La settimana di Frieze London 2024. Guida a tutte le mostre da vedere a Londra 

Da Francis Bacon a David Hockney e Piero della Francesca, da Zanele Muholi a Vincent van Gogh, fino a una mostra sulla carriera della supermodella Naomi Campbell e molto altro. Ecco le mostre più interessanti da vedere durante la Frieze Week londinese

Dal 9 al 13 ottobre, Regent’s Park ospita l’edizione 2024 della maggiore fiera d’arte contemporanea londinese: Frieze (con la sorella Frieze Masters dedicata all’arte meno contemporanea). La città si popola, più del normale, di mostre di ampio respiro, con nomi appartenenti all’Olimpo dell’arte antica, moderna e contemporanea. Ecco le mostre più interessanti sulle sponde del Tamigi. 

Alberto Villa 

Muholi, Xiniwe at Cassilhaus, North Carolina, 2016, dettaglio
Muholi, Xiniwe at Cassilhaus, North Carolina, 2016, dettaglio

Le mostre della Tate Modern a Londra 

Come sempre, la Tate Modern non lascia a desiderare in fatto di grandi esposizioni: tra le sculture di luce di Anthony McCall, le potenti fotografie di Zanele Muholi, l’intramontabile attrattiva delle avanguardie e l’intervento di Mire Lee per la Turbine Hall commissionato da Hyundai, ma anche la personale di Mike Kelley e il Thamesmead Codex di Bob e Robert Smith, che celebra le voci del sobborgo di Thamesmead, a sud-est di Londra. Vi proponiamo degli approfondimenti sulle più interessanti. 

TATE MODERN 
Bankside 

Il Blaue Reiter – Tate Modern 

Quella del Cavaliere Azzurro (Der Blaue Reiter) fu una delle più dirompenti esperienze artistiche di inizio Novecento. Siamo a Monaco di Baviera, tra il 1911 e il 1914, quando artisti destinati alla gloria come Vasilij Kandinsky, Franz Marc, Paul Klee e Gabriele Münter si riunivano in uno dei gruppi più significativi per l’espressionismo europeo. Oggi una grande mostra con oltre 130 opere ripercorre quel clima d’avanguardia e i suoi protagonisti, in collaborazione con la Lenbachhaus di Monaco, spaziando dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla performance, anche sonora. 

Londra // fino al 20 ottobre 
Expressionists. Kandinsky, Münter and the Blue Rider 
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Zanele Muholi – Tate Modern 

Tra le più celebrate fotografe del nostro tempo, la sudafricana Zanele Muholi (Umlazi, 1972) è riconosciuta per la sua capacità di rappresentare le intersezioni tra blackness e queerness. Quella alla Tate Modern è la più grande mostra della sua carriera, con oltre 260 fotografie suddivise in diverse serie per raccontare la vasta produzione di Muholi, che si definisce “attivista visiva”. 

Londra // fino al 26 gennaio 2025 
Zanele Muholi 
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Mike Kelley – Tate Modern 

Rende omaggio a uno dei più interessanti artisti sperimentali del secondo Novecento la mostra Mike Kelley. Ghost and Spirit. I protagonisti sono pupazzi e personaggi di finzione, oggetto di studio di Kelley (Detroit, 1954 – Los Angeles, 2012) per circa quarant’anni di carriera. Dietro a una superficie ludica e leggera, c’è un profondo interesse per i ruoli interpretati da ciascuno di noi all’interno della società e della storia. 

Londra // fino al 9 marzo 2025 
Mike Kelley. Ghost and Spirit 
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Laura Knight, The Dark Pool, 1908-1918, Laing Art Gallery (Tyne and Wear Archives & Museum). Credits Estate of Dame Laura Knight
Laura Knight, The Dark Pool, 1908-1918, Laing Art Gallery (Tyne and Wear Archives & Museum). Credits Estate of Dame Laura Knight

Le mostre della Tate Britain a Londra 

Non è da meno la Tate Britain, che presenta una grande mostra sulle artiste britanniche tra il XVI e il XX Secolo, oltre all’esposizione dei finalisti del prestigioso Turner Prize 2024. 

TATE BRITAIN 
Millbank 

Now You See Us – Tate Britain 

Quattro secoli di arte femminile raccontati in oltre 150 opere: la testimonianza che le donne hanno sempre fatto arte nonostante un sistema riluttante a riconoscerle appieno. Tra i tanti nomi che popolano le sale, spiccano quelli di Mary Beale, Angelica Kauffman, Elizabeth Butler e Laura Knight. 

Londra // fino al 13 ottobre  
Now You See Us. Women artists in Britain 1520-1920 
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Turner Prize 2024 – Tate Britain 

È fissata al 3 dicembre la cerimonia di premiazione del vincitore dell’ambito Turner Prize 2024 (l’anno scorso vinto da Jesse Darling). Nel frattempo, è possibile vedere la mostra con le opere dei quattro finalisti: Pio Abad (Manila, 1983), che esplora il colonialismo nelle filippine attraverso disegni, stampe e sculture; Claudette Johnson (Manchester, 1959), nota per la ritrattistica di persone nere, volta a combattere la marginalizzazione dei neri nella storia dell’arte occidentale; Jasleen Kaur (Pollokshields, 1986), nota per la sua ricontestualizzazione di oggetti quotidiani per riscrivere la tradizione e il sapere comune; Delaine Le Bas (Worthing, 1965), che utilizza tessuti e costumi teatrali per affrontare le tematiche della morte e della perdita a partire dalla cultura rom. 

Londra // fino al 16 febbraio 2025 
Turner Prize 2024 
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Holly Herndon e Mat Dryhurst, The Call, Serpentine Galleries, 2024. Photo Leon Chew
Holly Herndon e Mat Dryhurst, The Call, Serpentine Galleries, Londra, 2024. Photo Leon Chew

Le mostre delle Serpentine Galleries di Londra 

Tra intelligenze artificiali e giardini funk, le mostre delle Serpentine Galleries puntano su artisti nati negli Anni Ottanta: il duo Holly Herndon & Mat Dryhurst e Lauren Halsey. 

Con il titolo The Call, lo statunitense Holly Herndon e il britannico Mat Dryhurst riflettono sull’intelligenza artificiale (in particolare generativa), leggendola come strumento creativo e creando modelli corali di AI. I programmi utilizzati dal duo con sede a Berlino sono stati istruiti con inni ed esercizi canori realizzati in collaborazione con diversi coristi da tutto il Regno Unito. Il risultato è un’installazione interattiva che riflette sulle potenzialità dell’AI di permettere riunioni e ritualità. 

Londra // fino al 2 febbraio 2025 
Holly Herndon & Mat Dryhurst: The Call 
SERPENTINE NORH GALLERY 
Kensington Gardens 
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Nata nel 1987 a Los Angeles, Lauren Halsey utilizza immagini, oggetti e materiali del suo quartiere d’origine per problematizzare la diaspora africana, così come le iconografie e le architetture queer e nere. Nella sua mostra personale alla Serpentine South Gallery (la sua prima nel Regno Unito), Halsey trasforma lo spazio espositivo in un “giardino funk”, dialogando con i Kensingron Gardens che circondano l’edificio. La mostra, intitolata emajendat, trasla in scala naturale le vignette in miniatura che caratterizzano il lavoro dell’artista. 

Londra // dall’11 ottobre al 2 marzo 2025 
Lauren Halsey: emajendat 
SERPENTINE SOUTH GALLERY 
Kensington Gardens 
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David Hockney, My Parents, 1977 © David Hockney. Photo Tate, London (detail)
David Hockney, My Parents, 1977 © David Hockney. Photo Tate, Londra

Solo grandi (grandissimi) nomi della pittura occidentale per il museo di Trafalgar Square, che quest’anno compie la bellezza di due secoli: si avvia alla chiusura la mostra che pone in dialogo David Hockney e Piero della Francesca, mentre ha da poco inaugurato una retrospettiva su Vincent van Gogh

NATIONAL GALLERY 
Trafalgar Square 

Una mostra dal taglio intimo quella che nasce dal confronto tra due maestri della pittura: David Hockney (Bradford, 1937), tra i maggiori esponenti della Pop Art inglese (nonché uno degli artisti più pagati della storia), e Piero della Francesca (Sansepolcro, 1912 – 1492), maestro della prospettiva rinascimentale considerato fra i pittori più importanti di sempre. Due artisti che non hanno bisogno di ulteriori presentazioni e che sono oggi celebrati insieme, a dispetto dei cinque secoli che li separano. 

Londra // fino al 27 ottobre 
Hockney and Piero: A Longer Look 
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Grazie a importanti prestiti internazionali, le opere di van Gogh già di proprietà della National Gallery (come i celeberrimi Girasoli) possono ora incontrare altri dipinti altrettanto famosi, come la Notte stellata sul Rodano (dal Musée d’Orsay di Parigi) e La Casa Gialla (dal Van Gogh Museum di Amsterdam). Oltre ai lavori più noti, saranno esposti dipinti raramente mostrati al grande pubblico, insieme ai disegni dell’artista olandese.  
 
Londra // fino al 19 gennaio 2025 
Van Gogh: Poets and Lovers 
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Antonio Calderara, Milano. Il Naviglio, 1928
Antonio Calderara, Milano. Il Naviglio, 1928

Antonio Calderara – Estorick Collection 

Quella di Antonio Calderara (Abbiategrasso, 1903 – Lago d’Orta, 1978) è una pittura che oggi potremmo facilmente definire demure: se nel figurativo la delicatezza del colore e della composizione lo rendono accostabile a Giorgio Morandi, nell’astratto è impossibile non rintracciare punti di contatto con il minimalismo di Barnett Newman, Agnes Martin e Josef Albers. La Estorick Collection gli dedica una grande retrospettiva, la prima nel Regno Unito, con oltre 50 opere. 

Londra // fino al 22 dicembre 
Antonio Calderara: A Certain Light 
ESTORICK COLLECTION OF MODERN ITALIAN ART 
39A Canonbury Square 
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Barbie, exhibition view at Design Museum Londra. Photo Jo Underhill for the Design Museum
Barbie, exhibition view at Design Museum, Londra. Photo Jo Underhill for the Design Museum

Le mostre del Design Museum di Londra 

Anche il Design Museum rende omaggio ad un illustre italiano: Enzo Mari. Ma c’è anche una mostra su Barbie, la bambola più famosa di sempre che ha fatto del rosa shocking una firma inconfondibile 

THE DESIGN MUSEUM 
224-238 Kensington High St 

L’eredità di Enzo Mari – Design Museum 

Dopo la grande mostra su Enzo Mari, curata da Hans Ulrich Obrist e Francesca Giacomelli e conclusasi a settembre 2024, il Design Museum omaggia ancora il designer italiano esponendone le reinterpretazioni di 14 designer, studi e collettivi di base a Londra. Una mostra che riconosce l’eredità contemporanea di un grande maestro che ha cambiato il modo di guardare al design.

Londra // fino al 26 gennaio 2025 
Grazie Enzo: Contemporary Responses to Enzo Mari 
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Barbie – Design Museum 

Da quando il film su Barbie ha invaso le sale di tutto il mondo nell’estate 2023, il successo culturale della bambola di punta di Mattel non sembra fermarsi. Tanto che il Design Museum di Londra le ha dedicato una mostra. Oltre 250 oggetti, di cui alcuni molto rari, raccontano la storia di uno dei più noti pezzi di design ludico mai prodotti. Una storia che comincia nel 1959 con la messa in commercio della prima bambola e che è ancora in corso, attraverso trasformazioni e nuove, particolari edizioni.

Londra // fino al 23 febbraio 2025 
Barbie®: The Exhibition 
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Terry O’Neill, Naomi Campbell, 1992
Terry O’Neill, Naomi Campbell, 1992

Le mostre del Victoria & Albert Museum di Londra 

Fotografia e fashion: queste le arti celebrate dal Victoria and Albert Museum nelle sue mostre autunnali. La prima è legata ai nomi illustri di Elton John e David Furnish e alla loro collezione, mentre la seconda esplora la carriera di una modella che ha fatto la storia: Naomi Campbell. 

VICTORIA & ALBERT MUSEUM 
Cromwell Road 

Fragile Beauty – V&A Museum 

Robert Mapplethorpe, David LaChapelle, Nan Goldin, Zanele Muholi sono solo alcuni dei grandi nomi esposti nella mostra che raccoglie una selezione della collezione di Elton John e di suo marito David Furnish. Negli anni, il cantante e il regista hanno raccolto eminenti esempi della fotografia moderna e contemporanea, attraversando temi quali la moda, lo star-system, il reportage e il corpo maschile. 
 
Londra // fino al 5 gennaio 2025 
Fragile Beauty: Photographs from the Sir Elton John and David Furnish Collection 
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Naomi Campbell – V&A Museum 

Attraverso il lavoro di fashion designer e fotografi di primo piano, il Victoria & Albert Museum racconta per la prima volta la carriera di una modella, che è in realtà anche molto altro: Naomi Campbell. Nata a Streatham (Regno Unito) nel 1970, nel corso degli anni ha raggiunto le passerelle più importanti, oltre a essere stata cantante, attrice e attivista. La mostra NAOMI in fashion ne ripercorre la carriera e ne analizza l’impatto culturale globale. 

Londra // fino al 6 aprile 2025 
NAOMI in fashion 
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Francis Bacon, Portrait of George Dyer. Courtesy Sotheby’s
Francis Bacon, Portrait of George Dyer. Courtesy Sotheby’s

Il ritratto è da sempre uno dei mezzi favoriti della pittura: la National Portrait Gallery ne esalta la versatilità e la capacità di scandagliare l’animo umano, con le opere disturbanti di un artista del calibro di Francis Bacon (Dublino, 1909 – Madrid, 1992). Oltre 50 opere dell’artista irlandese, noto per la sua pittura deformante, permettono un affondo sulla sua ritrattistica, strettamente legata alla sua vita privata, ai suoi amanti, alle sue tragedie.  

Londra // dal 10 ottobre al 19 gennaio 2025 
Francis Bacon: Human Presence 
NATIONAL PORTRAIT GALLERY 
St. Martins PI 
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Michel Craig-Martin, Common History: Conference, 1999. Courtesy Gagosian
Michel Craig-Martin, Common History: Conference, 1999. Courtesy Gagosian

Le mostre della Royal Academy of Arts di Londra 

Per questa Frieze Week, la Royal Academy of Arts propone mostra collettiva e una personale: la prima (in chiusura) è una ricognizione del modernismo ucraino; la seconda (inaugurata a fine settembre) è una retrospettiva dell’artista irlandese Michael Craig-Martin

ROYAL ACADEMY OF ARTS 
Burlington House, Piccadilly 

Il Modernismo ucraino – Royal Academy of Arts 

Oltre 60 opere (molte delle quali provenienti dal Museo Nazionale d’Arte e dal Museo del Teatro, della Musica e del Cinema di Kyiv) raccontano i primi trent’anni del Novecento nell’odierna Ucraina. Non solo nell’arte, il modernismo ha messo radici in tutti i campi della creatività e la mostra alla Royal Academy of Arts lo dimostra ampiamente. Tra i nomi più rilevanti, Kazymyr Malevych, Sonia Delaunay, Alexandra Exter ed El Lissitzky
 
Londra // fino al 13 ottobre  
In the Eye of the Storm. Modernism in Ukraine, 1900 – 1930s 
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Michael Craig-Martin – Royal Academy of Arts 

I 60 anni di carriera di Michael Craig-Martin (Dublino, 1941) sono celebrati dalla coloratissima retrospettiva organizzata dalla Royal Academy of Arts. La sua pratica artistica, che dalla Pop Art trae l’interesse per gli oggetti quotidiani, protagonisti dei suoi dipinti ma anche delle sue sculture.  

Londra // fino al 10 dicembre 
Michael Craig-Martin 
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Peter Kennard, Mandela, 1990. Courtesy dell'artista e Richard Saltoun Gallery, Londra, Roma, New York
Peter Kennard, Mandela, 1990. Courtesy dell’artista e Richard Saltoun Gallery, Londra, Roma, New York

Delle tre mostre personali in corso alla Whitechapel Gallery, di cui due in stretto dialogo fra loro. Tra fotografia, video e attivismo, ecco chi sono i protagonisti della programmazione dell’istituzione londinese. 

Separate nel tempo e nello spazio, la brasiliana Lygia Clark (Belo Horizonte, 1920 – Rio de Janeiro, 1988) e la britannica Sonia Boyce (Londra, 1962) si incontrano in un dialogo tra mostre distinte: il fil rouge è la comune attenzione alla partecipazione comunitaria del fare artistico, in un continuo tentativo di orizzontalizzare il rapporto tra artista, opera e pubblico. 

Londra // fino al 12 gennaio 2025 
Lygia Clark: The I and the You 
Sonia Boyce: An Awkward Relation 

Sembra riecheggiare l’Archivio della Disobbedienza del nostrano Marco Scotini il titolo della mostra di Peter Kennard (Londra, 1949) alla Whitechapel Gallery: Archive of Dissent è una retrospettiva della carriera cinquantennale dell’artista britannico che, sin dagli inizi, utilizza il fotomontaggio e l’installazione per illuminare le criticità sociopolitiche del presente. Tante le questioni affrontate negli anni da Kennard: dalla Guerra del Vietnam al Movimento Anti-Apartheid, fino alle guerre in corso in Ucraina e a Gaza. 

Londra // fino al 19 gennaio 2025 
Peter Kennard: Archive of Dissent 
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Haegue Yang, The Randing Intermediates Underbelly Alienage Duo, 2020
Haegue Yang, The Randing Intermediates Underbelly Alienage Duo, 2020

Collage, sculture, installazioni: la pratica artistica di Haegue Yang (Seoul, 1971) è multimediale e radicata nel folklore dell’Asia Orientale. La mostra alla Hayward Gallery, la prima nella carriera dell’artista coreana, ne raccoglie le opere maggiori realizzate dal 2000 in avanti, esplorandone le riflessioni multisensoriali e multiculturali 
 
Londra // fino al 5 gennaio 2025 
Haegue Yang: Leap Year 
HAYWARD GALLERY 
Southbank Centre, Belvedere Rd 
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Nairy Baghramian, Jumbled Alphabet, 2024, South London Gallery. Photo Jo Underhill
Nairy Baghramian, Jumbled Alphabet, 2024, South London Gallery. Photo Jo Underhill

Sfida la percezione degli oggetti e degli spazi la mostra dell’iraniana Nairy Baghramian (Esfahan, 1971), che da oltre vent’anni realizza sculture in grado di interagire con l’ambiente e con il pubblico. Utilizzando marmo, legno, metallo e resina, Baghramian si inserisce all’intersezione tra arti visive, design, danza e teatro, senza abbandonare una dimensione e un’estetica caratteristicamente ludiche. 

Londra // fino al 12 gennaio 2025 
Nairy Baghramian: Jumbled Alphabet 
SOUTH LONDON GALLERY 
65 Peckham Rd 
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C. K. Rajan, Mild Terrors-II, 1991-1996. Courtesy the artist and Kiran Nadar Museum of Art, New Delhi
C. K. Rajan, Mild Terrors-II, 1991-1996. Courtesy the artist and Kiran Nadar Museum of Art, New Delhi

The Imaginary Institution of India – Barbican Centre

Con le opere di oltre 30 artisti, il Barbican Centre intende raccontare quasi 25 anni di storia indiana: dalla dichiarazione dello stato di emergenza da parte di Indira Gandhi (nel 1975) ai test nucleari di Pokhran (1998). Il periodo racchiuso tra questi due eventi è costellato sconvolgimenti economici e sociali, che si riflettono anche nell’arte prodotta in quegli anni.

Londra // fino al 5 gennaio 2025
The Imaginary Institution of India. Art 1975-1998
BARBICAN CENTRE
Silk St, Barbican
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Alberto Villa

Alberto Villa

Nato in provincia di Milano sul finire del 2000, si occupa di critica e curatela d'arte contemporanea. Si laurea in Economia e Management per l'Arte all'Università Bocconi con una tesi sulle produzioni in vetro di Josef Albers e attualmente frequenta…

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