In Lombardia una rassegna per scoprire gli atelier degli scultori del Novecento

Con visite guidate immersive e laboratori la settima edizione dell’Officina della Scultura apre le porte degli studi di Gabriella Benedini, Umberto Carrara, Piero Cattaneo, Paolo Gallerani, Gianni Grimaldi e Giancarlo Sangregorio, con un’inedita incursione anche a Venezia 

Tra Bergamo, Brescia, Milano, Monza-Brianza e Sesto Calende torna per il settimo anno consecutivo Officina della Scultura, la rassegna – a cura di Marcello Cattaneo – che nasce con l’obiettivo di valorizzare e tutelare gli studi di alcuni dei protagonisti dell’arte plastica italiana del Novecento offrendo visite guidate e laboratori per adulti e ragazzi ma anche bambini e pubblici fragili. 

Officina della Scultura 2024. I protagonisti 

Così fino al 31 dicembre 2024 sarà possibile visitare gli atelier di Piero Cattaneo (Bergamo, 1929 – 2003), Gianni Grimaldi (Catania, 1917 – Roma, 2001) e la casa-archivio di Umberto Carrara (Bergamo, 1925 – 2008) a Bergamo, gli studi di Gabriella Benedini (Cremona 1932) e Paolo Gallerani (Cento, 1943) a Milano e la casa-studio dello scultore Giancarlo Sangregorio (Milano, 1925 – Sesto Calende, 2013) a Sesto Calende (Varese), grazie alla nuova collaborazione con la Fondazione Sangregorio. E novità di quest’anno è l’inedita deviazione a Venezia, con il coinvolgimento dell’atelier di Frabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940) alla Giudecca.

Officina della Scultura 2024. Gli obiettivi 

Officina della Scultura rende accessibili gli spazi del fare plastico, divulga i linguaggi e l’indagine concettuale della scultura, approfondisce le tecniche, ma anche la poetica degli artisti coinvolti: un patrimonio materiale e immateriale tuttora inedito e talvolta sottovalutato, che viene restituito alla collettività per renderla più consapevole”, spiega il curatore Marcello Cattaneo di Fondazione Piero Cattaneo, principale promotore della rassegna. 

Officina della Scultura 2024. I luoghi 

Mettendo in relazione luoghi, persone e paesaggi considerati spazi-simbolo di identità culturali la rassegna coinvolge anche i parchi d’arte ambientale, tra cui il Parco di Taino (Varese) – che ospita l’opera del 1991 Luogo dei quattro punti cardinali di Giò Pomodoro a cui recentemente si è aggiunta Ruota di mola di Giancarlo Sangregorio – e il Parco di sculture di Ca’ del Bosco a Erbusco (Brescia). La rassegna “mira a far riaffiorare tesori nascosti normalmente non accessibili al pubblico, spazi simbolici che diventano luoghi di apprendimento. L’atelier dell’artista, l’intervento ambientale, la collezione privata en plein air, assumono in questo contesto il significato di luoghi di produzione e conservazione di memorie, tradizioni, vissuti, sensibilità, il cui valore educativo sta nella comprensione del processo che lega un oggetto d’arte al territorio in cui ha origine”, conclude il curatore.

Caterina Angelucci 

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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