Best of 2024. Tutto il meglio dell’anno secondo Artribune
Artisti, curatori, collezionisti, galleristi, fatti, iniziative, mostre, città, progetti e tanto altro: ecco tutto il meglio accaduto quest’anno secondo Artribune. Il nostro imitatissimo Best of eccolo qua, ma questo è quello vero
Artisti, curatori, gallerie, giornalisti, notizie e città. Come ogni anno, noi di Artribune abbiamo scandagliato tutto quello che è accaduto negli ultimi 12 mesi, stilando così il nostro attesissimo e imitatissimo Best of: ecco tutto il meglio che è accaduto nel mondo dell’arte nel 2024.
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2023
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2022
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2021
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2020
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2019
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2018
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2017
MIGLIOR ARTISTA INTERNAZIONALE – Candice Breitz e Nan Goldin
Queste due protagoniste, appartenenti a generazioni differenti (Candice Breitz, Johannesburg 1972 – Nan Goldin, Washington, 1953) stanno dimostrando con le loro scelte e le loro azioni come l’artista possa interpretare brillantemente il proprio impegno politico senza per questo ricadere nella categoria dell'”artivismo”. In un momento storico dominato – a livello culturale e non solo – dalla rimozione e da un onnipresente atteggiamento autoassolutorio, Breitz e Goldin stanno insegnando al mondo dell’arte internazionale che cosa vuol dire essere lucidi, responsabili e intransigenti anche quando il contesto è in preda allo smarrimento e alla confusione morale.
MIGLIOR ARTISTA ITALIANO – Jacopo Benassi
Nato nel 1970 a La Spezia, città dove lavora in uno studio-falegnameria tutto da scoprire, Benassi è uno degli artisti più maturi della scena contemporanea italiana. Spaziando tra arti visive, fotografia, estetica punk e musica underground, Benassi incrocia con disinvoltura lo sguardo da fotografo con l’approccio installativo, come ampiamente dimostrato nella sua ultima straordinaria mostra da Francesca Minini, e le sue apparizioni nelle fiere d’arte con la medesima galleria. Negli ultimi giorni del 2024 ha annunciato una mostra personale da Mai 36 Galerie a Zurigo: ulteriore consacrazione internazionale.
MIGLIOR GIOVANE ARTISTA ITALIANA – Camilla Gurgone
Camilla Gurgone (Lucca, 1997), la giovanissima new entry della galleria milanese Viasaterna, è la migliore artista emergente italiana del 2024 secondo Artribune. Lo è non tanto (o non solo) per l’en plein all’ultima edizione di Artissima, ma soprattutto per il merito di una ricerca che spazia dalla scultura all’installazione, fino alle performance di lunga durata. I suoi lavori più recenti, inoltre, coniugano sapientemente lirismo e intelligenza artificiale, mantenendo una tangibile cura al materiale e al dettaglio. Fra scontrini in ceramica custodi di poesie e istantanee di sogni destinate a scomparire, Camilla Gurgone si fa strada attraverso un linguaggio elegante e felicemente italiano: quello di un’arte sussurrata all’orecchio e alla mente, senza il bisogno di strafare.
MIGLIOR CURATORE – Laura Lamonea
Fresca di nomina alla direzione di ArtVerona per il prossimo triennio, Laura Lamonea si distingue per l’approccio multidisciplinare all’arte contemporanea. Infatti, attenta ai diversi linguaggi artistici è stata ideatrice di progetti sperimentali e innovativi, sviluppati negli anni anche grazie a capacità manageriali. Tra questi, il Video Sound Art Festival a Milano, che dal 2010 esplora il rapporto tra arte e società, coinvolgendo artisti di rilievo sia italiani sia internazionali: l’ultima edizione in un quartiere semiperiferico di Milano è stata centratissima. Negli ultimi anni Lamonea ha curato il progetto collettivo “Gestus” presso il Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia, la produzione esecutiva del film di Driant Zeneli, sostenuto dalla Fondazione In Between Art Film e presentato durante Manifesta 14 in Kosovo e organizzato residenze artistiche in collaborazione con istituzioni come Palazzo Abatellis a Palermo e la Real Fabbrica di Capodimonte a Napoli. Quest’anno, infine, è tra i vincitori della XIII edizione di Italian Council con il progetto “Never Ground” di Natália Trejbalová.
MIGLIOR GIOVANE CURATORE UNDER 30 – Gaia Bobò
Curatrice e co-fondatrice della realtà indipendente SPAZIOMENSA a Roma, Gaia Bobò, nata in Sicilia nel 1995, si è distinta negli ultimi anni per la sua ricerca e la sua pratica curatoriale. Essere curatori, ha raccontato a Dario Moalli di Artribune, significa compiere un “esercizio quotidiano di relazioni, in primo luogo con le artiste e gli artisti”. Negli ultimi anni ha lavorato con Fondazione Pastificio Cerere e Fondazione Quadriennale di Roma, dunque il nostro riconoscimento premia un percorso già molto promettente.
MIGLIORE MOSTRA – Cristoph Büchel. Monte di Pietà, Fondazione Prada, Venezia
La migliore mostra del 2024 mette in discussione il concetto stesso di “mostra”. In Monte di Pietà, clamoroso intervento di Christoph Büchel (Basilea, 1966) sulla sede veneziana di Fondazione Prada, gli oggetti più che mostrarsi si nascondevano in un accumulo perfettamente coordinato. Da aprile a novembre 2024, Büchel ha trasformato Ca’ Corner della Regina in un banco dei pegni, in una potteriana Stanza delle Necessità, in un sogno fatto di decadenti e infinite stanze. Una mostra in cui i concetti di valore e di debito vengono messi alla prova e ribaltati: di fronte alla dimensione del progetto, non stupisce che persino un’opera di Tiziano passi inosservata nella miriade di cianfrusaglie e tesori, tutti trasformati inesorabilmente in lotti. Una mostra ancora più clamorosa, considerando le difficoltà di trasporto e allestimento in una città particolare come la Serenissima.
MIGLIOR DIRETTORE DI MUSEO – Chiara Bertola
Se il buongiorno si vede dal mattino, Chiara Bertola ha dimostrato di saper interpretare correttamente il senso di un museo e di una collezione. I suoi esordi alla GAM di Torino, su tutti il melting pot intragenerazionale tra Stefano Arienti e Berthe Morisot, sono promettenti e lasciano auspicare ad una direzione entusiasmante. Un museo in difficoltà che è stato rilanciato nel giro di pochi mesi. Ne abbiamo parlato con lei in un’intervista, che potete leggere qui.
MIGLIOR MUSEO ITALIANO – Pinacoteca Ambrosiana
Inaugurata nel 1618 dal Cardinale Federico Borromeo, la Pinacoteca è il più antico museo di Milano. Frutto del progetto lungimirante del suo fondatore, conserva capolavori dal valore inestimabile: dalla Canestra di Caravaggio al Cartone della Scuola di Atene di Raffaello, il più grande al mondo ancora conservato integralmente. Questo 2024 l’ha vista rinascere dopo decenni di oggettivo oblio, grazie al progetto di comunicazione e inclusività promosso negli ultimi due anni dal nuovo Segretario Generale Antonello Grimaldi. Se prima non superava i 50mila visitatori annui, oggi tocca i 300mila. Un “miracolo” realizzato con mostre, eventi e strategie comunicative volte a costruire un dialogo nuovo con il pubblico, che sta finalmente riscoprendo i suoi tesori.
MIGLIOR NUOVO MUSEO ITALIANO – Palazzo Citterio
Dopo oltre cinquant’anni di attesa, si concretizza il progetto di Fernanda Wittgens e Franco Russoli, due grandi direttori di Brera del secolo scorso. Con il nastro tagliato il 7 dicembre 2024 – giorno speciale per i Milanesi, coincidente con la Prima della Scala – Palazzo Citterio ha aperto le sue porte al pubblico, promettendo grandi progetti per il futuro di quello che vuole essere la “Tate Modern d’Italia”. Al di là dei confronti un po’ provinciali, i presupposti non mancano: il palazzo storico affacciato su Via Brera è stato oggetto di un grande intervento strutturale di stabilizzazione dei costruttori Navarra e vanta un allestimento firmato dallo studio MCA, Mario Cucinella Architects. Le collezioni sono ricchissime: dai mosaici medievali a Andy Warhol, e ci sono anche due piani dedicati alle mostre temporanee. L’unico problema da risolvere è la carenza di personale: ha davanti un anno nuovo per lavorarci.
FONDAZIONE DELL’ANNO – Fondazione Pastificio Cerere, Roma
Il Pastificio Cerere di Roma è una fondazione che è cresciuta in maniera sana e organica in questi anni. Nel 2024 ha soffiato sulle sue prime 20 candeline e lo ha fatto continuando ad allargare i propri spazi, questa volta grazie anche all’intervento dei bravi architetti dello studio STARTT. Anche grazie al lavoro del curatore Marcello Smarrelli, la Fondazione Pastificio Cerere concepita con approccio mecenatistico da Flavio Misciattelli è entrata nel suo ventunesimo anno di vita dimostrando spessore e proponendosi come uno spazio molto credibile sia a livello di ricerca che a livello fisico a Roma.
MIGLIOR RISTORANTE DI MUSEO – Bù Bistrot dell’Accademia Carrara di Bergamo
Ricavato grazie al recupero di un edificio dismesso, il nuovo bistrot dell’Accademia Carrara di Bergamo si inserisce nel più ampio progetto di rinnovamento e ampliamento degli spazi del museo, sempre più fulcro dell’offerta culturale cittadina e votato all’accessibilità e all’inclusività. Un museo da vivere, dunque, anche passeggiando nel verde del nuovo giardino pubblico progettato tutto attorno dall’architetto Antonio Ravalli, che firma anche il Bù Bistrot nell’articolazione di spazi moderni e confortevoli. L’offerta di ristorazione è invece curata dagli imprenditori Francesco Maroni e Luca Guerini già conosciuti a Bergamo per Bù Cheese Bar. Si apre per la colazione e il pranzo, accompagnando l’apertura del museo, ma anche a cena, proponendo pure una competente drink list per l’aperitivo e il dopo cena. Un modo in più per valorizzare la cultura bergamasca – anche quella gastronomica, con i migliori prodotti del territorio – nell’ambito di un contesto storico d’eccellenza.
MIGLIOR FOTOGRAFO INTERNAZIONALE – Mitch Epstein
Mitch Epstein, nato nel 1952 in Massachusetts è uno di quegli artisti che riescono a parlare di tematiche di grande attualità politica e sociale attraverso la bellezza dell’immagine. Nel 2024 lo abbiamo visto nella grande retrospettiva, in corso fino a marzo 2025, presso le Gallerie d’Italia di Torino, con tre serie: American Power, Property Rights e Old Growth.
MIGLIOR FOTOGRAFO ITALIANO – Arianna Arcara
Nata a Monza nel 1984, Arcara costruisce e porta avanti progetti con attenzione e profondità, secondo tempi lunghi. Autrice, con una attenzione particolare legata alle tematiche di confine, è anche co-founder del collettivo Cesura e ad oggi è presidente e direttrice artistica della omonima casa editrice.
MIGLIOR MUSEO OUTLOOK ITALIANO – GNAMC di Roma
Stupiti vero? Per noi il miglior museo in prospettiva per il 2025 è la GNAMC di Roma. Il 2024 di questo museo è stato così surreale che non si potrà che migliorare. Le feste di partito, le presentazioni di libri discutibili, gli squadristi neo fascisti che minacciano gli addetti del museo, la direttrice che manda le liste dei contestatori al Ministero e che parla solo con le testate giornalistiche che non la criticano, le opere d’arte danneggiate a causa degli spostamenti, il nuovo imbarazzante logo di Lorenzo Marini. E la mostra del Futurismo, che come mostra è anche un bel prodotto, ma ci si è arrivati in una maniera davvero ridicola. Insomma, molto male: il 2025 non potrà che essere migliore sperando che si recuperi un po’ l’immagine di un museo che ha subito un danno d’immagine clamoroso.
GALLERIA ITALIANA DELL’ANNO – ArtNoble Gallery, Milano
Fondata nel 2021 da Matthew Noble, la ArtNoble Gallery di Milano è diventata in breve tempo un osservatorio strategico sull’arte emergente italiana (ma non solo), anche grazie a una fertile quanto contemporaneissima modalità collaborativa, più che identitaria, basata sullo scambio e la contaminazione di idee con la curatela più giovane e sulla rilevanza del dialogo sui temi più urgenti del presente attraverso la ricerca visiva. Il cortile della galleria durante le inaugurazioni diventa un punto di riferimento per un pubblico incredibilmente trasversale. Da seguire.
MIGLIOR SPAZIO INDIPENDENTE – Post-ex
Con una superficie di 1100 metri quadrati tra 13 studi permanenti, 2 studi temporanei, uno spazio espositivo e il programma annuale di residenze EX PRESSO per artisti internazionali, POST EX a Roma, nel quartiere Centocelle, è un vero e proprio centro di ricerca e sperimentazione. Infatti, attraverso la produzione di mostre pop-up e il coinvolgimento di artisti e curatori esterni, lo spazio dal 2020 opera nella consapevolezza che un contesto di ricerca e produzione collettiva faccia crescere insieme anche le individualità che la compongono. Tra gli ultimi progetti promossi, SPAZIO SPACE, che accoglie regolarmente workshop e visite agli studi da parte di studenti di accademie d’arte romane e internazionali e POST CAOS, nato in collaborazione con Caos – Centro Arti Opificio Siri di Terni e dedicato alla realizzazione di opere site-specific per il polo museale.
MIGLIOR SPAZIO IBRIDO – Settantaventidue, Milano
Nato nel 2024, Settantaventidue, è frutto di un progetto collettivo il nuovo hub sui Navigli che apre a una contaminazione tra libri, dischi, sound art, architettura, paesaggio e design. A renderlo veramente interessante è la commistione di anime e vocazioni che lo rappresentano: il progetto, infatti, è stato fondato da Alessandro Scotti con il coinvolgimento di Giuseppe Ielasi, Nicola Mafessoni, Daniel Marzona, Luca Pitoni, Valentino e l’editore bresciano Bruno Tonini. Grazie ai diversi percorsi dei fondatori nell’ambito della grafica, della curatela, della musica e della bibliofilia si mescolano in questo hub no profit, a pochi passi da San Cristoforo sul Naviglio, l’arte contemporanea (residenze incluse) e l’architettura, la sound art e il design, la musica contemporanea e l’amore per i libri, anche rari. E le inaugurazioni nel cortile iper-milanese sul retro sono da non mancare.
MIGLIOR PROGETTO – Panorama di Italics
Dopo le edizioni a Procida, Monopoli, L’ Aquila, la mostra Panorama, promossa dal consorzio delle Gallerie Italics, si è svolta in Monferrato, sotto la cura di Carlo Falciani. Ed è stata la migliore di sempre. Oltre al public program, ai talk (alle volte nei bar di paese) e alle proiezioni, Falciani ha articolato la rassegna di quest’anno in quattro mostre, o quattro sezioni di una stessa mostra, ciascuna con una sua autonomia e ciascuna localizzata in altrettanti borghi a cavallo delle province di Alessandria e di Asti. La scelta ha reso la visita molto più fruibile che in altre edizioni. Oltre alla qualità delle proposte curatoriali e artistiche e delle partecipazioni, c’è un altro fattore che rende la mostra il miglior progetto del 2024. Panorama, infatti, sta diventando negli anni uno strumento di marketing territoriale per le aree che lo ospitano. E non ci sembra poco.
MIGLIOR FIERA ITALIANA – BIAF – Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze
Si è confermata nel 2024 come una fiera dal respiro museale la BIAF, la storica Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, che, giunta alla sua 33ma edizione, ha riunito a Palazzo Corsini una selezione strepitosa di mercanti e capolavori dell’arte antica e moderna. E, in un anno di alta complessità per il mercato dell’arte, è riuscita a porsi come interlocutore e appuntamento imprescindibile nell’orientare il gusto dei collezionisti, scommettendo su un patrimonio di studio, conoscenza, expertise.
MIGLIOR FIERA INTERNAZIONALE – Frieze London
Dopo anni di difficoltà, Frieze London si è cavata d’impaccio con un’edizione 2024 che è stata la più convincente da tempo immemore. Nuovo layout del percorso espositivo e stand ben costruiti, promozione delle gallerie emergenti e mid e della ricerca più contemporanea: nel pieno della crisi delle gallerie d’arte, oltre che del mercato tutto – per non parlare degli scombussolamenti internazionali, tra Brexit, conflitti e inflazione -, e in risposta alla durissima concorrenza di Art Basel Paris, la fiera londinese ha puntato tutto sul coraggio di cambiare, o di tornare a essere quello che era, con un focus netto sulla ricerca più contemporanea.
MIGLIOR COLLEZIONISTA MECENATE – Andrea Fustinoni e Fabio D’Amato, Collezione MiramART
Un impegno costante nella promozione dell’arte contemporanea attraverso il filtro del collezionare caratterizza l’impatto della Collezione MiramART di Andrea Fustinoni e Fabio D’Amato. Tanti gli appuntamenti di dibattito promossi e ospitati al Grand Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure di Fustinoni in questo 2024, mentre prosegue la pubblicazione dei cataloghi in costante aggiornamento dedicati a questa raccolta vivissima di arte contemporanea, avviata 20 anni fa e che proprio nelle sale dell’albergo trova la sua casa per aprirsi a un pubblico sempre più ampio.
MIGLIOR CASA D’ASTE INTERNAZIONALE – Christie’s
È stato l’annus horribilis delle case d’asta globali il 2024, con perdite nei fatturati, al primo semestre, tra il 20 e il 30%, aggiudicazioni in affanno, capolavori raramente ceduti da collezionisti sempre più preoccupati della tenuta del mercato degli incanti. Le tre sorelle Christie’s, Sotheby’s e Phillips son riuscite con difficoltà a parare il colpo di una congiuntura ancora lontana da scavallare. A cavarsela un po’ meglio ci pare sia stata Christie’s, alla quale almeno si son risparmiati i debiti macroscopici che hanno gravato sulla gestione Drahi di Sotheby’s e i corposi licenziamenti messi in atto dalla competitor. E che ha chiuso il 2024, secondo il consuntivo rilasciato, con $4,2 miliardi generati alle sessioni d’asta, tamponando almeno le perdite al 16% anno su anno, e portato a casa il lotto più costoso tra le aggiudicazioni 2024: L’empire des lumières di René Magritte, a quota $121,2 milioni, a New York lo scorso novembre, il nuovo record d’asta per l’artista.
MIGLIOR CASA D’ASTE ITALIANA – Pandolfini
È la più antica casa d’aste Pandolfini e nel 2024 ha compiuto 100 anni tondi. Per celebrare la ricorrenza, la casa fondata a Firenze nel 1924 dal Cavaliere Luigi Pandolfini (1887-1976) e che oggi ha sede nel quartier generale di Palazzo Ramirez-Montalvo, oltre che a Roma e Milano, si è regalata un volume prezioso, “Un secolo d’Incanto. I cento anni di Pandolfini e il collezionismo italiano” (Silvana Editoriale), che, tra immagini e parole, onora un secolo di attività ripercorrendo la storia della maison e, attraverso quella, anche del collezionismo italiano.
MIGLIOR ACCADEMIA DI BELLE ARTI – Accademia di Belle Arti di Roma
Dopo mesi di restauri la Accademia di Belle Arti di Roma ha aperto ad aprile 2024 la Galleria Accademia Contemporanea partendo con una grande mostra di Jannis Kounellis. La galleria, ospitata nell’antico passaggio in stile neoclassico tra piazza del Ferro di Cavallo e la Passeggiata di Ripetta, si configura come un luogo di ricerca e sperimentazione in grado di coinvolgere non solo gli studenti e gli addetti ai lavori ma anche la cittadinanza. Sulle orme delle grandi scuole d’arte internazionali. “Negli anni”, ha commentato la direttrice Cecilia Casorati, “il termine Accademia è diventato quasi negativo: deve riacquisire la sua positività”.
MIGLIOR ASSESSORE ALLA CULTURA – Tommaso Sacchi
Ha solo 41 anni, Tommaso Sacchi e già ha diverse esperienze nell’ambito delle politiche culturali di successo. Nel 2011–2013 è stato Consigliere Capo dell’Assessorato alla Cultura, Moda e Design del Comune di Milano durante il mandato dell’Assessore Stefano Boeri. Nel 2014-2015 è stato Capo Segreteria Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze e Direttore Artistico dell’Estate Fiorentina Festival “Estate Fiorentina” (2015–2019). Dal 2021 è nella giunta di Beppe Sala. Sacchi è un operatore culturale che sa dove mettere le mani. E i risultati a Milano si vedono: nell’ambito di una Giunta che pare a volte debole e smarrita, Sacchi tiene il punto con una visione. Questo ha fatto sì che dall’inizio del suo mandato ammontino a decine e decine di milioni le donazioni di opere di privati al patrimonio comunale.
MIGLIOR FUNZIONARIO – José Tolentino Calaça de Mendonça
Il nostro riconoscimento quest’anno va al cardinale Josè Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione dello Stato Vaticano e responsabile del Padiglione Vaticano alla Biennale di Venezia 2024, uno dei progetti più entusiasmanti in Laguna. Dedicato al tema dei diritti umani, si è svolto all’interno della Casa di detenzione femminile della Giudecca. E per la prima volta, è stato visitato dal Pontefice in persona, portando una attenzione internazionale sui risvolti sociali del progetto e anche sulle potenzialità dell’arte contemporanea. Ma l’arte contemporanea, tra progetti editoriali e nuovi spazi espositivi a Roma, sembra essere grazie a lui diventata una strategia culturale dello Stato della Chiesa. Interessante.
MIGLIOR NAZIONE – Austria
Quest’anno abbiamo voluto riconoscere l’impegno di un nostro vicino di casa: con la piccola ma preziosa Bad Ischl e l’intero Salzkammergut fra le Capitali Europee della Cultura 2024, con il nuovo museo dedicato all’Azionismo Viennese nella capitale (il WAM – Wiener Aktionismus Museum) e con un’elegante partecipazione alla nostrana Biennale di Venezia, l’Austria si conferma come centro culturale dall’elevata forza gravitazionale. Per non parlare delle grandi mostre, delle attività escursionistiche, sportive e paesaggistiche offerte in tutte le stagioni, dalle Alpi al Danubio. C’è un motivo per cui dell’Austria abbiamo sempre scritto tanto (e tanto c’è ancora da scrivere).
METROPOLI DELL’ANNO – Parigi
Art Basel a parte, la quantità di grandi mostre e progetti stimolanti provenienti dalla capitale francese la riconfermano il the place to be dell’arte contemporanea. Dalla mostra sull’arte povera alla Bourse du commerce a Pop Forever alla Fondation Louis Vuitton fino alla grande mostra sul Surrealismo al Pompidou, queste ultime due chiaro esempio di come si possano condurre riflessioni trasversali sui movimenti artistici, senza però scadere nel citazionismo o in difficilmente giustificabili analogie, come è accaduto dalle nostre parti.
CITTÀ ITALIANA DELL’ANNO – Lodi
A far guadagnare i galloni nel best of di Artribune alla città lombarda è soprattutto il progetto Platea Palazzo Galeano, associazione culturale nata a Lodi nel 2020 con lo scopo di promuovere l’arte contemporanea e la giovane arte. Tra i progetti più entusiasmanti c’è Fare collettivo, che guarda agli spazi di cooperazione e condivisione tra artisti contemporanei e alle forme di autorganizzazione creativa.
CITTÀ ITALIANE OUTLOOK – Savona e Roma
A Savona il 2024 è stato un anno di grande preparazione alla candidatura a Capitale italiana della cultura 2027. La città si sta impegnando su più livelli, tra cantieri in corso, strategie partecipative e collaborazioni con enti e realtà locali, ma anche mostre (bellissimo il progetto sull’arte tessile di Arturo Martini) e progetti diffusi sul territorio (come quello di Baj, ne abbiamo parlato qui). Avanti così! Ma per questo 2025 a pari merito con Savona non possiamo che indicare anche Roma. La Capitale entra nel nuovo anno con un grande entusiasmo dato dall’apertura del Giubileo che ha portato alla rigenerazione di molti spazi pubblici: Piazza Esedra, Via San Teodoro, Piazza Risorgimento, Via Ottaviano, Piazza San Giovanni. Se si rigenera lo spazio pubblico (in particolar modo estirpando la piaga delle automobili) una città può diventare euforica. E sulle ali dell’euforia tutto è possibile: uno slancio da non sciupare.
MIGLIOR PICCOLA CITTÀ – Peccioli
Già premiato nel 2021, il piccolo comune toscano in provincia di Pisa torna nei Best Of di Artribune. Vincitrice dell’edizione 2024 del programma televisivo della Rai Il Borgo dei Borghi, Peccioli continua a distinguersi per il costante impegno che l’ha trasformato in questi anni in un museo a cielo aperto. Con le nuove aperture museali, le residenze e i continui interventi permanenti, Peccioli ha un posto assicurato nel cuore di molti amanti dell’arte e della rigenerazione urbana ed è diventata sede di festival culturali e quartier generale del Post, in questo momento la redazione giornalistica più autorevole d’Italia.
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MIGLIOR GIORNALISTA CULTURALE DELL’ANNO – Guglielmo Gigliotti
Della mostra del Futurismo e di tutte le magagne ad essa collegate (ad esempio l’affaire Dambruoso) se ne è occupata sia la stampa di settore, e con pervicace attenzione anche la vostra Artribune, che quella generalista. Ma il giornalista che ha aperto il vaso di Pandora, facendo scoppiare in prima battuta il polverone è il romano Guglielmo Gigliotti, sulle colonne de Il Giornale dell’Arte. Onore a lui che per questo 2024 che finisce è il nostro Giornalista dell’Anno.
MIGLIOR UFFICIO STAMPA – Maria Bonmassar
È più un premio alla carriera, quello per Maria Bonmassar, dal 1996 presenza costante e professionale nel mondo degli uffici stampa. Centrale la sua figura nella Capitale, tuttavia l’esperienza di Bonmassar è capillare, ricoprendo ruoli in tutta Italia. Nel 2024 l’abbiamo vista in area Biennale, nell’ambito della bellissima mostra dedicata a De Kooning alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, e naturalmente alle redini della comunicazione dell’Accademia di San Luca di Roma. Di gran carriera verso i trent’anni di carriera ad alto livello e su tutti i fronti: pubblici, privati, istituzionali, con piccole realtà e con grandi istituzioni.
MIGLIOR LIBRO\SAGGIO – I 40 anni del Castello di Rivoli
Il librone sui 40 anni del Castello di Rivoli non è proprio un saggio, ma piuttosto un nuovo catalogo dedicato alla sua collezione che, nei quindici anni trascorsi dall’ultima pubblicazione, si è arricchita di un nucleo importante di nuove acquisizioni. Come la grande installazione del 2003 di Gabriel Orozco che è la copia in scala 1:1 della struttura del grande architetto Carlo Scarpa, concepita negli Anni 50 alla Biennale di Venezia come un giardino coperto: ora, sotto la volta di mattoni del secondo piano del castello si riattiva sotto nuovi significati. Questo tomo in due volumi, a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria ed edito da Umberto Allemandi è, quindi, un libro imprescindibile per chi voglia saperne di più. Non solo della storia del primo museo d’arte contemporanea d’Italia, grazie alle numerose testimonianze e ricostruzioni, ma anche delle opere qui conservate che sono puntualmente schedate e dotate di una sinossi esaustiva.
MIGLIOR CASA EDITRICE – Magonza
Un catalogo all’insegna della ricerca, curato in maniera certosina; una selezione di artisti spesso fuori dai grandi circuiti, indagati con competenza e passione. Più che una casa editrice in senso stretto Magonza è uno spazio di studio e sperimentazione, declinato al mondo della saggistica e alla produzione di mostre e progetti di arte contemporanea in Italia e all’estero (vedi le collaborazioni con C.I.M.A. Center for Italian Modern Art, FAI, Fondation Hartung-Bergman e Josef and Anni Albers Foundation). Tra i volumi stampati negli ultimi mesi le belle monografie su Arcangelo Sassolino, Nanni Balestrini e l’“ultimo” Burri.
MIGLIOR ILLUSTRATORE – Beatrice Alemagna
Risale a poche settimane fa l’assegnazione della medaglia d’oro della Society of Illustrators a Beatrice Alemagna, la più internazionale delle illustratrici nostrane, che per la seconda volta si è aggiudicata l’ambito riconoscimento. Per questo il titolo di “migliore illustratrice dell’anno” è doveroso, e sarebbe potuto arrivare ben prima vista la carriera luminosa dell’autrice bolognese. Tra gli altri traguardi del 2024 segnaliamo la personale nell’ambito della Fiera del Libro di Francoforte (a cui è stata ospite d’onore), e una manciata di splendidi albi illustrati per l’infanzia: We Go to the Park: A Picture Book, Il top del top! e Pepper and Me (selezionato dal New York Times come Best Children’s Book of 2024).
MIGLIOR FUMETTISTA – Fumettibrutti
Farsi a pezzi per raccontare la propria integrità. L’ultimo libro di Fumettibrutti (Tutte le mie cose belle sono rifatte, Feltrinelli) parte da questi presupposti. Eppure, se ci sentiamo di premiare l’autrice siciliana in questo 2024 non è solo per la nuova pubblicazione, in verità più matura e ironica rispetto alle altre. Ciò che apprezziamo è soprattutto il coraggio che ancora una volta ha dimostrato nel mettersi in gioco, con l’obiettivo di utilizzare il fumetto come strumento di lotta contro gli stereotipi di genere. L’ultima trovata? L’enorme fenice transgender che sarà bruciata in piazza a Capodanno a Bologna. Se una fumettista è in grado di scatenare le ire anche di Salvini vuol dire che siamo sulla buona strada!
MIGLIOR GRAFICO – Stefano Cipolla
Definire Stefano Cipolla un graphic designer è probabilmente riduttivo, considerando la sua attività di art director per il settimanale L’Espresso. Figura poliedrica, da sempre vicina anche al mondo dell’illustrazione, dell’insegnamento (Istituto Europeo di Design di Roma) e del giornalismo tout court, Cipolla è l’ideatore di una nuova rivista che ha fatto il suo debutto in questo 2024: si chiama Grafica, appunto, e si prospetta come un faro sulla disciplina. Il secondo numero è uscito da poco. Un progetto ambizioso, di cui si sentiva il bisogno, e che premiando lui ci sentiamo di supportare.
MIGLIOR PODCAST CULTURALE – Le Storie Dell’arte
Sono un tuffo nelle vicende meno conosciute del mondo della cultura del secolo scorso Le Storie dell’Arte di Valentina Tosoni. La giornalista esperta d’arte è andata a cercare queste storie tra diari, lettere, interviste e oltre, percorrendo vie meno battute per costruire ritratti insoliti dei maggiori maestri del Novecento, da Picasso a Frida Kahlo, passando per Andy Warhol e Georgia O’Keeffe.
MIGLIOR AZIENDA IMPEGNATA IN CULTURA – Webuild
Leader nella costruzione di infrastrutture nel mondo, il Gruppo Webuild ha confermato anche nel 2024 la capacità di coniugare il lavoro funzionale a una visione progettuale di ampio respiro, che chiama in causa l’arte per rigenerare lo spazio pubblico. Al nuovo tassello della rete metropolitana partenopea, con l’inaugurazione della scenografica stazione San Pasquale in fondo al mare, si aggiungono il disvelamento delle stazioni archeologiche della linea M4 a Milano – con la valorizzazione di scavi e scoperte che ora tornano a raccontare la città nella sua anima più antica – e il progetto romano presso il cantiere work in progress della metro C, in Piazza Venezia. Qui, la fine dell’anno ha coinciso con l’avvio dell’iniziativa MURALES, che porterà in una delle piazze simbolo della Capitale alcuni tra i principali protagonisti della scena artistica contemporanea italiana, offrendo loro un palinsesto per esporre temporaneamente monumentali opere site-specific. Se Webuild conferma il suo impegno sull’arte pubblica sulle infrastrutture che sta costruendo ci saranno grandi spazi e grandi risorse a vantaggio di tutta la filiera a partire dagli artisti, con vantaggi per tutti. La società appare ora lucida sulle potenzialità e il ruolo dell’arte pubblica e consapevole delle risorse necessarie; e sembrano lontani i tempi (era il 2020 e lo criticammo molto) in cui si azzardavano bandi per opere d’arte nella M4 di Milano offrendo solo lo spazio di allestimento e zero investimenti.
MIGLIOR PROGETTO DIGITALE – Catawiki
Con un format innovativo, Catawiki è un sito di aste online con oggetti selezionati da esperti che permette di acquistare anche direttamente dagli artisti e al grande pubblico di avvicinarsi alle opere, spesso a prezzi contenuti. Come in tutte le aste bisogna essere bravi a selezionare tra articoli più o meno interessanti, ma è sicuramente un nuovo modo di fare mercato e di divertirsi ad alzare la mano, anche se in modalità digitale.
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