Tutte le grandi mostre da vedere a Roma per l’autunno 2024
Giunti a fine ottobre, il programma espositivo autunno-inverno della Capitale è ormai quasi completo. Ecco l’agenda delle mostre da segnarsi per le prossime settimane, fino a capodanno
Con la coda di ottobre si entra nel cuore della stagione artistica autunno-inverno 2024 di Roma. Sfruttando la Art Week hanno inaugurato anche gli ultimi grandi progetti, che vanno a completare il ricco programma già cominciato a settembre, che si protrarrà fino al nuovo anno.
Per aiutarvi trovare e non perdere le mostre da vedere a Roma da oggi ai primi mesi del 2025, abbiamo preparato questa guida. Qui trovate tutti gli eventi organizzati nei principali musei e spazi espositivi cittadini, con date, luoghi, contenuti di presentazione e anche tanti link utili per approfondire i contenuti.
C’è solo da scegliere da quale cominciare.
Emma Sedini
Per punti
- Palazzo Bonaparte – Fernando Botero
- Museo della Fanteria di Roma – Antonio Ligabue
- Pastificio Cerere – Angels, Wang Yuxiang
- MAXXI – Architettura Instabile, Torre Velasca,
- EUR_Asia – Museo delle Civiltà
- Museo di Roma a Palazzo Braschi – Roma Pittrice
- Accademia Nazionale di San Luca – Alighiero Boetti
- MACRO – Allan Kaprow, Post Scriptum
- Musei Vaticani – Io dipinto
- Chiostro del Bramante – Emotion
Palazzo Bonaparte – Fernando Botero
Arriva in Italia, e proprio nel cuore della Capitale, a Palazzo Bonaparte, la più grande mostra mai realizzata su Fernando Botero. Se già durante l’estate avete notato e vi siete lasciati incuriosire dalle sue opere disseminate in città, non potete perdervi ma vera mostra a lui dedicata. Un progetto ricchissimo – con oltre 120 opere – che si propone di illustrare al grande pubblico tutti i lati del grande artista. Dalla pittura alla scultura, riavvolgendo il nastro della sua carriera intrisa del suo universo di personaggi iconici e sopra le righe. E non mancano gli inediti: opere mai viste prima, come l’omaggio a Mantegna e quello a Velazquez.
Il percorso si apre con il già citato Omaggio a Mantegna del 1958: dipinto eccezionalmente prestato da collezione privata, che apre le danze sancendo il legame tra Botero e l’Italia. L’opera si ispira proprio alla Camera degli Sposi di Mantova – capolavoro che affascinò a suo tempo i pittore – ma la rielabora in modo nuovo e inaspettato. Il secondo pezzo chiave è una versione di Las Meninas, copiata mentre si trovava al Prado nel suo apprendistato di gioventù.
Si continua con altre opere molto attese, quali le sue versioni della Fornarina di Raffaello o il Dittico dei Montefeltro dipinto in origine da Piero della Francesca. E poi: i temi da lui più amati, tra cui l’America Latina, il circo, la religione, la mitologia, la natura morta e la corrida. Per concludere infine con le sue ultime sperimentazioni con gli acquerelli.
Fernando Botero
Palazzo Bonaparte
Fino al 19 gennaio 2025
Museo della Fanteria di Roma – Antonio Ligabue
In parallelo all’appuntamento a Bologna a Palazzo Pallavicini – che vede protagonista lo stesso artista fino al 28 febbraio 2025 – anche Roma invita il pubblico a esplorare l’opera di Antonio Ligabue. In questo caso, l’approccio scelto vuole indurre a rileggere la sua produzione espressionista, superando le opinioni comuni che, nel corso del tempo, l’hanno visto accomunato alle correnti Naif, dell’Art Brut o degli Outsider. Attraverso la lente della psicologia dell’arte, la linea curatoriale cerca di mettere in luce l’unicum che questo personaggio rappresenta. Il percorso espositivo si sviluppa con 32 sculture, 18 dipinti e oltre 20 incisioni. Un ricco corpus di lavori dal quale emerge il piglio quasi animalesco che caratterizza e distingue Antonio Ligabue.
Ligabue. I misteri di una mente
Museo della Fanteria
Fino al 12 gennaio 2025
Pastificio Cerere – Angels, Wang Yuxiang
Per celebrare i vent’anni dall’inaugurazione dello spazio, il Pastificio Cerere propone un doppio appuntamento autunnale.
Il primo evento, Angels, è quello che più da vicino commemora i 20 di attività della Fondazione. Si tratta di una collettiva che fa da riassunto della “vita” del Pastificio Cerere. Una biografia che affonda le radici ben più lontano del 2004: la più antica fabbrica del quartiere romano risale infatti al 1905, ed è poi divenuta celebre grazie al lavoro degli artisti della Scuola di San Lorenzo, che vi trasferirono i loro studi. La mostra raccoglie e illustra i volti di molti dei personaggi che si avvicendarono qui e che contribuirono allo sviluppo della sua reputazione come centro culturale di spicco della scena di Roma. Artisti, ma anche critici e curatori, o ancora galleristi e mecenati sostenitori.
In parallelo, il Pastificio propone anche una seconda mostra, parte del programma Per chi crea, in collaborazione con il MIC e SIAE, che vede protagonista Wang Yuxiang. Tre nuove installazioni concepite site-specific, incentrate sul concetto di entropia, quale interrelazione uomo-natura. L’autore, un giovane artista cinese, è stato invitato a Roma per un periodo di formazione, ed è stato accolto negli spazi del Pastificio. Il che conferma l’impegno della Fondazione a sostegno dell’arte delle generazioni del futuro.
Angels. Cinquant’anni di storie del Pastificio Cerere
Pastificio Cerere
Fino al 30 novembre 2024
Wang Yuxiang, Anche il sole sorge
Pastificio Cerere
Fino al 30 novembre 2024
MAXXI – Architettura Instabile, Torre Velasca,
Si comincia con Architettura Instabile: un progetto che indaga il movimento e la continua trasformazione quali proprietà interne dell’architettura stessa. Dal momento che l’uomo di oggi vive a un ritmo di costante mutamento e innovazione – un trend che prosegue fin dalla Rivoluzione Industriale – gli edifici non possono che seguirlo. Inizialmente, però, la realtà era un’altra: fino e durante il Secondo Dopoguerra, questi erano statici e lenti al cambiare. Poi, si è sviluppata una resistenza a tale fissità, fondata su quattro principi che fanno anche da cardini della mostra: mobilità, adattabilità, operatività ed ecodinamismo. Inizia dunque una nuova era di architetture che provano a seguire le fluttuazioni economiche, sociali, politiche e culturali, che si susseguono giorno dopo giorno nella nostra società.
Il programma espositivo prosegue con un “viaggio di andata e ritorno Roma-Milano” per riscoprire la Torre Velasca: il primo grattacielo all’italiana meritevole di questo nome. L’intento si realizza grazie ai materiali d’archivio – elaborati grafici, fotografie e documenti – che raccontano tutto il suo retroscena. Dal contesto storico, sociale e architettonico della Milano Anni Cinquanta, a tutti i dettagli delle fasi costruttive e degli studi che le diedero vita.
Di ritorno nella Capitale, al MAXXI, si può infine ammirare il risultato delle commissioni site-specific realizzate dai finalisti del MAXXI BVLGARI PRIZE 2024. Si tratta di Riccardo Benassi, Monia Ben Hamouda e Binta Diaw. I tre protagonisti di questa edizione della mostra, al termine della quale sarà decretato il vincitore assoluto del gruppo.
Architettura instabile
MAXXI
Fino al 16 marzo 2025
La Torre Velasca dei BBPR
MAXXI
Fino al 23 febbraio 2025
MAXXI BVLGARI PRIZE 2024
MAXXI
Fino al 2 marzo 2025
EUR_Asia – Museo delle Civiltà
Con ottobre 2024 c’è una novità da non perdere al Museo delle Civiltà di Roma: il nuovo percorso dedicato alle arti e alle culture dell’Asia. Sono le prime cinque sezioni che avviano il riallestimento progressivo delle collezioni permanenti, il cui completamento è previsto per il 2026. Il titolo del concept espositivo – EUR_Asia – connette il soggetto al luogo in cui è oggi collocato. L’Oriente artistico che arriva in Europa, a Roma. L’ordine di allestimento finale prevede 16 narrazioni che mettono in relazione ciascun manufatto con il contesto quotidiano e sociale che li caratterizzava.
EUR_Asia
Museo delle Civiltà
Dal 3 ottobre in poi
Museo di Roma a Palazzo Braschi – Roma Pittrice
Sono tante le artiste che dal XVI al XIX Secolo fecero di Roma la loro patria di studio d’elezione. Tante… per quanto ancora troppo poco le si conosca. Il Museo di Roma a Palazzo Braschi si propone di porre rimedio a questa scarsa conoscenza, con un ricco percorso scandito da oltre 130 opere, che testimoniano l’attiva – e di qualità eccellente – produzione di questa porzione di storia dell’arte al femminile. Tra i nomi delle protagoniste troviamo intanto molte di coloro che erano già presenti in città nelle collezioni romane, quali Caterina Ginnasi, Maria Felice Tibaldi Subleyras, Angelika Kaufmann, Laura Piranesi, Marianna Candidi Dionigi, Louise Seidlered Emma Gaggiotti Richards. E non potrebbero mancare prestiti prestigiosi di altre figure che lasciarono il segno a Roma con i loro capolavori. Lavinia Fontana e Artemisia Gentileschi sono certo le più note. Il percorso espositivo cerca di ricostruire la loro storia, collocandole nel contesto in cui vissero e operarono, con un’attenzione particolare a riflettere sugli ostacoli che dovettero superare per avvicinarsi prima allo studio, e poi al mercato vero e proprio.
Roma Pittrice,
Museo di Roma a Palazzo Braschi
Fino al 23 marzo 2025
Accademia Nazionale di San Luca – Alighiero Boetti
Il 2024 è l’anno del trentennale dalla scomparsa del grande visionario Alighiero Boetti. Per celebrare questa importante ricorrenza, Roma gli dedica una mostra all’Accademia di San Luca. Curata da Marco Tirelli in stretta collaborazione con la Fondazione intitolata all’artista. La rassegna – dal titolo Raddoppiare dimezzando – comprende un corpus di lavori che ruotano attorno ai temi del doppio e della proliferazione dell’uno sulla molteplicità. Entrambi fanno da importanti chiavi di lettura della sua produzione. Un’occasione per avvicinarsi alla complessità di Boetti, le cui opere “sono proteiformi, si trasformano sotto il nostro sguardo. Inquietano e rassicurano allo stesso tempo”, come si coglie nelle parole del curatore.
Alighiero e Boetti, Raddoppiare dimezzando,
Accademia Nazionale di San Luca
Dal 29 ottobre
MACRO – Allan Kaprow, Post Scriptum
Al MACRO, già dallo scorso settembre è esposta un’enorme installazione realizzata dal pioniere degli happening di New York: Allan Kaprow. Si tratta di decine, anzi centinaia, di pneumatici, disposti in modo casuale… pronti per essere lanciati, scalati o scavalcati. Un’opera storica, dal titolo Yard, di cui la versione esposta negli spazi del Museo a Roma è una riproposizione del manifesto e dell’ideale originale, presentato per la prima volta a NY nel 1961. Per tutti i dettagli sul progetto, leggete qui la nostra recensione relativa.
Entrando nel vivo del programma autunnale, spicca la rassegna espositiva che conclude il mandato del direttore Luca Lo Pinto. Paliamo di Post Scriptum: un lascito, per così dire, che si diffonde per tutti i 10.000 metri quadrati di superficie del MACRO. Una grande rassegna collettiva, che fa da sintesi dei cinque anni di lavoro precedenti e si pone in modo speculare rispetto a Editoriale: la mostra che nel 2020 diede inizio alla programmazione diretta da Lo Pinto, presentata come una vera proposta editoriale lunga un quinquennio. Oltre 30 gli artisti coinvolti, tra italiani e internazionali, tra cui Luciano Fabro, Isa Genzken e Simone Forti.
Allan Kaprow, Yard
MACRO
Fino al 16 febbraio 2025
Post Scriptum. Un museo dimenticato a memoria
MACRO
Fino al 16 febbraio 2025
Musei Vaticani – Io dipinto
Per la prima volta in assoluto, i Musei Vaticani espongono al pubblico nelle Salette della Torre Borgia tutto il corpus di opere della Collezione Nobili. Una serie di 64 ritratti appartenuti ai coniugi Franco e Maria Antonietta Nobili e messa insieme nel corso del Novecento. Donati dalle figlie ai Musei romani nel 2021, sono entrati a far parte della sezione di Arte Moderna e Contemporanea. Tra gli autori presenti non si può non citare Giorgio de Chirico, Giacomo Balla o Jean Cocteau, insieme a molti altri grandi italiani e internazionali.
Io dipinto
Musei Vaticani, Roma
Fino all’11 gennaio 2025
Chiostro del Bramante – Emotion
Per chi non l’avesse ancora vista, al Chiostro del Bramante prosegue Emotion: la grandiosa rassegna di arte contemporanea che – come suggerisce il nome – mira a suscitare forti emozioni nel pubblico. Più di 20 artisti e oltre 20 opere, di cui molte site-specific, proiettano i visitatori in un universo incredibile di sensazioni e stati d’animo. Sorpresa, confusione, desiderio, gioia, paura, attesa, angoscia, felicità, orgoglio, eccitazione, nostalgia, ammirazione, sollievo, tranquillità, imbarazzo. Tutto questo in un percorso espositivo che comincia con il fungo gigante di Carsten Höller e termina con i paesaggi neo romantici e pop-naturalisti di Paul Morrison.
Emotion
Chiostro del Bramante
Fino al 6 gennaio 2025
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