Il meglio e il peggio di Artissima e dell’art week di Torino 2024. I top e flop secondo Artribune
La settimana dell'arte autunnale di Torino e si è conclusa. Una ricchissima ricca art week piena di eventi, mostre e un vasto circuito di fiere grandi e piccine. Tra iniziative lodevoli e altre da migliorare
Artissima e l’Art Week di Torino del 2024 sono finite. La programmazione di fiere collaterali, eventi, performance, feste e mostre dislocate in musei e fondazioni, ma anche in gallerie e palazzi riaperti per l’occasione hanno dato modo al pubblico di percorrere Torino attraverso l’arte contemporanea. Ecco cosa è andato bene e cosa meno.
TOP – L’alta qualità della fiera Artissima
Una fiera – francamente l’unica in Italia – che riesce a restituire una sensazione di livello internazionale. Forse anche grazie all’alta percentuale di gallerie provenienti dall’estero. Anche quest’anno il livello è risultato molto attento, sofisticato e curato. Non a caso Artissima è un’occasione per venire in Italia per molti curatori, direttori di museo e collezionisti internazionali.
TOP – Le mostre a Torino
Davvero tante proposte di eccellente livello. Una mostra di grande spessore di Salvo ben allestita pur negli spazi (oggettivamente angusti) della Pinacoteca Agnelli. Poi una presentazione spettacolare del fotografo Biasiucci alle Gallerie d’Italia; una eccellente mostra di Tina Modotti da Camera; sempre emozionanti e sofisticati gli allestimenti al Museo della Montagna e le opere di Adriàn Balseca al PAV e il film di Cyprien Gaillard alle OGR. E che dire della muscolare mostra di Mark Manders alla Fondazione Sandretto? Qualità davvero soddisfacente da tutte le parti. Complimenti Torino!
TOP – la Gam di Torino
Si può rilanciare in pochi mesi un museo che era finito in un cono d’ombra? A quanto pare sì. La Galleria d’Arte Moderna di Torino – ora diretta da Chiara Bertola – è irriconoscibile. Ci sono tre mostre eccellenti (quella di Berthe Morisot con l’allestimento dell’artista Stefano Arienti è strepitosa) e una collezione ripensata. E la fila fuori!
TOP – Le fiere collaterali
Un grande impegno da parte di tutti, buoni risultati, grandi frequentazioni con pubblico in fila per entrare anche a The Others che quest’anno era in una location molto bella ma difficile da raggiungere. Quest’anno era interessante anche Apart, la fiera con le gallerie che trattano antiquariato. E poi FlashBack che si sta sviluppando sempre di più con la creazione di un villaggio dell’arte in Precollina e Paratissima che si consolida e accoglie anche lei decine di migliaia di persone giorno e sera. Insomma Torino è l’unica città ‘fieristica’ italiana che riesce ad avere una art week nel pieno senso del termine: con una fiera principale e poi alcune fiere aggiuntive che ormai da anni fanno un lavoro serio, solido e di richiamo.
FLOP – Un servizio taxi inaccettabile
“A Torino non c’è bisogno di nuove licenze taxi” urlano i politici di destra e di sinistra. Dovrebbero andare a spiegarlo ai collezionisti internazionali e ai galleristi stranieri che in questa settimana hanno maledetto le inefficienze solo italiane di questo servizio che in tutto il mondo funziona regolarmente e nelle nostre città di fa perdere opportunità, appuntamenti, energie. E voglia di tornare.
FLOP – Costi assurdi degli alloggi
Quest’anno Artissima si è svolta giusto durante il Ponte di Ognissanti. Il primo ponte dopo anni e uno dei primi weekend lunghi di sole dopo settimane di pioggia. Risultato? Città di Torino piena di turisti. Da aggiungere ai flussi di Artissima e dell’Art Week e ai flussi del celebre festival musicale Club2Club. Così una camera in un 3 stelle col bagno sul ballatoio veniva proposta a 1800 euro sulle piattaforme di prenotazione. Non poche persone interessate hanno rinunciato proprio per questo.
Flop – le vendite di Artissima 2024
“Passano, sono interessati, fanno foto, arrivano i direttori delle fondazioni più fighe d’Europa, .i curatori più à la pace però nessuno mi ha chiesto i prezzi“. Non vi diciamo quale gallerista ci ha fatto questo commento perché ce lo hanno fatto vari galleristi, tutti più o meno sulla stessa falsariga. Artissima è sempre stata più raffinata che commerciale per carità, però…
FLOP – Le mostre al Castello di Rivoli e alla Fondazione Merz
Non si può non menzionare tra i moltissimi addetti ai lavori presenti a Torino una sostanziale delusione per la prima mostra del Castello di Rivoli dopo l’arrivo del nuovo direttore Francesco Manacorda. La rassegna dedicata alla natura è stata considerata un po’ datata. Oggettivamente debole anche la proposta della Fondazione Merz che si presentava con una mostra di… Mario Merz.
FLOP – Arrivare ad Artissima è umiliante
Chi arrivava in taxi (trovandolo!) o in auto forse se la poteva pure cavare. Ma arrivare alla fiera Artissima – nello spazio dell’Oval – provenendo dalla metropolitana e poi facendo l’ultimo tratto a piedi ha rappresentato un piccolo calvario: asfalto, bruttezza, palizzate, squallore. L’Oval continua a stare in mezzo al nulla benché sia stato realizzato 20 anni fa…
FLOP – Lo stand Illy ad Artissima
Ormai da qualche tempo lo stand della torrefazione Illy ad Artissima risulta un po’ fuori luogo. Sgraziato, poco in linea con l’eleganza complessiva della fiera e con un tono di voce non particolarmente in linea con la sezione Present Future della fiera dove l’azienda premia ogni anno dal 2001 l’artista vincitore
Redazione
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