A Bari il Faro di San Cataldo diventa museo. Da Marconi alle installazioni d’arte contemporanea
Il faro barese ospitò all’inizio del Novecento uno dei primi esperimenti di trasmissione via etere di Guglielmo Marconi. Oggi riapre, dopo un restauro, come museo dedicato alle comunicazioni e alla navigazione. Ma accoglie anche l’arte contemporanea

È il terzo faro più alto d’Italia, ma la sua fama gli deriva principalmente dall’esperimento che qui condusse il 3 agosto del 1904 Guglielmo Marconi testando per la prima volta la trasmissione radio attraverso l’Adriatico, tra Bari e la costa del Montenegro. In tempi recenti, anche il Faro di San Cataldo è stato oggetto del processo di recupero e riconversione che la Regione Puglia ha intrapreso per valorizzare il ricco patrimonio locale di fari e torri costiere, con l’obiettivo di restituirli alla collettività con funzioni culturali e turistiche.
Il recupero di fari e torri costiere della Puglia
L’operazione è maturata nell’ambito del progetto CoHeN-Coastal Heritage Network, finanziato dal Programma Interreg Grecia-Italia 2014/2020, e favorirà la creazione di un nuovo itinerario costiero adriatico-ionico tra i fari di torre San Giovanni a Ugento e torre San Felice a Vieste, già aperti e fruibili, torre Pietra a Margherita di Savoia, torre Calderina a Molfetta e il faro Punta Palascia a Otranto, ancora in fase di restauro.
Il Faro di San Cataldo a Bari diventa museo
Così, dall’inizio di marzo, anche il faro barese ha riaperto al pubblico, in veste di Museo del Faro e della Radio, ed espone, oltre alle radio, alcuni reperti storici sui collegamenti via etere, dedicato alla storia delle comunicazioni e della navigazione: “Questo luogo può svelare i segreti del mare ma è anche un posto vivo aperto a eventi e manifestazioni” spiega Nicolò Carnimeo, presidente dell’associazione Vedetta sul Mediterraneo, che gestirà il sito.
L’installazione di Francesco Lauretta per il Faro di San Cataldo
Non a caso, l’inaugurazione del Faro di San Cataldo ha svelato anche un’installazione pittorica ambientale (Bagnanti al faro), site-specific, realizzata nel 2024 da Francesco Lauretta nell’ambito del progetto Fari e torri del fuoco segreto, promosso da Fondazione Pino Pascali e Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia.
Il progetto artistico, a cura di Christian Caliandro e Nicola Zito, mirava, infatti, a offrire un nuovo punto di vista su fari e torri della Puglia, con il coinvolgimento di artisti contemporanei – oltre a Lauretta, Gea Casolaro, Serena Fineschi, Claudia Giannuli, Isabella Mongelli e Virginia Zanetti – chiamati a esprimersi attraverso approcci diversi, dalla pittura alla scultura, dall’installazione al video, dalla fotografia alla performance. I risultati del loro lavoro sono stati presentati nella mostra Fari e torri del fuoco segreto tra agosto a ottobre 2024 presso la Fondazione Pascali di Polignano a Mare, ma ora l’opera di Lauretta sarà esposta in modo permanente nel nuovo Museo, aperto solo su prenotazione via email le mattine del venerdì, sabato e domenica alle 10 (ingresso 3 euro), per un numero di persone non superiore a 21.
Il percorso museale all’interno del Faro di San Cataldo
All’interno del faro si potrà assistere a un video-racconto dei fari e delle torri di Puglia: una sala è dedicata alla storia della radio, un locale contiene i reperti storici sui collegamenti radio via etere e una terza è dedicata alla prima trasmissione radio, con un focus sulla figura di Guglielmo Marconi. Le radio in esposizione provengono dalle collezioni di Alberto Chiantera e dell’Associazione Italiana Radioamatori – sezione di Bari.
Livia Montagnoli
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