A Pantelleria è morto l’artista Filippo Panseca, padre della computer art
Artista vulcanico e geniale, coraggioso sperimentatore e appassionato cittadino. A 84 anni, dopo una vita dedicata all'innovazione nell'arte si è spento. Tra le altre cose padre della computer art
Si trovava nella sua amata Pantelleria, quando, a causa di un infarto fulminante, Filippo Panseca è venuto a mancare all’età di 84 anni. Nato a Palermo nel 1940, Panseca è stato un pioniere dell’arte digitale, che, in anticipo sui tempi, ha intuito le enormi potenzialità artistiche delle nuove tecnologie, motivo per cui è riconosciuto a livello internazionale come uno dei padri della computer art. Disciplina che ha introdotto in Italia, fondando la prima cattedra dedicata all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1991.
Panseca animatore della vita artistica palermitana
A Palermo Filippo Panseca, docente di figura ed ornato modellato al liceo artistico, è stato uno degli animatori della vita artistica della città fondando con Ciro Li Vigni le gallerie d’arte Il Chiodo e successivamente Il Paladino. Nel 1965, con Francesco Carbone ha creato Tempo Sud, un gruppo sperimentale di artisti e, nello stesso anno è stato l’unico artista siciliano, insieme a Renato Guttuso, ad essere invitato alla Quadriennale di Roma.
Panseca a Milano per la Triennale e non solo
Nel 1968 si è trasferito a Milano tra i vincitori del concorso per l’allestimento del Padiglione Italia della Triennale, con Jacopo Gardella, il gruppo MID (Antonio Barrese, Alfonso Grassi, Gianfranco Laminarca e Alberto Marangoni) e Studio DIPPI (Sandra Delfino, Filippo Panseca, Michele Platania). Sempre a Milano, alla galleria Apollinaire ha presentato Lili: modulo componibile all’infinito, a duplice accensione intermittente, con vita di tre anni; poi, Mata, una sfera radiocomandata rotolante.
Filippo Panseca una vita da innovatore
La sua carriera è stata segnata da molteplici innovazioni artistiche e tecnologiche. Dando prova di una coscienza ecologica ante litteram, nel 1970 ha dato avvio al progetto Arte Biodegradabile. È stato tra i primi artisti italiani a cimentarsi con la video art e, nel 1971 ha partecipato con Vincenzo Agnetti, Gianni Colombo, Balla-Strawinski-Diaghilev, Franco Berdini, Cristoforo, Luca Maria Patella, Attilio Pirelli, Giovanni Valentini, a Videobelisco, una delle prime rassegne del genere, a cura di Francesco Carlo Crispolti. Nel 1973, alla XV Triennale di Milano ha esposto nell’ambito della mostra a tema Habitat dei moduli abitativi con applicazioni di plastiche fotosensibili. Mentre, nel 1975 ha eseguito con Pierre Restany l’esperimento di trasmettere via satellite contemporaneamente opere in ogni parte del mondo alla, Rank Xerox di Milano. A San Francisco, nel 1979, ha presentato Computer Pictures of San Francisco, iniziando una nuova ricerca sull’uso dei computer come strumenti artistici. Nel 1986 ha partecipato alla Biennale di Venezia con il video Immagini digitali fotodegradabili, con musiche di Augusto Martelli. Nel 1990, in linea con i suoi ideali politici, per rendere l’arte accessibile a tutti creò Swart Art O Mat, un Distributore Automatico di Opere d’arte Digitali, dotato di Brevetto Industriale.
Il garofano rosso di Filippo Panseca
A livello politico Filippo Panseca è stato schierato a sinistra, tanto che tra i suoi contributi più noti spicca la creazione del garofano rosso, simbolo del Partito Socialista Italiano, ideato per Bettino Craxi e diventato emblema di un’epoca. Durante gli Anni ’80, Panseca ha anche firmato scenografie spettacolari per gli ambiziosi congressi del PSI dell’epoca, tra cui un maestoso tempio per il congresso di Rimini del 1987 e una piramide monumentale nel 1989 a Milano. Craxi si serviva delle sue visioni per certificare la sua centralità nel panorama politico dell’epoca. Interventi per i quali negli Anni Ottanta l’artista è stato anche al centro di diverse polemiche.
Panseca un artista versatile e prolifico
Come scenografo, oltre che con il Partito Socialista Panseca ha collaborato con La Scala di Milano con la Rai, Mediaset e Rete A. Mentre, come designer ha lavorato per Kartell, Onlywood, Martini, Arteluce, Fiorucci e Baghetti.
Gli ultimi anni di Panseca
Artista davvero instancabile, Filippo Panseca ha partecipato ad oltre 100 mostre e a moltissimi eventi internazionali, come: Art Basel, Biennale di Venezia, Triennale di Milano, Quadriennale di Roma. Nell’ultima fase della carriera, la sua visione ecologica si è concretizzata in installazioni come depuratori d’aria basati su nanotecnologie, presentati per la prima volta a Palermo nel 2015, poi a Roma e Milano. Recentemente si era trasferito a Pantelleria, dove, in vista di una possibile fine, aveva progettato un mausoleo vicino ai sesi, antiche tombe risalenti a tremila anni fa. Una fine che non segna la sua totale scomparsa, dal momento che la sua eredità oltre che nelle opere continuerà a vivere nella sua apertura di visione: un modello per le generazioni presenti e future.
Ludovica Palmieri
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