Il 2025 al MUVE di Venezia. Tutte le mostre in programma alla Fondazione Musei Civici
La Fondazione Musei Civici Venezia presenta il nuovo programma delle attività espositive, e non solo, per il 2025. Protagonisti di spicco El Greco, Carlo Scarpa, Giulio Aristide Sartorio, Casanova, Edvard Munch
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Una pubblicazione di ben 256 pagine – giunta ormai alla terza edizione – illustra il programma 2025 di Fondazione Musei Civici Venezia, il polo museale civico più visitato in Italia dopo quello di Milano e che, grazie all’impegno dell’attuale Consiglio di Amministrazione, oggi può vantare un bilancio in utile, e non di poco: si parla di qualche milione di euro. Situazione economica che peraltro consente alla rete di autofinanziarsi al 100%. Il Muve comprende 11 siti dislocati sia in area marciana sia nel resto di Venezia e nelle isole, e a questi si aggiunge la gestione del Centro Culturale Candiani a Mestre, l’Emeroteca dell’arte, nella stessa città della Terraferma, inaugurata lo scorso 6 dicembre, Forte Marghera e Vega.stock. E gli obiettivi di espansione peraltro sono ambiziosi: il prossimo passo per il Comune sarà la ristrutturazione del Palaplip di Mestre, che diventerà un centro di aggregazione culturale affidato alla Fondazione. Un polo diffuso quindi, capace di “esplodere” fuori dal centro storico della Serenissima così da rispondere alle moderne esigenze di una città metropolitana.
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Il 2025 del MUVE nell’area marciana. Le mostre in programma
Sfogliando quello che è un vero e proprio catalogo, elenchiamo le più significative mostre che apriranno i battenti nei prossimi mesi. A Palazzo Ducale si concretizza un progetto pensato prima della pandemia e intitolato L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia (30 aprile-29 settembre) e che, oltre agli intenti artistici, ha pure l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra Grecia e Italia. Al Museo Correr si approfondiscono gli interventi museografici di Carlo Scarpa (1° maggio-19 ottobre), per proseguire con un dialogo tra Canova e la scultrice contemporanea Karen LaMonte (23 ottobre-febbraio 2026). Ancora Canova farà capolino a Ca’ Rezzonico, sede del Museo del Settecento veneziano, grazie all’esposizione dell’album di Leopoldo Cicognara (26 settembre-12 gennaio 2026), straordinaria raccolta di disegni dei maggiori artisti dell’epoca. Nel tempio del tessuto, al Museo di Palazzo Mocenigo, andrà in scena Il seduttore. Il rinnovamento dell’immagine maschile al tempo di Casanova (7 marzo-27 luglio), cui seguirà una mostra sui kimono maschili (5 dicembre-5 aprile 2026) che raccontano il processo dell’“Occidentalismo”, ovvero l’attrazione per la civiltà e le innovazioni occidentali nel Giappone di fine Ottocento e inizi Novecento.
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Gli highlights tra Ca’ Pesaro e il compleanno del Museo Fortuny
Forse l’evento più atteso a Venezia sarà la mostra Giulio Aristide Sartorio. Poema della vita umana che sarà allestita dal 16 maggio al 28 settembre alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro: il ciclo fu realizzato per la Biennale di Venezia del 1907 e dopo un accurato restauro è ritornato al museo nel gennaio 2020, poco prima del lockdown. Si tratta di un’opera di 230 mq complessivi, divisa in 14 scene che, sulla base della mitologia antica, illustrano il Poema della vita umana. Un’occasione ghiotta anche per riscoprire un artista che merita una maggior valorizzazione. L’arte contemporanea, tra le mission di Ca’ Pesaro fin dalle sue origini, è rappresentata dalle monografiche su Antonello Viola (20 giugno-28 settembre), su Gastone Novelli (25 ottobre-22 febbraio 2026) – del quale finalmente alcuni dipinti entreranno nella collezione permanente grazie a una donazione, rivela Elisabetta Barisoni, responsabile del museo – e su Terry Atkinson (14 novembre-22 febbraio 2026). Grande festa per il Museo Fortuny che compie 50 anni, celebrati grazie alle rassegne su Sergio Monari, scultore che si ispira alla classicità (26 febbraio-5 maggio), su Alberto Rodríguez Serrano (14 maggio-5 ottobre) e sulle antiche fotografie di viaggi compiuti tra Egitto, Turchia e Terra Santa da Antonio Beato (15 ottobre-15 marzo 2026), e il pensiero che va ovviamente ai viaggi e ai relativi scatti di Mariano Fortuny.
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A Mestre approdano le inquietudini di Munch
Star delle grandi mostre già nel 2024 con la monografica a Palazzo Reale a Milano, Edvard Munch esprime il suo “urlo espressionista” anche al Centro Culturale Candiani (29 settembre-1° marzo 2026), nell’ambito delle rassegne sul Novecento che prendono avvio da opere conservate a Ca’ Pesaro: attorno a quattro grafiche esemplari dell’artista norvegese si sviluppa una riflessione sui disastri e sulle guerre del Novecento, fino a giungere alla contemporaneità, con lavori di James Ensor, Max Beckmann, Otto Dix, Marina Abramovic, Shirin Neshat e altri artisti. Spazio agli artisti emergenti, infine, con il progetto Artefici del nostro tempo e le residenze di giovani autori presso l’Emeroteca dell’Arte.
Marta Santacatterina
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