruzione di un futuro vivibile. L’arte contemporanea ci invita a ripensare il nostro tempo, in cui l’esigenza del bello diventa un’istanza comune, sentita e condivisa”. “Senza dubbio” ha proseguito “la città vincitrice sarà all’altezza del titolo con un progetto volto a generare coesione, inclusione, innovazione, crescita economica e benessere individuale e comunitario”.
Gibellina “Capitale italiana dell’Arte contemporanea”, ecco perché
Tra le motivazioni che hanno indotto a eleggere Gibellina all’unanimità Capitale italiana dell’Arte contemporanea, oltre all’elevatissima qualità del progetto presentato, si annoverano la capacità di riattivare uno straordinario patrimonio artistico, con opere che coniugano agilmente presente passato e futuro, di coinvolgere i giovani, di stringere collaborazioni con istituzioni pubbliche e private, italiane e internazionali; e, infine, la sua capacità di essere un città opera e una città da abitare.
La parola al sindaco di Gibellina prima “Capitale italiana dell’Arte contemporanea”
Il sindaco di Gibellina, Salvatore Sutera ha dichiarato: “Questa nomina è un’emozione grandissima, soprattutto perché segna una tappa importante per il rilancio di qualcosa che era già grandioso”. “Il pensiero” ha continuato “va Ludovico Corrao che col suo sogno visionario ha permesso a questa città che era stata distrutta di rinascere dandole quell’identità che non aveva. Premiare Gibellina equivale a dare un segnale importante, un messaggio per dire che anche dai momenti bui possono nascere realtà assolutamente nuove“.
Con questa proclamazione si chiude la prima tappa di un percorso che, nello stesso tempo apre nuove prospettive e possibilità, grazie alla validità dei progetti presentati.
Ludovica Palmieri
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