Arte contemporanea in Umbria per celebrare gli 800 anni delle stimmate di San Francesco

A Città di Castello la Cattedrale diventa museo e dal 7 al 10 novembre 2024 accoglie un “Sacco” di Burri per celebrare San Francesco. Perché come l’arte del grande Maestro anche il messaggio del Santo ha una valenza universale

Città di Castello organizza un evento speciale per celebrare gli 800 anni dall’impressione delle Stimmate di San Francesco (Assisi, 1181 – 1226), aprendo per l’occasione la Cattedrale all’arte contemporanea. Dal 7 al 10 novembre, l’abside della Basilica accoglie il più grande Sacco di Alberto Burri (Città di Castello 1915, Nizza, 1995); che con le sue ampie dimensioni: 7,4 x 9,5 metri fu realizzato dall’artista nel 1969 come fondale scenografico per L’avventura di un povero cristiano, dramma di Ignazio Silone.

La conferenza “Francesco e Burri. Una povertà regale”

E come all’epoca della sua creazione il monumentale Sacco dall’impianto cruciforme fece da scenografia alla rappresentazione di Silone, così oggi fa da fondale a due importanti appuntamenti nell’ambito dell’evento organizzato dalla Diocesi tifernate e la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri. Le celebrazioni di Città di Castello, concepite non solo per ricordare ma anche per rileggere in chiave contemporanea il prodigioso evento: l’impressione delle stimmate nel Santo, prevedono, oltre all’esposizione del capolavoro contemporaneo, una conferenza e un concerto. Il talk, intitolato Francesco e Burri. Una povertà regale. vede la partecipazione del Vescovo della città Luciano Paolucci Bedini; monsignore Nazzareno Marconi, Vescovo di Macerata, presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana; Bruno Corà, presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Stefano Ragni, critico musicale e fra Giuseppe Magrino, maestro emerito della Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco in Assisi, autore dell’Oratorio La Stimmate.

Il concetto di “povertà” in san Francesco e Burri

In particolare, Bruno Corà e il vescovo rifletteranno sul concetto di “povertà” nella spiritualità francescana e nell’arte di Burri. Tema centrale per l’artista che, oltre ad averlo esplorato a fondo, lo ha riscattato con i suoi drammatici lavori, conferendo alla condizione di indigenza quella dignità regale da cui deriva il titolo della conferenza. L’uso di materiali semplici e di recupero in Burri diventa simbolo di profondità e rigenerazione, in sintonia con l’umiltà e la rinuncia proprie della vita di San Francesco. Come ha affermato Bruno Corà: “Burri con l’invenzione dei sacchi è diventato emblema di una povertà riscattata attraverso la qualificazione della forma e gli equilibri spaziali ricavati in essa dall’artista, fino alla creazione delle opere d’arte. In questa ricerca”, ha continuato “sembra potersi scorgere un’indimostrabile ma riaffiorante relazione con la povertà abbracciata da Francesco, quale virtù regale per una vita di rinuncia e di edificazione spirituale. Scelta che lo ha avviato alla santità”.

Un’opera inedita per San Francesco e Burri

La Cattedrale ospita poi il concerto Le Stimmate, in onore dei Santi Patroni Florido e Amanzio. L’opera, un oratorio per coro e orchestra, composto nel 1997 da fra Giuseppe Magrino riflette sul dialogo interiore di Francesco, interpretando in chiave musicale il momento in cui, nel 1224, sul monte La Verna, Francesco chiese a Cristo di poter condividere con lui il dolore provato sulla croce. La composizione, eseguita dalla Schola cantorum Anton Maria Abbatini insieme alla Oida – Orchestra Instabile di Arezzo, viene per la prima volta presentata in questa occasione, creando un momento di intensa riflessione musicale e spirituale.

San Francesco e Burri, un incontro tra arte incontra la spiritualità

Questo evento rappresenta un’opportunità unica per ammirare l’opera di Burri e immergersi in una celebrazione che fonde arte, spiritualità e storia, al di là di una specifica appartenenza a un credo religioso. L’accesso è gratuito per offrire a quante più persone possibili la possibilità di partecipare.

Ludovica Palmieri

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Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri è nata a Napoli. Vive e lavora a Roma, dove ha conseguito il diploma di laurea magistrale con lode in Storia dell’Arte con un tesi sulla fortuna critica di Correggio nel Settecento presso la terza università. Subito dopo…

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