In Toscana il borgo di Riparbella si trasforma con la street art: “guardiamo a un nuovo turismo”
Il paesino in provincia di Pisa cambia volto con sei grandi murales realizzati dai big dell'arte urbana che saranno svelati in occasione del festival 'La Collina delle Fiabe'
A pochi chilometri dal mare e da centri simbolo dell’antica civiltà degli Etruschi, Riparbella, in provincia di Pisa, è un borgo storico capace di accogliere l’arte e tutte le sue declinazioni contemporanee. Tra queste spicca la street art, linguaggio con il quale il paese toscano si rigenera e cambia volto accogliendo sei grandi murales sugli edifici storici, svelati in occasione de La Collina delle Fiabe, il festival realizzato grazie a StarAttitude e al curatore Gian Guido Grassi che animerà Riparbella con mostre ed eventi sabato 5 e domenica 6 ottobre 2024.
Le opere di street art a Riparbella in Toscana
La trasformazione di Riparbella parte da Piazza Baldasserini, che vede protagonisti gli artisti Zosen Bandido e Mina Hamada. Zosen Bandito, nato a Buenos Aires da madre spagnola e padre argentino è noto per i colori al neon con cui rappresenta personaggi fantastici e figure geometriche di ispirazione Maya, mentre Mina Hamada, di origini giapponesi, è nata negli Stati Uniti e cresciuta a Tokyo. In Spagna l’incontro con Zosen completa le ricerche creando forme astratte e organiche insieme a un’iconografia che ci rimanda al linguaggio dei manga.
In Piazza Borgo di Sotto, invece, un edificio rinasce grazie alle creature sognanti di Zed1, al secolo Marco Burresi, conosciuto per i murales raffiguranti umani con la testa a forma di uovo e curiosi personaggi immaginari che ricoprono i muri di tutto il mondo, da Amsterdam a New York. In Piazza Matteotti, fulcro del paese, due interventi portano la firma di Daniel Muñoz e Gio Pistone, il primo con immagini in bianco e nero di memoria “giornalistica” e la seconda con colori netti e forti. Moneyless, riconosciuto come uno dei pionieri e maestri del muralismo astrattista in Italia, trasforma Piazza Marconi con una composizione visiva dai tratti musicali, seguendo e attualizzando la grande lezione di Kandinskij e dell’astrattismo delle Avanguardie del primo Novecento.
L’arte contemporanea invade le cantine di Riparbella a Pisa
La Collina delle Fiabe non si ferma al centro storico, ma si allarga alle cantine del territorio, e più precisamente a cinque realtà che hanno aderito al festival, ospitando ognuna un’opera d’arte contemporanea. Si passa da Quercialuce, con l’allestimento di sculture in ceramica e neon a cura di Simone Guideri, per poi seguire da Caiarossa con l’installazione di Muz (una pittura murales in rilievo) e un’opera di Enrico Bani su carta; da La Cava ci sono bandiera e sculture in ceramica e bronzo realizzati da Gio Pistone e, infine, da Prima Pietra la pittura su casse di legno di Zed1.
Parola al curatore Gian Guido Grassi
“A Riparbella abbiamo impostato il progetto in modo differente da quanto avviene di solito: ho chiesto agli artisti di non realizzare un bozzetto preliminare e i primi giorni di residenza sono stati dedicati a scoprire il territorio e vivere, a ogni livello, la comunità di Riparbella che ringrazio per averci accolto con entusiasmo”, racconta il curatore del progetto Gian Guido Grassi. “Facciamo arte pubblica e abbiamo una responsabilità che qui, nella dimensione di borgo, abbiamo avvertito ancora più forte: stiamo cambiando il volto delle vie, dei vicoli e delle piazze a cominciare dalla facciata del bar del paese. Ho inviato artisti eterogenei per creare un percorso unitario in cui le opere sono fra loro in armonia e raggiungono sensibilità differenti: già ora ognuno ha il suo murales preferito”.
Valentina Muzi
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