Lotto, tarocchi e pittura su pietra: tutto il programma dell’Accademia Carrara di Bergamo per il biennio 2025-2026
Dal capolavoro inaccessibile del grande maestro alla riunione tanto attesa del più antico mazzo di tarocchi del mondo, passando per la fotografia contemporanea e approfondimenti storici, ecco i prossimi anni della nuova direzione
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Vuole partire con il piede giusto la nuova direzione dell’Accademia Carrara di Bergamo, e lo fa pensando a non uno, ma due anni di programmazione. Con la neodirettrice Maria Luisa Pacelli, subentrata dopo le dimissioni di protesta di Martina Bagnoli, l’istituzione si prepara a un biennio di ricerca, approfondimento e apertura con il programma Mondo Carrara. Il primo protagonista è Lorenzo Lotto, che viene celebrato (insieme a Comune e Diocesi bergamasca, in attesa di un nuovo museo) nel 500esimo anniversario della sua partenza dalla città di Bergamo.
La Carrara – che conserva uno dei più importanti corpus di opere del pittore veneziano – accoglierà quindi tra aprile e agosto la grande pala di San Bernardino, da tempo inaccessibile al pubblico per via delle condizioni della sua dimora, la chiesa di San Bernardino in Pignolo, che da quest’anno sarà sottoposta a un restauro a lungo atteso.
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Il percorso fotografico di Axel Hutte per Lotto
In dialogo con il capolavoro cinquecentesco, il museo ospiterà anche una mostra fotografica di Axel Hütte (1951), tra i più importanti rappresentanti della Scuola di Dusseldorf: curata da Filippo Maggia, la collezione di scatti di grande formato sarà incentrata sui lavori dello stesso Lotto presenti in città e su tutto il territorio bergamasco, “conciliando la visione di Lotto, le peculiarità del sito e come queste opere dovevano essere state percepite in origine“, ha sottolineato la neodirettrice.
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La pittura su pietra e Sebastiano del Piombo
Tra ottobre 2025 e gennaio 2026 sarà quindi presentato un progetto sulla pittura su pietra, dalla sua nascita con Sebastiano del Piombo fino al declino nel Seicento. La tecnica dal registro molto serio e severo – che ha affascinato artisti come Veronese, Bassano, Palma il Giovane, Antonio Tempesta e Salvator Rosa, evolvendosi e alleggerendosi – è illustrata in tre sezioni (pietre scure; pietre venate; produzioni di lusso) con prestiti importanti (Galleria Borghese, Opificio delle Pietre Dure, Uffizi e Prado, per esempio) e opere della Carrara restaurate per l’occasione.
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La riunione del mazzo dei tarocchi Colleoni alla Carrara di Bergamo
Tra febbraio e giugno 2026 sarà la volta di un ricongiungimento voluto da tempo: la riunione più importante mai realizzata del mazzo dei tarocchi Colleoni, il più antico del mondo, di norma diviso tra la Carrara, la Morgan Library di New York e una collezione privata bergamasca (con l’eccezione delle 4 carte perdute).
Per l’occasione si potranno vedere finalmente insieme le 74 carte realizzate da Bonifacio Bembo e approfondire la secolare storia di un passatempo aristocratico – diventato comune con l’introduzione della stampa e passato con gli anni da gioco a strumento di divinazione -, anche alla luce delle ultime analisi diagnostiche. “Vogliamo dare nuova vitalità, visibilità e conoscenza al patrimonio della Carrara”, ha commentato la presidente della Fondazione e sindaca di Bergamo Elena Carnevali.
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Pubblicazioni e programmi pubblici dell’Accademia Carrara
Senza dimenticare, nel corso del 2025, la pubblicazione del catalogo dedicato alla collezioni di sculture donata da Federico Zeri (e la programmazione del catalogo del Cinquecento, per il 2026), il programma si chiuderà, tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027, con una celebrazione: sempre in ottica di recupero delle radici storiche della Carrara (a dieci anni dalla sua grande riapertura) si parlerà di Giacomo Carrara, il conte che nel 1796 diede vita al museo, partendo dalla sua passione di collezionista e conoscitore. Sarà un momento di riscoperta della collezione permanente e delle opere attualmente non visibili, che la direttrice Pacelli ha ricordato essere al centro di progetti di ricerca che “tendono a far capire la rilevanza della storia di questo istituto“.
In questi oltre venti mesi di programmazione, si terranno qui anche laboratori, incontri e progetti speciali, compresi quelli (in corso di realizzazione con altri enti culturali della città, dalla musica alle biblioteche) previsti nei tremila metri quadri dei Giardini PwC, lo spazio green che si appresta alla sua prima stagione primaverile ed estiva.
Giulia Giaume
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