Violenza contro le donne: tutte le mostre e gli eventi culturali per il 25 novembre
La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne vuole essere un momento di riflessione su un fenomeno troppo spesso sotto i riflettori in modo acritico e sensazionalistico. L’arte ci aiuta a problematizzarlo
Secondo i dati dell’OMS, nel mondo circa 1 donna su 3 è stata vittima di violenza nel corso della propria vita, stima che fotografa anche la nostra situazione nazionale: in Italia, infatti, solo nel 2023 sono stati compiuti 120 femminicidi. Da questo tragico bilancio nasce la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che, a partire dal 1999, si celebra il 25 novembre. Da allora, il mondo dell’arte si mobilita con una serie di eventi, iniziative e mostre a tema per riflettere su questo fenomeno che sembra inarrestabile. Eccone una selezione.
Claudia Giraud
Il film “Il Popolo delle Donne” di Yuri Ancarani a Milano
L’opera filmica Il Popolo delle Donne dell’artista Yuri Ancarani sarà protagonista di una mattinata presso il Palazzo di Giustizia di Milano, dove sarà proiettata all’interno dell’Aula Magna, e resterà in visione al pubblico fino al 29 novembre 2024 in Sala ANM Galli – Alessandrini. A seguire, una tavola rotonda approfondirà i temi trattati dal documentario che, per la prima volta, analizza il rapporto fra la crescente affermazione sociale delle donne e l’aumento della violenza sessuale maschile su di esse, fenomeni che nel corso del film vengono descritti come direttamente proporzionali.
Palazzo di Giustizia, Sala ANM Galli – Alessandrini
Corso di Porta Vittoria, Milano
Ingresso gratuito previa prenotazione: [email protected]
La street art come strumento di sensibilizzazione a Como
Associazione Fermiamoci che opera nel settore della lotta alla violenza di genere e in particolare sulla donna, promuove per il secondo anno la cosiddetta “Settimana del Rispetto”, una serie di eventi d’arte ed appuntamenti organizzati in concomitanza del 25 novembre. Tra i vari eventi è stato pensato quello con la street art di Rigaff e Doriam Battaglia a Como che riproduce il volto di Sharbat Gula, la ragazza dagli occhi verdi ed il velo rosso, fotografata da Steve McCurry nel 1984, divenuta il “volto dell’Afghanistan”. Evento che culminerà con l’inaugurazione dell’opera in Piazza Martinelli, mercoledì 27 novembre, e successivamente ci sarà un dibattito e confronto nella biblioteca di Piazzetta Venosto Lucati.
Le 100 sedie rosse a Palazzo Mondadori a Milano
A Palazzo Niemeyer è allestita fino al 25 novembre l’installazione artistica ideata dal Gruppo Mondadori con il fotografo Nicola Ughi e il regista Tommaso Casigliani per sensibilizzare sulla violenza di genere. Si tratta di 100 sedie rosse che, nella visione degli artisti, diventano un potente simbolo di impegno collettivo. Nell’esposizione una sola sedia è aperta, in piedi, emblema di forza e resistenza, circondata da sedie chiuse e “abbattute”: un tributo silenzioso, ma potente, a tutte le donne la cui storia è stata interrotta da una violenza e che combattono ogni giorno per superare abusi e ingiustizie. L’installazione è accompagnata da un video, condiviso sul web e sui profili social del Gruppo.
Scarpette rosse in ceramica nelle 57 città della ceramica
Le Scarpette rosse, create nel 2009 sotto forma di installazione dall’artista messicana Elina Chauvet per denunciare il femminicidio, sono diventate un simbolo della battaglia contro la violenza di genere. Per questo torna Scarpette rosse in ceramica, la manifestazione organizzata da AiCC – Associazione italiana Città della Ceramica, nata nel 2017 da un’iniziativa del Comune di Oristano e giunta quest’anno alla sua VIII edizione, coinvolgendo i comuni italiani storicamente impegnati nella produzione e promozione culturale della ceramica artistica e artigianale italiana. Accanto ai manufatti cotti al forno, dipinti e smaltati di rosso rigorosamente a mano, anche il numero nazionale anti-violenza e anti-stalking 1522 in forma d’arte con le targhe in ceramica appese in spazi pubblici.
La mostra “Women (every)day” a Firenze
Dopo l’esposizione a Prato dedicata alla figura della donna in occasione dell’8 marzo, torna la mostra incentrata sui temi di genere dal titolo Women (every)day con “uno sguardo critico e immediato sull’argomento”, spiegano le giovani curatrici del collettivo Ora Art Project, fondato da Sara Onofrietti con Beatrice Bozza e Gemma Munaron. Questa mostra vede cinque artiste Sofia Ancillotti, Benedetta Danti, Graziella Ingorgia, Chiara Nencioni e Alice Risaliti chiamate a rappresentare, tramite i loro lavori, cosa significhi essere donna oggi, sia nell’ordinario, sia nello straordinario in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La seconda edizione è realizzata in collaborazione con la Fondazione RFK Italia ed è visitabile a Firenze, presso l’International House of Humans Rights in via Ghibellina 12/a fino al 30 novembre.
L’installazione sul rapporto tra vittima e carnefice a Torino
Qualche giorno dopo la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, giovedì 28 novembre, verrà esposto presso DR Fake Cabinet il progetto Abuse – Respect di Paola Calcatelli a cura di Margaret Sgarra. L’intervento a carattere installativo pone l’attenzione su due parole significative all’interno del rapporto tra vittima e carnefice: Abuso e Rispetto. Le lettere, realizzate in ghiaccio, con il passare del tempo, lentamente, si scioglieranno, mutando nella forma, nell’aspetto e nella consistenza così come succede alle vittime di abusi. Il deterioramento della materia vuole scaturire riflessioni sulle modalità in cui la violenza, in tutte le sue forme, si determina a livello psicologico e fisico nelle vittime. L’installazione rappresenta un’indagine sulla fragilità del limite e del confine che intercorre tra l’abuso e il rispetto e sul fatto che, spesso, le parole non riescono a definire la complessità delle relazioni umane.
DR Fake Cabinet, Via San Francesco da Paola n. 12/D, Torino
Info: [email protected]
Le mostra a. Palazzo Graziani di San Marino
La Maison della petite Sara, galleria d’arte sammarinese, in collaborazione con la 3 Arrows cooperativa culturale, inaugurerà domenica 24 novembre, all’interno di Palazzo Graziani, centro culturale sorto sotto l’egida degli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino, la mostra Women are… Art, Love, Life, Strongness: attraverso una trentina di opere pittoriche e scultoree – di venti artiste donne e un uomo – in dialogo tra loro, racconta l’ossimoro della “cultura della violenza”, per estirpare la quale è necessario addentrarsi nell’origine ontologica dell’essere umano e dell’organizzazione sociale.
Palazzo Graziani, piazzale lo Stradone 13, Città di San Marino
dal 24 novembre 2024 al 15 dicembre 2024
Le iniziative gratuite a tema nei musei di Roma
#NessunaScusa. È la parola chiave attorno alla quale ruota la campagna di comunicazione promossa da Roma Capitale per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La Sovrintendenza Capitolina partecipa proponendo, fino al 25 novembre, una serie di iniziative gratuite per tutti, diffuse nei musei e sul territorio, tra visite, dibattiti e performance per approfondire la figura e il ruolo delle donne attraverso il patrimonio storico, artistico e archeologico della città. Sono coinvolti il Museo di Roma a Palazzo Braschi, dove è in corso la mostra Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX Secolo, il Museo di Casal de’ Pazzi, la Galleria d’Arte Moderna, il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, i Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali e inoltre il Museo del Teatro Argentina e l’Area archeologica del Teatro di Marcello.
La scultura di Jago contro la violenza a Napoli
Il gruppo scultoreo di Aiace e Cassandra creato da Jago, è una rappresentazione del dramma della violenza sulle donne, che ha origini ataviche e travalica culture e confini. L’opera, che ci riporta ai tempi della guerra di Troia, durante l’assedio della città da parte dei greci, si ispira al mito di Aiace e Cassandra. La sacerdotessa, figlia di Ecuba e del re Priamo, rifugiatasi nel tempio della dea Atena, venne violentata da Aiace, uno dei guerrieri al comando del re Agamennone. Realizzata in marmo statuario di Carrara, la scultura mostra la forza di Cassandra nell’atto del respingere il gigante Aiace per salvarsi. Con Aiace e Cassandra, esposta allo Jago Museum di Napoli, lo scultore esprime quindi il valore della resistenza.
La mostra contro la vittimizzazione secondaria delle vittime di stupro a Malpensa
“Com’eri vestita?” è la domanda ricorrente posta alle vittime di stupro in ogni contesto: dalle caserme alle aule di giustizia ai media riecheggia l’allusione a un presunto nesso tra la violenza agita e gli abiti indossati da chi l’ha subìta. Riversando così sulle donne violentate una qualche responsabilità, o persino una colpa. È la cosiddetta vittimizzazione secondaria. Da qui prende le mosse la mostra omonima che, dal progetto – What were you wearing? – di Jen Brockman e Mary A. Wyandt-Hiebert nato nel 2014 nel Centro per la prevenzione degli abusi sessuali e per la formazione alla University of Kansas, è approdato in Italia, adattato con il consenso delle ideatrici che hanno detto: “Essere in grado di mostrare premura alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità è la vera motivazione del progetto”.
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