Al via il Giubileo degli Artisti. Un nuovo spazio espositivo e l’installazione che fa suonare la campana di San Pietro

Dal 15 al 18 febbraio 2025 il Vaticano celebra il Giubileo dedicato agli artisti e agli operatori del mondo della cultura, tra momenti religiosi e iniziative che fanno incontrare gli addetti ai lavori. Dall’incontro tra direttori museali del mondo al nuovo spazio Conciliazione 5, alla mostra sulla Poesia Visiva

La relazione che lega la Chiesa di Papa Francesco – fresco di apparizione al Festival di Sanremo, per la prima volta nella storia per un pontefice, per elogiare la musica come strumento di pace – con l’arte si rinsalda con la costanza di una serie di iniziative che, coordinate dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, continuano a coinvolgere chi la creatività si impegna a portarla nel mondo. Nel 2024, Francesco è stato il primo papa a visitare la Biennale d’Arte di Venezia, in concomitanza con il ritorno, dopo molti anni di assenza, del Padiglione della Santa Sede (nel carcere femminile della Giudecca) alla manifestazione lagunare. Mentre l’apertura dell’anno giubilare è stata preceduta dalla presentazione dell’iniziativa volta a portare “l’arte contemporanea in carcere”, con l’obiettivo di veicolare attraverso l’arte quella Speranza che è il simbolo del Giubileo 2025. “La speranza è un’esperienza antropologica globale che pulsa al cuore di ogni cultura”, spiega in proposito il Cardinal José Tolentino de Mendonça “La sfida concreta è di dare vita a occasioni creative che consentano a tutti e a ciascuno di rianimare la speranza”.

L’inaugurazione della spazio espositivo Conciliazione 5 con Yan Pei-Ming per il Giubileo degli Artisti

E prossimo ad aprire le porte al pubblico è lo spazio espositivo Conciliazione 5 (grande poco più di 30 metri quadri), sul rettifilo che porta in piazza del Vaticano, curato da Cristiana Perrella e concepito con l’idea di offrire una finestra sull’arte contemporanea chiamata ad affrontare temi urgenti del nostro tempo: le migrazioni, la povertà, lo sfruttamento delle risorse umane e naturali. A inaugurare lo spazio, il 15 febbraio (dalle 18 alle 20, ingresso libero), sarà Yan Pei-Ming – artista cinese che dagli Anni Ottanta vive in Francia – che nelle scorse settimane ha lavorato a un corpus di nuove opere ritraendo i detenuti del carcere di Regina Coeli: un polittico di 27 ritratti ad acquerello di grande formato realizzati in 20 giorni dall’artista nel suo studio di Shanghai, a partire dagli scatti del fotografo Daniele Molaioli che ha colto i detenuti nelle loro attività quotidiane e dalle storie di ciascuno, che sono state raccolte per permettere a Pei-Ming di connettersi con loro. Il lavoro sarà visibile in proiezione anche sulla facciata di Regina Coeli, rendendo visibile ciò che ai più resta sconosciuto, dando un volto alle persone che sono dietro le mura del carcere, “che non sono il reato che hanno commesso”, sottolinea Perrella.

Giubileo degli Artisti: l’incontro con i musei e i protagonisti delle istituzioni culturali internazionali

L’inaugurazione sarà parte delle giornate dedicate al Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura, le cui iniziative “mirano a mettere al centro dello spazio pubblico la speranza come tema prioritario della creatività”, sottolinea José Tolentino de Mendonça. “Il Giubileo degli Artisti si configura come grande incontro mondiale, riunisce più di 10mila partecipanti iscritti provenienti da oltre 100 nazioni dei cinque continenti”. Papa Francesco aprirà le celebrazioni nella mattinata del 15 febbraio, con l’Udienza Giubilare in piazza San Pietro. Dalle 10 alle 13, invece, saranno i Musei Vaticani a ospitare l’incontro internazionale Sharing hope – Horizons for Cultural Heritage, che invita i responsabili di musei e gli operatori nel mondo dell’arte e accademico e delle istituzioni culturali per una riflessione sulle attuali possibilità, modalità e linguaggi per la promozione e trasmissione del patrimonio religioso e artistico. Al termine dell’incontro, che vedrà la partecipazione di interlocutori internazionali (tra loro i direttori della National Gallery di Londra, del Museo del Prado, il Direttore Generale Musei Massimo Osanna), si procederà alla firma di un manifesto educativo sulla trasmissione del codice culturale delle religioni. L’evento sarà trasmesso in streaming.

Bill Fontana, Gli echi muti di una grande scultura sonora 2025
Basilica di San Pietro, Roma   foto ©️Bill Fontana
Bill Fontana, Gli echi muti di una grande scultura sonora 2025 Basilica di San Pietro, Roma foto ©️Bill Fontana

La Notte bianca del 16 febbraio e l’installazione di Bill Fontana che dà voce alla campana di San Pietro

Alla celebrazione eucaristica di domenica 16 febbraio, in Basilica, nuovamente si cercherà un filo diretto con i protagonisti della cultura e chi, a diverso titolo, lavora nel mondo delle arti. Gli stessi interlocutori chiamati a passare sotto la Porta Santa in occasione della Notte bianca organizzata dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione nella stessa giornata, dalle 20 alle 22. Dopo il passaggio, il programma prevede un percorso spirituale e culturale in Basilica, che svelerà un’installazione sonora curata da Umberto Vattani con Valentino Catricalà, che ha coinvolto l’artista statunitense Bill Fontana. L’esperimento Gli echi muti di una grande scultura sonora – Il Campanone di San Pietro utilizza tecnologie avanzate per dare voce al “silenzio” del Campanone, la grande campana di San Pietro fusa dal Valadier, che abitualmente suona solo tre volte all’anno, a Natale, Pasqua e nel giorno dei santi Pietro e Paolo. Grazie a sensori di ultima generazione e a un sofisticato sistema audio, le vibrazioni interne della campana – normalmente impercettibili perché pesa oltre nove tonnellate – sono state catturate, amplificate e trasformate in un’esperienza sonora, che si potrà udire, in anteprime mondiale, attraversando il portico che conduce alla Basilica. “Anche se resta silenziosa per gran parte dell’anno, la Campana di San Pietro ha sempre da dire qualcosa, perché ascolta e risponde sempre” spiega Vattani “Si trattava di catturare le vibrazioni e renderle udibili. E per la prima volta l’installazione di Fontana restituirà la voce muta della grande campana”. L’esperimento andrà avanti per il Giubileo “e faremo sentire il suono anche a Osaka nel padiglione della Santa Sede per l’Expo 2025, a Venezia per la Biennale d’Architettura, ma speriamo anche in una navetta spaziale per far sentire la voce di San Pietro all’universo intero”.

La visita agli studi di Cinecittà e la mostra sulla Poesia Visiva

Lunedì 17 febbraio sarà la volta di una novità nel cerimoniale pontificio. Papa Francesco, per la prima volta in visita agli Studi di Cinecittà, incontrerà una rappresentanza di artisti e protagonisti del mondo della cultura, in collaborazione con il Ministero della Cultura. E il 18 febbraio, presso la sede del Dicastero aprirà la mostra Global Visual Poetry: traiettorie transnazionali nella Poesia Visiva, curata da Raffaella Perna, e concepita per porre in luce il contributo innovativo e attuale della Poesia Visiva (che ha sempre portato avanti con convinzione il pacifismo e l’ambientalismo). “Si tratta di una mostra che raccoglie 267 opere realizzate da 67 artisti operanti in varie regioni del mondo” spiega Perna “La poesia visiva ha superato gli steccati geografici e creato una comunanza di ricerca artistica e scientifica sulla parola”. Il percorso terrà conto di tre traiettorie principali del movimento: il collage della prima avanguardia storica; la riflessione sul valore iconico della parola usata come forma dell’immagine; il gesto e il corpo.

Ma già nei giorni precedenti alle date ufficiali del Giubileo degli Artisti, il Dipartimento dei Beni culturali della Chiesa dell’Università Gregoriana e dall’Istituto di Liturgia dell’Università della Santa Croce organizza, il 13 e 14 febbraio, il convegno internazionale L’edificio di culto e gli artisti. Bilanci e prospettive. Un momento che, a 25 anni dal primo Giubileo degli artisti, vuole riflettere su come l’invito a rinnovare l’alleanza tra la Chiesa e gli artisti, espresso da san Giovanni Paolo II nella Lettera agli Artisti del 4 aprile 1999, sia stato compreso, recepito e accolto.

Livia Montagnoli

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