Alla Fondation Louis Vuitton di Parigi sta aprendo una grande mostra su Tom Wesselmann e la Pop Art

Tra le figure di spicco della Pop Art, la fondazione d'arte parigina intende porre un focus sul suo lavoro per poi sviluppare una presentazione più in generale del movimento che celebra il matrimonio tra arte e cultura popolare

Sono passati dieci anni dall’apertura della Fondation Louis Vuitton di Bernard Arnault, il grande iceberg progettato dall’architetto americano Frank Gehry che emerse dal Bois de Boulogne, a Parigi, il 27 ottobre 2014. Sebbene all’esterno sia contraddistinta da un’architettura destrutturata, al suo interno la fondazione gode di spazi ben progettati per l’attività espositiva, tra gallerie e ampi spazi luminosi. In dieci anni la fondazione si è impegnata nella promozione delle arti contemporanee ospitando progetti degni di nota, a cui si aggiunge Pop Forever, Tom Wesselmann &…, la mostra dedicata a Tom Wesselmann (Stati Uniti, 1931 – 2004) e fruibile a partire dal 17 ottobre 2024 (sino al 24 febbraio 2025). Questa, a cura di Dieter Buchhart e Anna Karina Hofbauer, sarà incentrata principalmente sul lavoro dell’artista americano, per poi spaziare e approfondire le evoluzioni del movimento che ha rivoluzionato il modo di fare arte negli Anni Sessanta.

La mostra “Pop Forever, Tom Wesselmann &…” da Fondation Louis Vuitton a Parigi

La mostra abita tutti e quattro i piani della Fondazione ed è cronologicamente collegata alle opere e ai temi di Wesselmann, utilizzando il suo lavoro come punto di partenza per sviluppare una presentazione più generale della Pop Art. I suoi grandi nudi americani saranno in dialogo con le icone dei suoi contemporanei, quali: Evelyne Axell, Jasper JohnsRoy Lichtenstein, Marisol, Marjorie Strider, Andy Warhol. Le radici dadaiste della Pop Art visibili in Marcel Duchamp, Kurt Schwitters saranno i precursori dei suoi grandi collage. Per quanto riguarda le immagini di beni di consumo, prefigurano le rappresentazioni di merce nell’era della globalizzazione di Jeff Koons o Ai Weiwei. Infine, i suoi nudi e le sue intime scene domestiche saranno rispecchiati da nuove opere di una nuova generazione, alcune delle quali, Derrick Adams, Tomokazu Matsuyama, Mickalene Thomas, KAWS e Yayoi Kusama sono state create appositamente per la mostra.

Tom Wesselmann e la Pop Art

Nato nel 1931 nell’Ohio, negli Stati Uniti, Tom Wesselmann iniziò a dipingere alla fine degli Anni Cinquanta. Sebbene fosse un ammiratore dell’impatto visivo dei pittori astratti americani, ha abbracciato il vocabolario iconografico del suo tempo, incorporando pubblicità, cartelloni pubblicitari, immagini e oggetti nel suo lavoro. Ha perseguito consapevolmente i generi classici della pittura, passando dalla natura morta al nudo, al paesaggio, aprendosi poi, sia in termini di soggetto che di tecnica, verso nuove sperimentazioni. A metà strada tra la pittura e la scultura, le sue opere incorporano anche elementi multimediali, come: luce, movimento, suono e video.

Parola ai curatori Dieter Buchhart e Anna Karina Hofbauer

“La mostra è più di una semplice retrospettiva”, spiegano i curatori Dieter Buchhart e Anna Karina Hofbauer“Le opere riunite in ‘Pop Forever, Tom Wesselmann &…’ contestualizzano il lavoro di Tom Wesselmann all’interno della storia dell’arte e offrono prospettive affascinanti sulla Pop Art, passato, presente e persino futuro“.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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