A Roma si festeggia il centenario del Surrealismo con una grande mostra su Salvador Dalí

Dipinti, disegni, sculture, ceramiche, fotografie. Oltre 80 opere per condurre i visitatori in un viaggio all’interno della poetica di Dalí e del Surrealismo, movimento che ha messo da parte la coscienza per dare spazio al sogno e all’irrazionalità

Pittore

Surrealista ma espulso dal gruppo dei Surrealisti. Dadaista, Cubista. Tante sono le correnti e le vicende artistiche vissute da Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí i Domènech (Figueres, 1904 – 1989) considerando che egli fece della sua stessa esistenza un’opera d’arte. Con la sua personalità eccentrica e la fisicità unica e originale, Dalì annullò le barriere tra le discipline per portare l’arte in ogni ambito della vita.

Salvador Dalí a Roma al Museo della Fanteria

Fu un uomo che visse sempre al massimo, e sull’intensità della sua esistenza è focalizzata la mostra Salvador Dalí, tra arte e mito, al Museo Storico della Fanteria di Roma, dal 25 gennaio al 27 luglio 2025. “Una mostra dovuta”, come ha spiegato il curatore Vincenzo Sanfonon solo perché nel 2025 ricorre il centenario della nascita del Surrealismo, ma anche per lo stretto legame che lega Dalí alla Città eterna”. L’artista, infatti, come molti altri prima e dopo di lui, trascorse diversi soggiorni a Roma, tra cui, un lungo periodo nel 1954 ospite della contessa Mimì Pecci-Blunt. Permanenza in cui si diede alla moda e alla profumeria con Elsa Schiapparelli. A Roma collaborò con diversi artisti, tra cui surrealisti Fabrizio Clerici e Leonor Fini.

La mostra sul Surrealismo al Museo della Fanteria di Roma

L’esposizione romana, composta da circa 80 opere, tra dipinti, disegni, sculture, ceramiche, vetri, incisioni, litografie, documenti, libri e fotografie, provenienti da collezioni private francesi e italiane, conduce il pubblico a immergersi nell’universo dell’artista. Un mondo in cui la realtà cede il passo a un immaginario onirico, privo di regole e rigidità. A condurre il visitatore in questa dimensione irrazionale, oltre a Dalì non mancano le opere di altri grandi autori come René Magritte, Max Ernst, André Masson, Man Ray, Leonor Fini, Giorgio de Chirico; ancora, scrittori tra cui André Breton, Jean Cocteau, Louis Aragon.

Le anticipazioni del curatore sulla mostra romana su Dalí

Come ha rivelato Vincenzo Sanfo: “Il taglio della mostra è particolare e mira proprio a mettere in risalto non solo il rapporto dell’artista con Roma ma anche gli aspetti meno noti della sua pratica artistica. A partire dal soggiorno del 1938, poi quello del ‘48 in cui disegnò scene e costumi per il teatro Eliseo, per arrivare a quello più lungo del 1954. L’itinerario espositivo”, ha continuato, “si sviluppa con un approccio antologico che parte dai primi anni della carriera dell’artista con un focus sui fondamentali incontri con il poeta Federico García Lorca, rappresentato da inediti disegni surrealisti, e il regista Luis Buñuel, presente con spezzoni di film. Rapporti che hanno segnato il percorso creativo di Dalí”.  La mostra prosegue, divisa per sezioni tematiche, affrontando le successive fasi della produzione artistica di Dalí, fino alle ultime sperimentazioni oniriche che lo videro avvicinarsi al nuovo stile del “misticismo nucleare”, lungo un percorso che pur aprendo nuovi orizzonti e conoscenze è stato ideato anche per divertire e coinvolgere i non addetti ai lavori.

Ludovica Palmieri

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Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri è nata a Napoli. Vive e lavora a Roma, dove ha conseguito il diploma di laurea magistrale con lode in Storia dell’Arte con un tesi sulla fortuna critica di Correggio nel Settecento presso la terza università. Subito dopo…

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