Collezioni private in mostra. Nella Repubblica di San Marino una mostra con 14 importanti opere
Da Michelangelo a Tiepolo, da Modigliani a Morandi, a Balla: sono solo alcuni degli artisti che abiteranno gli spazi di Palazzo SUMS, tra dipinti, sculture e affreschi. Con tanto di essenze profumate diffuse nelle sale

Scoprire come si sono formate le raccolte private e fare un viaggio attraverso la storia dell’arte italiana: è questo l’obiettivo de I capolavori del patrimonio nascosto. Opere d’arte da collezioni private, la mostra ospitata negli spazi di Palazzo SUMS a San Marino, visitabile fino al 30 aprile.
Il progetto, a cura di Giancarlo Graziani, intende porsi come punto di partenza per una nuova consapevolezza di cosa sia conservato nell’ambito del patrimonio artistico italiano privato e come valorizzarlo in modo dinamico e al passo con i tempi.












“I capolavori del patrimonio nascosto” a Palazzo SUMS a San Marino: gli artisti
La mostra si compone di quattordici opere tra dipinti e sculture, oltre a un ciclo di quattordici affreschi del Quattrocento e del Cinquecento staccati dal Ciclo di Palazzo Spreca a Viterbo, che attraversano le più significative epoche della storia dell’arte italiana, dal primo Rinascimento al Barocco fino alla pittura del Novecento. I lavori portano la firma di grandi artisti, quali Giacomo Balla, Vittore Belliniano, Michelangelo Buonarroti, Jusepe de Ribera, Agostino Di Duccio, Donatello, Vincenzo Giacomelli, Bartolomeo Montagna, Giorgio Morandi, Francesco Morone, Gino Severini, Mario Sironi, Gian Battista Tiepolo.

La mostra “I capolavori del patrimonio nascosto” a Palazzo SUMS a San Marino
Il percorso espositivo si snoda in quattro sale che raccolgono le opere in base a un criterio cronologico: nella prima si incontrano i lavori del XX Secolo, nella seconda le opere più antiche del Rinascimento veneto e toscano, nella terza c’è il Ciclo, delle Virtù che arredava le sale gentilizie di Palazzo Spreca, nella quarta le opere risorgimentali dell’800.
A contraddistinguere l’allestimento sono le essenze diffuse nelle sale, che proiettano il pubblico nelle diverse epoche di riferimento. Ecco che nella sezione di arte antica prevale un odore di incenso, ricollegandosi a una dimensione spirituale; quello dell’assenzio avvolge le opere del XX Secolo, e poi fragranze agrumate per gli affreschi viterbesi e note di tabacco per le battaglie risorgimentali.
Una mostra che segna il punto di svolta nella valorizzazione del patrimonio artistico italiano
“Questa mostra rappresenta un punto di svolta nella valorizzazione del patrimonio artistico notificato”, spiega il curatore Giancarlo Graziani. “Opere che, per anni, sono rimaste relegate nell’ombra, lontane dagli sguardi ammirati del pubblico, che ora, grazie a questa iniziativa, escono allo scoperto, rivelando la loro straordinaria bellezza e il loro inestimabile valore storico e artistico”.
Valentina Muzi
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