Cosa fare a Natale a Milano: mostre e appuntamenti culturali per le feste 2024/2025 

Dopo il weekend dell’Immacolata, Milano entra nel cuore delle feste con il ricco programma di eventi natalizi che portano grandi opere d’arte in città, da Botticelli a Munch. Ecco la nostra guida agli eventi imperdibili

Tempo di festività natalizie: Milano si accende di lucine colorate, mercatini di artigianato e panettoni svettanti nelle vetrine di ogni pasticceria. Attorno al grande albero di Piazza del Duomo – quest’anno ispirato alle prossime Olimpiadi invernali 2026 e alto 42 metri – non mancano gli spunti su cosa fare per trascorrere i pomeriggi e i fine settimana che precedono e seguono i giorni chiave del periodo. Per facilitarvi la scelta, abbiamo preparato una piccola guida con gli eventi e le mostre da visitare a Milano tra Natale e Capodanno (ma anche prima e dopo!). L’arte non va in vacanza… al contrario, regala esperienze da non perdere a coloro che decidono di trascorrere le feste in città. Per ulteriori idee sulle mostre da non perdere leggete qui la nostra guida completa.

Emma Sedini 

Federico Barocci, La Madonna di San Simone
Federico Barocci, La Madonna di San Simone

Federico Barocci – Palazzo Marino 

Si comincia a pochi passi dal Duomo e dal grande albero addobbato, con l’appuntamento annuale proposto dal Comune di Milano a Palazzo Marino. Una mostra tematica, visitabile gratuitamente, che porta in città la maestosa pala della Madonna di san Simone di Federico Barocci. Un dipinto proveniente dalla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, dove ha avuto luogo per tutta l’estate una grande rassegna interamente dedicata a lui. Il pittore – per chi non lo conoscesse – è uno dei maggiori maestri del Cinquecento, considerato “l’erede di Raffaello” per la sua mano capace di definire fisionomie di incredibile dolcezza. L’evento di Natale è un’occasione per ammirare una delle sue opere più importanti, in cui si può cogliere il suo stile raffinato e le sue colorazioni pastello, vivendo in profondità la sacralità del tema che si lega a questo periodo di Avvento.  
Accanto alla pala, c’è poi un secondo lavoro di Barocci esposto: un disegno, bozzetto preparatorio per la Madonna del popolo conservata agli Uffizi. In esso si apprezza un secondo carattere dell’autore, celebre per aver lasciato in eredità un consistente corpus di disegni. Schizzi e bozzetti preparatori che dimostrano l’estrema cura nello studio dei colori e delle composizioni che precedevano le opere definitive. 

Federico Barocci 
Palazzo Marino 
Dal 4 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025 

Giuseppe Diotti, La corte di Lodovico il Moro, 1823 olio su tela, 272 x 392 cm Lodi, Museo Civico  © Mauro Ranzani
Giuseppe Diotti, La corte di Lodovico il Moro, 1823 olio su tela, 272 x 392 cm Lodi, Museo Civico © Mauro Ranzani

Il genio di Milano – Gallerie d’Italia 

Rimanendo in Piazza della Scala, non potete perdere la grandiosa mostra presentata alle Gallerie d’Italia. Un racconto articolato e ricchissimo, che ripercorre tutta la storia dell’arte milanese dalla Fabbrica del Duomo al Novecento. Il genio di Milano: questo e il titolo scelto dai quattro curatori per sintetizzare il carattere unico dello spirito creativo della città, che ha saputo accogliere le idee e le forze “forestiere” – provenienti da fuori – e utilizzarle al meglio, unendole alle proprie caratteristiche. Nel corso dei secoli, infatti, tantissimi artisti stranieri sono giunti qui e vi hanno trovato un terreno fertile, fatto di mecenati e collezionisti, per mettere a frutto le proprie idee.  
La grande mostra raccoglie numerose opere, provenienti tanto dai musei milanesi, quanto da collezioni private e istituzioni internazionali. C’è di tutto: dai disegni di Leonardo per il tiburio del Duomo, ai Concetti spaziali di Lucio Fontana. Dalle nature morte fiamminghe dettagliatissime, alle grandi tele del Divisionismo italiano di inizio XIX Secolo.  

Il Genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento 
Gallerie d’Italia 
Dal 23 novembre 2024 al 16 marzo 2025 

La maschera tragica, manifesto di Mauzan Achille Luciano, 1914, Museo Nazionale Collezione Salce
La maschera tragica, manifesto di Mauzan Achille Luciano, 1914, Museo Nazionale Collezione Salce

Giacomo Puccini – Museo del Teatro La Scala  

C’è un terzo appuntamento affacciato sulla piazza, proprio nel cuore del Teatro La Scala, che si pone al centro della stagione natalizia. Al Museo omonimo vale la pena visitare la mostra multimediale dedicata all’intramontabile compositore Giacomo Puccini, in occasione del centenario dalla sua morte. È un percorso sperimentale e inaspettato, che mette insieme i cimeli antichi alle tecnologie più avanzate. La storia e le opere dell’autore tornano in vita grazie all’intelligenza artificiale, creando una narrazione interessante e accessibile, che fa incuriosire anche il pubblico non esperto della materia. A essere illustrati nel percorso espositivo non sono solo i lavori di Puccini, ma anche – e soprattutto – i “new media” che rivoluzionarono la comunicazione e il marketing musicale a cavallo tra Ottocento e Novecento. E non mancano gli inediti, con gli spartiti originali del duetto finale della Turandot, mai esposti in pubblico prima. 

Puccini. Opera meets new media 
Museo del Teatro La Scala 
Dal 24 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025 

Edvard Munch, L’Urlo, 1895, Litografia, 35,4x25,3 cm. Photo © Munchmuseet
Edvard Munch, L’Urlo, 1895, Litografia, 35,4×25,3 cm. Photo © Munchmuseet

SalvArti / Munch / Picasso / Bah / Mulas – Palazzo Reale 

Lasciando la Scala e rimanendo all’ombra della Madonnina, si può respirare a pieno la stagione delle feste dirigendosi a Palazzo Reale. Proprio di fronte ai mercatini che affollano il perimetro della Cattedrale milanese, c’è un cartellone ricco di valide mostre da vedere (se ancora non ne avete avuto l’occasione). Palazzo Reale propone – solo per questo periodo – il progetto SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche: una mostra che restituisce (quasi letteralmente) una serie di opere trafugate, ritrovate e poi entrate a far parte delle istituzioni  culturali statali. È dunque una rassegna che, se da un lato espone capolavori di arte contemporanea del calibro di Giorgio de Chirico, Andy Warhol o Salvador Dalì, dall’altro celebra le “vittorie della giustizia” testimoniando l’opera delle pubbliche autorità a vantaggio dell’arte. La mostra è infatti parte del più ampio progetto Arte per la cultura della legalità, che mira a sensibilizzare i cittadini sul tema, soprattutto le giovani generazioni. Le opere, da oggetto di reato, diventano un mezzo per arricchire il patrimonio culturale: una rinascita che dà speranza per il futuro.  
Accanto a SalvArti, a Palazzo Reale sono in mostra molti altri grandi nomi della storia dell’arte italiana e internazionale. Imperdibile l’evento su Munch – una panoramica ampia su tutta la sua produzione con 100 capolavori prestati eccezionalmente dal Museo Munch di Oslo – che illustrano tutto il ventaglio psicologico attraversato dal maestro nel corso degli anni. Si comincia con le emozioni più cupe, frutto del rimuginare continuo sulle disgrazie d’infanzia, che ci proiettano d’innanzi alla morte e alla malinconia in modo sottile ed efficace. Colori forti e tratti studiati, che colgono l’essenza dell’interiorità umana. Non manca una preziosa litografia del celebre Urlo, di cui vi abbiamo raccontato tutto qui.
Terzo protagonista: Pablo Picasso, proposto in un’inattesa rilettura storico-critica che riporta alla luce il suo passato – sepolto nei documenti ritrovati negli archivi della polizia parigina – di “straniero”. Uno straniero nella Ville Lumière di inizio Novecento, con tutte le contraddizioni che questo stato di cittadino “rifiutato” si porta dietro, e che lo perseguitarono fino alla seconda metà del secolo. Difficoltà che non gli impedirono, però, di avere successo nella sua ricerca artistica, qui testimoniata da più di 90 opere.
Il 2024 è poi l’occasione per festeggiare il centenario dalla nascita di Enrico Baj: eclettico, irriverente, mai uguale a se stesso. Fondatore della Patafisica, nella sua vita attraversò ogni disciplina: dalla pittura ai libri d’artista. La mostra a Palazzo Reale lo celebra riportando – dodici anni dopo – la sua opera monumentale, i Funerali dell’Anarchico Pinelli, nella maestosa Sala delle Cariatidi, assieme a una selezione di altri suoi progetti.
Il programma di Palazzo Reale si conclude con un’immancabile mostra di fotografia. Per questo 2024 è stato scelto Ugo Mulas, protagonista di una grande retrospettiva prodotta in collaborazione con l’omonimo Archivio. Il progetto ha il doppio obiettivo di omaggiare il celebre fotografo e rendere onore alla città che lo ospita. Milano è infatti al centro della narrazione espositiva, colta nelle sue infinite sfumature dalla macchina fotografica dell’artista. Oltre 250 immagini – di cui molte inedite – assieme a libri, filmati e documenti, che ricostruiscono la storia di Ugo Mulas, dal teatro alla moda, dai nudi ai gioielli. I protagonisti del Novecento risorgono nei suoi scatti intramontabili: Dino Buzzati, Giorgio De Chirico, Marcel Duchamp, Jasper Johns, Roy Lichtenstein. Questi e molti altri contribuiscono a popolare il panorama della produzione di questo fotografo “totale”, che in poco tempo riuscì a raccogliere l’essenza di un’epoca.

SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche 
Palazzo Reale, Milano 
Dal 3 dicembre 2024 al 25 gennaio 2025 

Picasso. Una vita da straniero
Palazzo Reale, Milano 
Fino al 2 febbraio 2025
 

Baj chez Baj
Palazzo Reale, Milano
Fino al 9 febbraio 2025

Ugo Mulas, L’operazione fotografica
Palazzo Reale, Milano
Fino al 2 febbraio 2025

Sandro Botticelli, Adorazione dei Magi, Gallerie degli Uffizi, Firenze
Sandro Botticelli, Adorazione dei Magi, Gallerie degli Uffizi, Firenze

“L’Adorazione dei Magi” di Botticelli e il “Retablo dei Magi”- Museo Diocesano 

Si continua con il secondo appuntamento di Natale che è ormai parte della tradizione espositiva milanese: il Capolavoro per Milano del Museo Diocesano. Quest’anno è Sandro Botticelli ad accompagnare il cammino di Avvento, con la maestosa Adorazione dei Magi proveniente dalle Gallerie degli Uffizi.   Si tratta di uno dei capolavori del periodo giovanile del pittore. Quello che, forse, più di tutti esprime la volontà di celebrare la dinastia dei Medici, realizzando a pieno gli intenti del suo committente. Parliamo di Gasparre Zanobi da Lama – ricco banchiere fiorentino – il quale richiese l’opera per la propria cappella di famiglia in Santa Maria Novella. Accanto a questo fine, però, vi era anche la volontà di mostrare la devozione nei confronti dei Signori di Firenze, che si possono infatti riconoscere nei volti dei tre Magi e nei personaggi del corteo. La tavola affascina per la cura nei dettagli, quanto per la ricchezza dei pigmenti e nella composizione che assembla in unico spazio epoche e paesaggi diversi. Quasi fosse un’anticipazione dei Pasticci settecenteschi. 
Al Diocesano, per Natale 2024 c’è anche un’altra occasione espositiva da non perdere. Il Retablo dei Magi – un tempo conservato nella Basilica milanese di San Nazaro in Brolo – che torna a risplendere nel suo aspetto originale dopo il restauro. Si tratta di una grandiosa macchina d’altare di fine 1400, tutta di legno di quercia, scolpita con statue a tutto tondo. Realizzata dallo scultore fiammingo Jan II Borman, è un capolavoro ricchissimo di particolari, anche fantasiosi, come fosse un tipico quadro della pittura nordica reso però in scultura. 

L’Adorazione dei Magi di Botticelli, 
Museo Diocesano, Milano 
Dal 28 novembre 2024 al 2 febbraio 2025 

Il Retablo dei Magi 
Museo Diocesano, Milano 
Dal 28 novembre 2024 al 2 febbraio 2025 

Schiavone, Adorazione dei Magi, Pinacoteca Ambrosiana
Schiavone, Adorazione dei Magi, Pinacoteca Ambrosiana

“L’Adorazione dei Magi” di Andrea Schiavone e i Presepi – Pinacoteca Ambrosiana 

Alla Pinacoteca Ambrosiana il Natale riporta a casa una preziosa opera in tema: L’Adorazione dei Magi di Andrea Schiavone. Dal 5 dicembre il dipinto torna esposto all’interno della Collezione permanente del Museo, completamente restaurato dopo gli interventi del Centro Conservazione Restauro La Venaria Reale. Per tutto il periodo (i giorni e gli orari specifici sono consultabili sul loro sito) i dottori dell’Ambrosiana propongono al pubblico una serie di visite guidate per addentrarsi nel vero significato del Natale, a partire dalle opere d’arte. Il percorso speciale si concentra proprio sulla tela dello Schiavone, spostandosi poi su altri capolavori tra cui quelli del Bramantino, di Barocci e di Tiziano. Nelle sale della Pinacoteca, dal 20 dicembre è poi visibile il percorso espositivo Giubileo 2024, XVII Centenario del Concilio di Nicea. In mostra una serie di tesori dalla Biblioteca Ambrosiana, tra cui spicca l’acquerello di Giacomo Grimaldi che immortala l’affresco di Giotto (perduto) con il ritratto di Papa Bonifacio VIII che benedice la folla in occasione del primo Anno Santo.  
Un’altra iniziativa da non perdere è la mostra dei Presepi di Dalmine, che anche quest’anno popolano la Cripta di San Sepolcro con le loro composizioni suggestive. Per chi non avesse mai visitato questo luogo – si racconta che Leonardo Da Vinci stesso vi si recasse molto spesso e la considerasse il vero “centro” di Milano – l’esposizione natalizia è un motivo aggiuntivo. Inoltre, per facilitare gli accessi, la Cripta segue un calendario di aperture straordinarie rispetto solito, consultabile sempre sul sito del Museo. A completare la programmazione in Ambrosiana ci sono due concerti natalizi, il 12 e il 19 dicembre, e un appuntamento di canti gregoriani il 6 gennaio.  

L’Adorazione dei Magi di Andrea Schiavone 
Pinacoteca Ambrosiana  
Dal 5 dicembre 2024 

Giubileo 2024, XVII Centenario del Concilio di Nicea. 
Pinacoteca Ambrosiana  
Dal 20 dicembre 2024 

Niki de Saint Phalle, installation view at MUDEC, Milano, 2024. Photo Carlotta Coppo
Niki de Saint Phalle, installation view at MUDEC, Milano, 2024. Photo Carlotta Coppo

Niki De Saint Phalle / Art Brut – MUDEC

Anche lungo i Navigli addobbati è arrivato il Natale e a poca distanza ci sono due mostre da non perdere per animare i pomeriggi di festa. La prima è la grande rassegna che racconta tutta la produzione eclettica di una delle più importanti artiste del Novecento: Niki De Saint Phalle. Poco nota in Italia, è una figura che vale la pena riscoprire per la sua poetica irriverente e liberatoria, schierata a difesa dei più deboli. A partire dal genere femminile. L’ideale da lei promosso è quello di una donna libera e indipendente, reso attraverso le sue celebri Nanas: figure femminili dalle forme esagerate, che richiamano le Veneri arcaiche e le rileggono con colori sgargianti e gioiosi. 
A qualche sala di distanza, è possibile invece visitare l’esposizione su Jean Dubuffet – teorico e fondatore dell’Art Brut – e sugli altri artisti “outsider” a lui connessi. Si tratta dunque di un progetto che esplora una corrente che raccoglie a sé personaggi particolari, dalla grande sensibilità, seppur rimasti all’esterno delle accademie e degli istituti d’arte riconosciuti. Autodidatti, dunque: uomini e donne che utilizzarono il mezzo creativo lasciandosi guidare dall’istinto per raccontare i propri tormenti, pensieri e le emozioni forti e contraddittorie insite nella loro anima.

Niki De Saint Phalle
MUDEC, Milano
Fino al 16 febbraio 2025

Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider
MUDEC, Milano
Fino al 16 febbraio 2025

Marcello Maloberti
Marcello Maloberti

Marcello Maloberti – PAC

Spostandosi in Porta Venezia, una pausa dall’antico arriva con la mostra di Marcello Maloberti al PAC. Un omaggio alla città, Milano, che lo ha accolto fin dagli inizi della sua carriera. La sua ricerca è infatti strettamente intrecciata al tessuto urbano: si ispira alle realtà marginali cittadine, prestando particolare attenzione alla precarietà del vissuto e all’informità. Nelle sue performance e nelle grandi installazioni, si legge un approccio archeologico alla storia dell’arte, unito a uno sguardo neorealista straniante e onirico.
Il progetto proposto al Padiglione contemporaneo milanese si inserisce a pieno in questa poetica di Maloberti. È un percorso che ripercorre tutta la sua produzione, con una dedica speciale alla metropoli. Meglio: una “dichiarazione d’amore” che l’artista indirizza a Milano e ai suoi abitanti. Centrali sono i concetti di spiritualità e sacralità, con continui rimandi al contesto urbano e quotidiano. L’allestimento gioca e utilizza tanto lo spazio interno del PAC, quanto l’esterno, accompagnando il pubblico fin dal suo arrivo in loco.

Marcello Maloberti, Metal Panic
PAC, Milano
Fino al 9 febbraio 2025

Labirynth, Tim Burton
Labirynth, Tim Burton

Tim Burton / Yoshitaka Amano – Fabbrica del Vapore 

Tra i film più visti in periodo di feste non manca mai almeno uno dei tanti capolavori di Tim Burton, soprattutto se ambientato in atmosfera natalizia. Quest’anno, a Milano è possibile immergersi ancora di più nei suoi mondi fantastici visitando la mostra allestita alla Fabbrica del Vapore. Il titolo evoca il “labirinto” espositivo che attende il pubblico: un viaggio attraverso universi incredibili – spesso dai tratti cupi e inquietanti – che fanno rivivere le avventure dei film diventandone i protagonisti. Per la prima volta arrivano in città oltre 150 disegni originali del grande regista: dai primi bozzetti, alle sequenze animate concretizzatesi poi nelle pellicole definitive.  
Non mancano i personaggi storici più iconici e amati, come quelli di Nightmare before Christmas, di Beetlejuice, o della Fabbrica di Cioccolato. Fino ad arrivare ai protagonisti della recente serie televisiva Wednesday.  
Si continua a viaggiare con la fantasia attraverso mondi lontani anche con la seconda mostra visitabile in questi giorni alla Fabbrica del Vapore. Amano Corpus Animae: la più grande esposizione europea dedicata al visionario Maestro Yoshitaka Amano, per celebrare i suoi 50 anni di carriera. Organizzata dal Comune in partnership con il Lucca Comics, comprende oltre 130 opere originali del grande illustratore, che la rendono la sua più ricca esposizione mai realizzata in Occidente. Da Tatsunoko a Final Fantasy, dai primi passi di animazione negli anni ‘70, fino ai tre poster creati per il centenario di Giacomo Puccini nel 2024. Un’esperienza unica, che porta a esplorare gli ambienti caratteristici del Giappone, dei videogiochi e dei fumetti, ma anche della moda e del design.

Tim Burton’s Labyrinth 
Fabbrica del Vapore, Milano 
Fino al 29 marzo 2025

Amano Corpus Animae
Fabbrica del Vapore, Milano
Fino al 1 marzo 2025
 



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Emma Sedini

Emma Sedini

Etrusca e milanese d'origine in parti uguali, vive e lavora tra Milano e Perugia. È laureata in economia e management per arte, cultura e comunicazione all'Università Bocconi, e lì frequenta tutt'ora il MS in Art Management. Nel frattempo, lavora in…

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