Alla Pinacoteca Agnelli Pietro Rigolo diventa nuovo Responsabile della Collezione e Capo Curatore
"$3 Bill: Evidence of Queer Lives.” Questo il titolo della mostra con cui Pietro Rigolo si congeda dal Getty Research Institute per assumere, da gennaio, l’incarico di Responsabile della Collezione e Capo Curatore della Pinacoteca Agnelli di Torino
Dopo 11 anni al Getty Research Institute (GRI) di Los Angeles; prima come responsabile dell’archivio del curatore Harald Szeemann e di altre collezioni di arte moderna e contemporanea; poi, dal 2018, come curatore. Pietro Rigolo si prepara a tornare in Italia per ricoprire, dal 1° gennaio 2025, sotto la direzione di Sara Cosulich, l’incarico di Responsabile della Collezione e Capo Curatore della Pinacoteca Agnelli.
L’esperienza di Pietro Rigolo come curatore
In attesa di esordire alla Pinacoteca Agnelli di Torino, Pietro Rigolo, si appresta a concludere l’esperienza presso la prestigiosa istituzione statunitense con la mostra – ancora avvolta nel mistero – $3 Bill: Evidence of Queer Lives. Esposizione che si pone a coronamento di un percorso che lo ha visto contribuire in maniera sostanziale alla crescita del museo con l’acquisizione di oltre 200 opere e la co-curatela di mostre come: Harald Szeemann: Museum of Obsessions (2018, presentata al Castello di Rivoli nel 2019) e Barbara T. Smith: The Way to Be (2023).
L’esperienza di Pietro Rigolo come autore
Non solo mostre e attività museali ma anche libri. Pietro Rigolo nel 2021 ha pubblicato per Johan & Levi “La mamma”. Una mostra di Harald Szeemann mai realizzata, in cui analizza, attraverso documenti inediti, una serie di mostre concepite ma mai realizzate dal curatore svizzero e Immergersi nel luogo prescelto, Harald Szeemann a Locarno, 1978-2000, edito da Doppiozero, 2013. Testo in cui, con rigore filologico, analizza le tappe percorse da Szeemann nella realizzazione di una mostra. A questi si aggiungono gli scritti in pubblicazioni edite tra gli altri da Fondazione Nicola Trussardi, Castello di Rivoli, Pirelli HangarBicocca, Istanbul Biennale.
Con Pietro Rigolo la Pinacoteca Agnelli si prepara a crescere e sperimentare
Pietro Rigolo subentra nel ruolo di Responsabile della Collezione e Capo Curatore della Pinacoteca Agnelli a Lucrezia Calabrò Visconti che, dopo tre anni di attività, durante i quali ha contribuito significativamente al successo dell’istituzione, si appresta a intraprendere un nuovo percorso professionale. A partire dal 1° gennaio 2025, la curatrice assumerà lo sfidante ruolo di direttrice dell’Istituto Svizzero, realtà all’avanguardia nel panorama dell’arte internazionale.
La direttrice, Sara Cosulich, che con lei ha curato non solo mostre come: Sylvie Fleury. Turn Me On; Lee Lozano. Strike (Pinacoteca Agnelli e La Bourse – Pinault Collection, Parigi); ma anche, progetti tra cui: Lucy McKenzie e Antonio Canova. Vulcanizzato e la nuova commissione di Dominique Gonzalez-Foerster PISTARAMA, si dice: “profondamente grata a Lucrezia Calabrò Visconti per i tre anni trascorsi alla Pinacoteca Agnelli” sottolineando che: “La costanza, competenza e passione con cui ha portato avanti il suo ruolo ci hanno permesso di raggiungere molti traguardi significativi”. Nello stesso tempo, augurandole il miglior successe nelle sue future sfide professionali, la direttrice si dichiara “molto felice di accogliere nel team Pietro Rigolo. La sua visione ed esperienza permetteranno di continuare ad avvicinare la programmazione contemporanea della Pinacoteca al patrimonio storico della sua collezione permanente, coltivando e amplificando il percorso di sperimentazione e qualità che abbiamo intrapreso ed esplorando nuove direzioni con cui contribuire alla mission dell’istituzione”.
E, in attesa di saperne di più, ci prepariamo a visitare Salvo. Arrivare in tempo, dal 1° novembre 2024. Ultima mostra co-curata da Lucrezia Calabrò Visconti nella veste di Responsabile della Collezione e Capo Curatore della Pinacoteca Agnelli.
Ludovica Palmieri
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