500 anni di arti grafiche nella Collezione Paolo Galli in mostra a Venezia
Ca’ Rezzonico celebra l’ingresso della donazione di Paolo Galli alla Fondazione Musei Civici di Venezia con la mostra Una Passione Discreta: La Collezione Paolo Galli. La collezione, composta da 216 disegni che abbracciano cinque secoli di storia, dal Cinquecento al Novecento, offre una prospettiva unica sull’arte grafica italiana e rappresenta una delle acquisizioni più importanti in questo ambito dai tempi del […]
Ca’ Rezzonico celebra l’ingresso della donazione di Paolo Galli alla Fondazione Musei Civici di Venezia con la mostra Una Passione Discreta: La Collezione Paolo Galli. La collezione, composta da 216 disegni che abbracciano cinque secoli di storia, dal Cinquecento al Novecento, offre una prospettiva unica sull’arte grafica italiana e rappresenta una delle acquisizioni più importanti in questo ambito dai tempi del lascito di Musatti nel 1976. Tuttavia, non si tratta solo di opere d’arte: questa raccolta racchiude anche la storia della passione di Galli, che ha guidato l’amore per il collezionismo nel corso degli anni.
L’arte del collezionismo e i maestri veneziani del Settecento
La collezione è frutto di una passione autentica, che ha portato Galli a ricercare disegni tramite aste e mercanti specializzati, affidandosi al proprio gusto e al supporto di studiosi come Philip Pouncey e Mario di Giampaolo. Tra le opere più rappresentative troviamo i maestri veneziani del Settecento: Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Francesco Guardi e Piazzetta. Esemplari come lo Studio per un paggio di Tiepolo, che coglie l’intensità di un giovane modello, o Testa di vecchio di Sebastiano Ricci, intima e luminosa, testimoniano il profondo legame tra collezionismo e arte. La raccolta include anche caricature come quella di un gentiluomo veneziano firmata da Tiepolo, che aggiunge un tocco ironico alla Venezia dell’epoca.
La Collezione Paolo Galli: un viaggio attraverso le tradizioni artistiche italiane
L’esposizione esplora non solo la scuola veneziana, ma apre uno sguardo su altre tradizioni artistiche italiane. Particolare risalto è dato ai disegni emiliani, come un’opera di Agostino Carracci ispirata alla Vergine e San Girolamo di Tintoretto o lo studio per l’Assunzione della Vergine con i santi Filippo e Giacomo Minore di Gaetano Gandolfi, che incarna il fervore barocco. La presenza di artisti toscani e romani, come Vasari e Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino, mette in luce l’influenza dell’arte tosco-romana, mentre l’Autoritratto di Pietro Ligari offre uno spaccato della scuola lombarda.
Dal classicismo alla modernità: uno sguardo sul Novecento
L’ultimo sguardo della collezione ci porta nel Novecento con artisti come Sironi, Severino, Fortuny e Vedova, che rinnovano il disegno come mezzo d’espressione. Opere come la Bifora gotica di Mariano Fortuny, omaggio a Venezia, e il Motociclista di Sironi, emblema del Futurismo, riflettono l’evoluzione dell’arte moderna.
Ciò che distingue la collezione è la varietà tecnica e stilistica: dalle matite agli acquerelli, dalle rappresentazioni della figura umana alle anatomie, ritratti e caricature, sfatando l’idea della grafica come arte monocromatica. Molti dei disegni, fotografati e catalogati, possiedono un fascino intimo che svela il momento creativo di ogni artista. Paolo Galli descrive questa sua passione come un “virus benevolo”, una forza motrice del suo collezionismo, che oggi rende accessibile al pubblico, per la prima volta, opere finora visibili solo in contesti privati.
Collezione Paolo Galli: patrimonio d’arte grafica per le generazioni future
La mostra non è solo una celebrazione dell’arte grafica e della dedizione di Galli, ma un’occasione importante per studiosi e appassionati di esplorare un’eredità grafica che Ca’ Rezzonico condivide ora con Venezia, aprendo nuove prospettive di studio su opere raramente esposte o pubblicate. Con questa donazione, il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe si arricchisce ulteriormente, sottolineando come il collezionismo sia un veicolo prezioso per conservare e valorizzare un patrimonio artistico che, ora a disposizione delle generazioni future, celebra la memoria e la passione di chi lo ha preservato.
Asia Miniutti
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