L’Altare della Patria di Roma è un’opera d’arte totale. Restaurate le sculture del Vittoriano 

Il grande progetto di restauro avviato lo scorso marzo dall'Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia si è concluso con successo, confermando il legame della Maison Bulgari con la Capitale e il suo patrimonio artistico

Obiettivo del restauro, avviato il 28 marzo 2024, era il ripristino del valore artistico del Vittoriano, “non da considerarsi come opera architettonica ma come opera d’arte totale”, spiega Edith Gabrielli, direttrice dell’Istituto VIVE. Ad oggi, il grande lavoro di restauro, condotto dalla restauratrice Susanna Sarmati, e con il contributo della maison Bulgari, ha coinvolto le sculture in marmo raffiguranti il Mare Adriatico di Emilio Quadrelli (Milano, 1863 – 1925) e il Mar Tirreno di Pietro Canonica (Moncalieri, 1869 – Roma, 1959); le sculture in bronzo dorato Il Pensiero di Giulio Monteverde(Bistagno, 1837 – Roma, 1917) e L’Azione di Francesco Jerace (Plistena, 1853 – Napoli, 1937) e, infine, i pennoni di Gaetano Vannicola (Offida, 1859 – Grottammare, 1923) con leVittoriedi Edoardo Rubino (Torino, 1871 – 1954)ed Edoardo De Albertis (Genova, 1874 – 1950). 

Il restauro delle sculture del Vittoriano di Roma

Una équipe di esperti è intervenuta per assicurare la conservazione delle sculture marmoree e bronzee realizzate agli inizi del Novecento. L’intervento – interamente sostenuto dalla Maison grazie all’Art Bonus – ha consentito, in particolare, di bloccare le forme di degrado presenti e di restituire la qualità delle superfici lapidee delle fontane, così come le finiture dorate degli elementi in bronzo. Contestualmente il restauro ha permesso una più approfondita conoscenza dei processi di realizzazione dei manufatti artistici del monumento eseguiti, tutti nel medesimo periodo, da autori diversi.

Edith Gabrielli, storica dell'arte e museologa, Direttrice del nuovo polo Vittoriano e Palazzo Venezia. © Gerald Bruneau
Edith Gabrielli, storica dell’arte e museologa, Direttrice del nuovo polo Vittoriano e Palazzo Venezia. © Gerald Bruneau

Parola a Edith Gabrielli, direttrice dell’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia 

Uno degli obiettivi principali del VIVE è quello di avviare un lavoro di ricerca su tutto il nostro patrimonio e le nostre collezioni, che si è tradotto in una catalogazione sistematica di alto livello”, spiega la direttrice del VIVE Edith Gabrielli ad Artribune. “Catalogazione che ci ha portato a scoprire moltissimi oggetti conservati nei nostri depositi che nel passato erano stati ritenuti di poca importanza. Quindi adesso stiamo lavorando per farli progressivamente conoscere al pubblico attraverso il ciclo espositivo ‘Depositi in mostra’, in cui presentiamo ogni due mesi una nuova opera”. Un recupero importante, anche in prossimità del nuovo allestimento di Palazzo Venezia “che si basa proprio sul concetto di riportare in luce tutto quel patrimonio che dagli Anni Ottanta è confinato nei depositi”.

Edith Gabrielli: tra il VIVE e il Museo Nazionale Romano 

L’incarico del Museo Nazionale Romano è temporaneo, nelle more della realizzazione del nuovo bando”, continua Edith Gabrielli, direttrice del VIVE e (ad interim) del Museo Nazionale Romano. “Un incarico di cui sono grata al Ministero perché lo considero come una prova di fiducia e credo che sarà un’opportunità importante che mi sento di affrontare con tranquillità sia per la mia lunga esperienza nel mondo dei beni culturali, sia perché posso contare su una squadra di funzionari di altissimo livello: sia al VIVE che al Museo Nazionale Romano”. 

Valentina Muzi 

Libri consigliati:

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

Scopri di più