Arte, architettura, design e performance. Il programma delle mostre 2025 al MAXXI di Roma e dell’Aquila
Dall’Arte Relazione agli stadi come presidio architettonico, all’acqua come veicolo della creatività artistica. E poi focus sul design e le arti performative, sul tessile e sul fumetto. La ricca programmazione espositiva del MAXXI per i prossimi mesi

Prenderà il via poco prima di Pasqua la nuova programmazione del MAXXI, che si presenta all’appuntamento con il 2025 ancora in fase di transizione sotto il profilo amministrativo, con la reggenza di Maria Emanuela Bruni e la direzione artistica di Francesco Stocchi, dopo la nomina al Ministero della Cultura dell’ex presidente Alessandro Giuli.
Quest’anno segna anche il quindicesimo anniversario del museo romano dedicato alle arti del XXI secolo, e l’intenzione è quella di celebrarlo attraverso “importanti mostre personali e progetti collettivi, invitando a riflettere sulle istanze della contemporaneità al di là dei confini delle singole discipline. La realtà va più in fretta dell’arte ma è proprio l’arte che costruisce il domani”, sottolinea Stocchi.

Le mostre del 2025 al MAXXI di Roma. Dall’acqua al disegno in architettura
Dunque il 18 aprile inaugureranno i primi due progetti espositivi del 2025. Something in the Water è il titolo della mostra a cura di Oscar Tuazon – già promotore del progetto Water School – che esplora l’acqua come metafora ed elemento in grado di resistere a ogni tentativo di essere modellato, come mezzo essenziale per gli artisti. L’acqua è dunque l’elemento centrale di una collettiva che riunisce artisti di diversa generazione e provenienza, in un territorio che appartiene a tutti e a nessuno. A esporre sono lo stesso Tuazon, accanto a Lita Albuquerque, Saif Azzuz, Matthew Barney, Christo, Abraham Cruzvillegas, Torkwase Dyson, Leslie Hewitt, Nancy Holt, Anna Sew Hoy, Pavlo Makov, Marjetica Potrč e Virginia Overton.
In parallelo, il focus sull’architettura, a cura di Pippo Ciorra, è dedicato al rapporto della disciplina con il disegno. STOP DRAWING: Architettura oltre il disegno si concentra sul momento creativo della progettazione architettonica, seguendo l’evoluzione che lo strumento del disegno ha vissuto nel tempo, fino a essere integrato dalle tecniche digitali e persino superato nel caso di forme altre di creazione architettonica, fondate per esempio sull’attivismo politico. La mostra espone lavori in parte provenienti dalle collezioni del museo, da Carlo Scarpa ad Aldo Rossi, Superstudio, Frida Escobedo e Atelier Bow Wow, ma si avvale anche di simulazioni digitali, collage, video, performance e tessile, attraverso i lavori di Gordon Matta-Clark, Frank Gehry, Greg Lynn, Philippe Rahm, Hans Hollein e molti altri.

Il design e la videoarte al MAXXI di Roma. Il debutto di ENTRATE e Douglas Gordon
Nell’ottica di offrire una programmazione più interdisciplinare e sperimentale possibile, il calendario prosegue poi nel segno di progetti incentrati sul design – con Memory, in Practice, dal 23 maggio, Nacho Carbonell porta nella Hall del museo un grande albero di 7 metri di altezza, sotto il quale saranno disposti arredi fruibili da tutti; il progetto segna l’esordio del format ENTRATE, che rende omaggio alla collezione di design contemporaneo del MAXXI – e della videoarte, con l’installazione multimediale, Douglas Gordon. Pretty much every film and video work from about 1992 until now (dal 30 maggio, alla Galleria 5). La mostra presenterà l’opera filmica di Douglas Gordon in una forma scultorea che raccoglie tutti i suoi lavori dal 1992 ad oggi.
E sempre a partire dal 30 maggio, il dipartimento di architettura allestirà l’insolita mostra dedicata agli stadi (STADI. Architettura e mito, a cura di Manuel Orazi, Fabio Salomoni e Moira Valeri), come luoghi in grado di raccontare la storia delle città attraverso cultura e identità collettiva.

L’autunno 2025 al MAXXI di Roma. Le mostre
In autunno, invece, esordirà un nuovo, ambizioso progetto dedicato all’Arte Relazionale, prima retrospettiva sul movimento (che vede tra i suoi protagonisti Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Dominique Gonzalez-Foerster, Carsten Höller, Pierre Huyghe, Philippe Parreno, Rirkrit Tiravanija) a tre decenni dalla sua nascita. Curata da Nicolas Bourriaud – che l’Estetica Relazionale l’ha teorizzata nell’omonimo libro del 1998 – 1+1. The relational years attiverà gli spazi del MAXXI interagendo, coinvolgendo e dialogando con i pubblici del Museo (dal 31 ottobre).
Ricco il programma di fine anno, con la monografica di Rosa Barba (dal 28 novembre, a cura di Francesco Stocchi) e il focus sul Dna urbanistico e architettonico di Roma (Roma nel Mondo, a cura di Ricky Burdett, dal 28 novembre).
Le novità del 2025 al MAXXI di Roma. Le arti performative e il public program
Con LIVE! debutta al museo un programma incentrato sulle arti performative che, con cadenza settimanale, indagherà le pratiche artistiche contemporanee e attiverà gli spazi del museo con performance, musica, cinema e danza, in collaborazione con istituzioni culturali affermate e realtà emergenti della città.
Come di consueto, inoltre, il public program di approfondimenti, presentazioni editoriali e incontri seguirà le mostre in corso, coinvolgendo protagonisti dal mondo dell’arte, dell’architettura, del design e della fotografia. Si rinnovano anche la collaborazione con Antonio Monda per il ciclo Letteratura e Cinema, e il progetto musicale AXES, prodotto da Threes Production, che esplora le linee di confine tra musica e architettura con esperimenti sonori innovativi. A partire da giugno, tornerà anche il palco di Estate al MAXXI, tra cinema, talk e un programma di concerti curati da Paolo Damiani. In attesa di svelare, entro la fine del 2025, la nuova area verde che sarà quinta scenica di piazza Alighiero Boetti, parte del progetto Grande MAXXI, che ora entro nel vivo (e si concluderà nel 2027).

Le mostre del 2025 al MAXXI L’Aquila
Due sono gli appuntamenti da segnare sul calendario per il 2025 del MAXXI L’Aquila. Il 6 giugno inaugura la mostra True Colors. Tessuti, movimento, colori e identità (in scena fino al 16 novembre) che riunisce a Palazzo Ardinghelli una serie di lavori realizzati dal 2000 in poi che utilizzano il tessuto per la costruzione di narrazioni, spazi, movimenti e relazioni, tra opere processuali, installazioni immersive e site-specific provenienti dalla collezione del MAXXI in dialogo con opere in prestito e nuove produzioni realizzate da artisti internazionali. La mostra sarà anticipata, nel mese di maggio, dall’installazione Towards Tomorrow di Kaarina Kaikkonen, allestita nella corte a esedra del palazzo e attivata grazie alla partecipazione dei cittadini. Il 5 dicembre, invece, sarà la volta di Andrea Pazienza. All’illustratore scomparso prematuramente è dedicata la retrospettiva Andrea Pazienza. La matematica del segno, che anticipa la monografica in programma per il 2026 al MAXXI Roma, in occasione del settantesimo anniversario della nascita dell’artista. A Palazzo Ardinghelli la mostra, curata da Giulia Ferracci e Oscar Glioti, presenterà circa quaranta opere grafiche e pittoriche realizzate ad acquarello, china e pennarello, analizzando i colori, la linea e il tratto di Pazienza.
All’inizio di settembre si rinnoverà, inoltre, l’appuntamento con il festival PERFORMATIVE, giunto alla sua quinta edizione.
Livia Montagnoli
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