La Fondazione Prada sta diventando un centro di ricerca sulle neuroscienze
Il progetto sulle neuroscienze di Fondazione Prada si concentrerà sull’importanza della prevenzione per patologie diffuse e tuttora incurabili come l’Alzheimer, la malattia di Huntington, il Parkinson, la Sclerosi laterale amiotrofica e la Sclerosi multipla. Come? Con l’ecologia, corretti stili di vita e buona politica
L’intensa programmazione riguardante l’arte contemporanea agita su tre continenti. L’attenzione per il cinema d’autore e l’editoria di qualità. Oltre, e prima di ogni altra cosa, le attività industriali per cui il nome Prada è conosciuto nel mondo: sono questi gli highlights del Gruppo Prada. Meno attenzionato, invece è l’impego con cui Miuccia Prada in qualità di Presidente e Direttore della sua Fondazione si sta prodigando per la divulgazione delle neuroscienze.
Fondazione Prada e neuroscienze
Si chiama Preserving the brain il progetto nato per sua volontà nel 2018: è stato sviluppato da un comitato scientifico presieduto dal neurologo Giancarlo Comi, Professore Onorario di Neurologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele. L’approccio multidisciplinare prevede l’apporto dalla neurobiologia e della filosofia, della psicologia e della neurochimica, della linguistica e dell’intelligenza artificiale. La prima uscita pubblica risale al 2020 con Culture and Consciousness focalizzata sullo studio della coscienza, la funzione più misteriosa e complessa del nostro cervello. Si era in piena fase Covid-19 e si è trattato di una conferenza online. La seconda mossa è stata Conversations che ha incluso interventi online di scienziati, filosofi e studiosi internazionali dal settembre 2021 all’ aprile 2022. Nel 2022 a Venezia in Ca’ Corner della Regina è poi arrivata la grande esposizione Human brains. It begins with an Idea per ripercorre la storia dello sviluppo delle neuroscienze caratterizzate da innovazioni e scoperte, ma pure da errori e incertezze. Ancora nella seconda metà del 2022 e poi nel 2023 Preserving the Brain si è tenuta a Milano e a Shanghai con la partecipazione di ricercatori, organizzazioni e associazioni di pazienti, esponenti delle istituzioni sanitarie e dell’industria farmaceutica e biotecnologica. Di questa prima parte del lavoro svolto per il progetto resta a testimonianza il volume omonimo di recente pubblicazione.
Il progetto Preserving the Brain alla Fondazione Prada
Dal prossimo 16 ottobre Fondazione Prada ospita a Milano Preserving the Brain: a call to action che si concentrerà sull’importanza della prevenzione per patologie diffuse e tuttora incurabili come l’Alzheimer, la malattia di Huntington, il Parkinson, la Sclerosi laterale amiotrofica e la Sclerosi multipla. L’assunto inziale è questo: per contrastarle è necessario prendersi cura dell’ambiente, promuovere adeguati stili di vita, implementare attività educative, coinvolgere soggetti privati come le istituzioni politiche. Per questo Preserving the Brain: A Call to action vedrà la partecipazione dei più rilevanti centri di ricerca, di studiosi, delle associazioni di pazienti e delle organizzazioni che operano nel settore della salute del cervello, nonché rappresentanti delle istituzioni. L’intento di Miuccia Prada “è quello di dimostrare come sia necessario creare un dialogo ancora più forte tra il mondo scientifico e il pubblico. (…) I temi della prevenzione e del ruolo attivo della cultura in questo campo riguardano infatti tutte le persone e in particolare le giovani generazioni”.
Il programma di Preserving the Brain
Al Cinema Godard negli spazi della Fondazione il 16 e 17 ottobre si svilupperà guidato da Comi il congresso a cui partecipano quindici istituti di ricerca provenienti dodici differenti nazioni differenti. Il convegno è rivolto a ricercatori, studenti e rappresentanti di istituzioni del settore medico e sanitario (Accesso è su prenotazione da humanbrains.fondazioneprada.org). La prima giornata si concluderà con un focus sul ruolo dell’AI nella prevenzione delle malattie neurodegenerative. La seconda giornata è dedicata all’impatto dei cambiamenti climatici su queste malattie e al ruolo dei marcatori biomolecolari nella stratificazione del rischio.
Per una Fondazione che affonda le sue radici nelle arti visive diviene naturale accompagnare la divulgazione scientifica con un programma che coinvolge non solo da un punto di vista strettamente medico chi si confronta con questo genere di patologie. Una mostra sul tema è difatti prevista negli spazi della galleria Nord della sede di Milano. Il percorso espositivo indaga i temi affrontati nelle sessioni del convegno attraverso dati e materiali ideati da ricercatori ed elaborati graficamente dallo studio di New York 2×4 con cui Prada collabora da tempo sia a New York che a Shanghai.
La mostra sulle neuroscienze da Fondazione Prada
Si tratta di un progetto in costruzione di cui si sa che prevede otto sezioni espositive e uno spazio di condivisione per accogliere attività di mediazione rivolte ai visitatori. È annunciato anche un ciclo di conferenze inoltre vedrà la partecipazione di organizzazioni e associazioni di pazienti: accompagnerà la mostra da novembre 2024 ad aprile 2025. Queste ultime sono concepite in collaborazione con Michele Porcu e Mary Zurigo di Z.E.A. (Zone di Esplorazione Artistica), gruppo di ricerca che indaga i diversi confini tra arte, design, architettura e le altre forme e linguaggi del contemporaneo, lavorando in particolare sulle fragilità, sostenendo l’accessibilità museale, l’inclusione sociale e la mediazione artistica.
Aldo Premoli
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