A Milano la mostra di Rachele Maistrello tra indagine scientifica e invenzione fotografica

È un viaggio tra uomo, natura e memoria la personale dell’artista che sei anni fa ha dato avvio, tra uso speculativo del medium fotografico e indagine scientifica, a un racconto che affronta temi come il trauma, l’inconscio e la trasformazione degli spazi ordinari in luoghi onirici

Al centro di Ordinary Wounds 平凡的伤痕 – la mostra personale di Rachele Maistrello (Vittorio Veneto, 1986) presentata a Milano dalla galleria Artopia – c’è la figura di Gao Yue, un personaggio tanto realistico quanto metaforico, che incarna l’alter ego dell’artista e che dà il via al ciclo Diamonds, un racconto tra indagine scientifica e invenzione fotografica che affronta temi come il trauma, l’inconscio e la trasformazione degli spazi ordinari in luoghi onirici. Al pubblico fino al 31 gennaio 2025, la mostra si sviluppa su due piani e invita a immergersi in un universo visivo e narrativo che indaga il rapporto tra uomo e natura, verità e finzione attraverso tre capitoli: Green Diamond, Blue Diamond e Black Diamond.

L’arte di Rachele Maistrello tra tecnica analogica e cut-out bidimensionali

La narrazione ha inizio nella Cina degli Anni Novanta, quando la protagonista, dalla personalità volutamente frammentata e complessa, viene assunta dall’azienda Green Diamond per testare nuove tecnologie attraverso il proprio corpo”: mediante documenti, fotografie e video, Maistrello ricostruisce la vita della protagonista, intrecciando una narrazione che si muove tra memoria personale e collettiva. Le opere in mostra ritraggono i luoghi di lavoro di Gao Yue, uffici, sale d’attesa e ambienti sotterranei privi di presenza umana, che si trasformano in scenari sospesi e carichi di tensione, in cui dettagli come cavi, scrivanie e strumenti tecnologici suggeriscono una realtà distorta e alienante. La tecnica analogica utilizzata dall’artista, caratterizzata da un uso intenso del flash, amplifica la dimensione onirica, mentre i cut-out bidimensionali – immagini tratte dal web e inserite fisicamente nello spazio – generano cortocircuiti visivi e semantici che destabilizzano e disorientano.

Rachele Maistrello e il ciclo “Diamonds”

Al piano terra, il ciclo inedito Black Diamond (2024-2025) affronta la dimensione geologica delle profondità come metafora dell’inconscio. In queste opere, Maistrello indaga il trauma e il suo impatto a livello comportamentale, familiare e biologico, trasformando ferite intime in una riflessione universale. Tra i lavori esposti, il video Darklines (2024), in cui la voce di Fen Lin, collega di Gao Yue, racconta il suo coinvolgimento in un protocollo segreto dedicato allo studio dei traumi intergenerazionali. Al piano superiore, la mostra ripercorre i primi capitoli della saga con Green Diamond (2018-2021), realizzato grazie al supporto del Museo Inside Out di Pechino, che include una selezione di fotografie e il libro d’artista Gao Yue e Blue Diamond, recentemente esposto al PAC di Milano e al MAXXI di Roma, che esplora la ricerca di trascendenza attraverso esperienze sinestetiche.

Rachele Maistrello tra evidenza fotografica e spazio subliminale

Ordinary Wounds 平凡的伤痕 raccoglie le principali linee della ricerca di Rachele Maistrello. Nell’ibridazione di pratiche come il video, l’installazione e la fotografia, l’artista sonda il rapporto tra verità e finzione, gli effetti del fraintendimento, le potenzialità celate nell’incompiuto, il rapporto tra evidenza fotografica e spazio subliminale”, spiega la curatrice Elena Forin che da anni segue il lavoro dell’artista.

Caterina Angelucci

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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