Apre a Venezia la Fondazione dedicata all’artista Virgilio Guidi

La Fondazione vuole promuovere e proteggere l'eredità di Guidi, tra i principali artisti del Novecento, a fronte dei tanti lavori falsi (o impropriamente attribuiti) presenti sul mercato

È nata la Fondazione dedicata a Virgilio Guidi, il maestro scomparso nel 1984 romano di nascita e veneziano d’adozione. Chiamato alla fine degli Anni Venti a succedere a Ettore Tito alla cattedra di pittura all’Accademia di Venezia, Guidi ha saputo dare un’interpretazione inedita al vedutismo lagunare. 

Lo dimostrano le due opere Il Canal Grande (1927) e il Ponte dell’Accademia (1929) che hanno fatto da cornice alla presentazione della neonata istituzione alle Gallerie dell’Accademia, con quella luminosità che anima i volumi con una propria particolarità che la diversifica da quella romana. Ed è proprio questa caratteristica a far sentire la necessità di una struttura dove la figura e l’opera dell’artista trovassero una degna sistemazione. Con l’intenzione, anche da parte degli eredi, di proteggere e incoraggiare l’originalità e l’autenticità della sua produzione pittorica e poetica, considerando i tanti falsi, o impropriamente attribuiti, presenti nel mercato.

Virgilio Guidi, L’incontro 1969
Virgilio Guidi, L’incontro 1969

Apre a Venezia la Fondazione Virgilio Guidi

L’ufficio, la cui sede è a Venezia, è composta da sette membri – oltre al presidente Toniato, critico d’arte e tra i maggiori esperti dell’artista, Adriana Toniato, Simone Di Prima, Carla Calisi, Elisa Prete, Massimo Donà e Marco Franco -, e non ha scopo di lucro. I suoi obiettivi fondamentali sono il rinnovamento e l’aggiornamento degli interventi critici e interpretativi, dei criteri e delle metodologie di analisi filologica dell’opera dell’artista. Che viene completata con la catalogazione e l’integrazione di possibili inediti. 

Virgilio Guidi, Grande testa 1973
Virgilio Guidi, Grande testa 1973

La prima grande mostra della Fondazione Guidi

L’istituzione è già al lavoro per la messa in atto di una mostra importante di Guidi da allestire in una significativa istituzione pubblica a Venezia. “Avrà un taglio inedito”, ha fatto notare Antonio Toniato, mirato “a correggere un errore storiografico. Quando si pensa a Guidi si tende sempre a parlare della sua opera operando una cesura tra un prima degli Anni Quaranta e un dopo, tra il pittore figurativo e quello in cui la materia si dissolve. In realtà non è così: è stato sempre uno sperimentatore di esperienze spericolate”. Interessato ai movimenti artistici del XX Secolo ha sfiorato il Realismo Magico, lo Spazialismo, la Pop Art, partecipando a tutte le più importanti manifestazioni artistiche italiane, dalle innumerevoli Biennali di Venezia alle Quadriennali di Roma: è questo il lascito più apprezzabile di Virgilio Guidi.  

Virgilio Guidi in un’opera

C’è un’opera che avallerebbe tale interpretazione e che sembrerebbe appartenere al ciclo cominciato agli inizi degli Anni Settanta in cui l’artista crea delle grandi “Teste”, posizionate diagonalmente sulla tela: al centro di un azzurro intenso, Guidi ha tracciato sinteticamente un volto, con due occhi enormi e un naso raffigurato in diagonale. Sopra di esso risaltano tre occhi. 
L’opera appartiene alla fase finale creativa dell’artista, quando riduce al minimo la figurazione, mai ripudiata anche nella fase spazialista, in una specie di sintesi tra astrazione e figurazione. Con il tracciato cromatico che delinea un volto richiamato, le cui componenti anatomiche, punti e linee vaganti nello spazio pittorico, sono del tutto leggibili.

Fausto Politino

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Fausto Politino

Fausto Politino

Laureato in Filosofia con una tesi sul pensiero di Sartre. Abilitato in Storia e Filosofia, già docente di ruolo nella secondaria di primo grado, ha superato un concorso nazionale per dirigente scolastico. Interessato alla ricerca pedagogico-didattica, ha contribuito alla diffusione…

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