Un libro e una mostra per celebrare i 100 anni della cantina di Verona mecenate d’arte

Nei giorni di Vinitaly, la storica azienda veronese ha invitato 5 artisti e uno sceneggiatore di cinema a interpretare i suoi vini per l’anniversario. La mostra è ospitata negli spazi del complesso rinascimentale di Palazzo e Giardino Giusti 

Pasqua Vini compie 100 anni e lo fa all’insegna dell’arte contemporanea. La cantina veronese fondata nel 1925 dalla famiglia Pasqua, che oggi conta sedi in Europa, America e Asia, da quasi 10 anni si ispira al quarantennale modello di mecenatismo della Saatchi Gallery di Londra che unisce amore per l’arte e strategie di marketing. Così, nei giorni della fiera del vino Vinitaly (che ha appena insignito l’azienda del prestigioso Premio Internazionale Vinitaly) e in occasione di questo importante anniversario, ha coinvolto 5 artisti internazionali e uno sceneggiatore italiano di cinema a interpretare cinque suoi vini iconici in un libro e in una mostra, dal titolo Ode al Futuro, visitabile fino al 9 aprile nel complesso rinascimentale di Palazzo e Giardino Giusti.

La collaborazione di Pasqua Vini con Saatchi Gallery di Londra

Giardino Giusti sarà la nostra casa per i giorni di Vinitaly e ospiterà le opere d’arte che sono state create, su commissione, per celebrare i nostri primi cento anni”, spiega l’Amministratore Delegato Riccardo Pasqua. “Immaginare il futuro in giorni così difficili è una sfida ancora più grande. Credo che l’arte, oggi più che mai, abbia il ruolo di farci alzare lo sguardo dal quotidiano e creare stimoli per continuare a progettare il futuro, senza dimenticare l’oggi ma guardandolo con creatività e fiducia. Questo è anche il messaggio di tutti gli investimenti nell’arte, in Italia e nel mondo, che abbiamo confermato quest’anno”. Tra le conferme, c’è proprio la collaborazione con la Saatchi Gallery: volerà qui, nel mese di ottobre, la mostra per il centenario di Pasqua Vini e sarà protagonista di un road show all’estero. Tra le tappe anche l’Ambasciata italiana a Londra. 

Pasqua Vinitaly 04.04.2025
Pasqua Vinitaly 04.04.2025

Il senso del mecenatismo artistico di Pasqua Vini

La mostra Ode al Futuro è il risultato del lavoro di scouting di un anno di Pasqua Vini che, su 100 candidature, ha selezionato Enzo RagazziniGiuseppe RagazziniMichael MapesSofia CrespoGaia Alari: 5 artisti che hanno saputo meglio interpretare i suoi vini e che sono stati a loro volta fonte di ispirazione nel processo di vinificazione, in un dialogo reciproco. Che è poi il senso del mecenatismo dell’azienda, come ci ha spiegato Riccardo Pasqua: “l’arte contemporanea che amiamo è quella che ci ispira e che abbiamo sostenuto in questi ultimi dieci anni con dei progetti meravigliosi, dove abbiamo in alcuni casi sostenuto e dato visibilità a dei talenti emergenti e a dei talenti che poi sono diventati un punto di riferimento dell’arte contemporanea”.

Ode al Futuro: la mostra dei 5 vini interpretati dai 5 artisti

Il percorso installativo site specific, realizzato dallo studio Foll.ia lungo tutta l’ala sud del palazzo storico di Giardino Giusti, nel cuore del quartiere Veronetta di Verona, è un viaggio alla scoperta delle etichette più famose di Pasqua Vini. Il collage artist americano Michael Mapes ha ripercorso nella sua opera il processo necessario alla creazione del vino rosè 11 Minutes, dove diversi vigneti si fondono in un unico vino. Gaia Alari, che ha all’attivo numerosi videoclip musicali (tra i più noti, le animazioni pittoriche per i Coldplay) ha, invece, evocato la storia dell’Amarone Cecilia Beretta, vino rosso tradizionale della Valpolicella, creando un’animazione ispirata a un tableaux vivant. Giuseppe Ragazzini, artista visivo italiano, nato a Londra da madre olandese e padre italiano, è stato autore nel 2022 del manifesto promozionale Pasqua House of the Unconventional dell’azienda vinicola veronese. In questa occasione ha interpretato l’Amarone Mai dire Mai, dove elementi diversi si fondono in qualcosa di unico: l’opera è un dipinto digitale in continua evoluzione, sul tema della convivialità. La portoghese Sofia Crespo, che si interroga sul potenziale dell’IA nell’applicazione artistica, ha interpretato con un dataset di 1.000 immagini scattate nel vigneto Hey French, vino bianco della zona Soave nato da un blend di diverse annate, vinificate separatamente. Infine, il pioniere dell’optical art Enzo Ragazzini (padre di Giuseppe), ha rielaborato immagini storiche dell’Amarone Famiglia Pasqua, creando un ponte tra passato e presente.

Giardino Giusti, Verona, foto Claudia Giraud
Giardino Giusti, Verona, foto Claudia Giraud

Ode al Futuro: il libro dello sceneggiatore del film “Perfetti sconosciuti”

E poi c’è il libro, nè celebrativo, né autoreferenziale, edito da Rizzoli, che racconta la storia centenaria dell’azienda attraverso i progetti vitivinicoli in forma inedita, grazie al coinvolgimento di Filippo Bologna. Vincitore nel 2016 del David di Donatello per la migliore sceneggiatura di Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, ha dedicato a ciascuna delle cinque etichette un capitolo del volume, ognuno con un proprio concept. “Ho deciso che avrei raccontato quel vino attraverso una sceneggiatura”, ci racconta Bologna. “Di ognuno ho cercato di fare una sorta di percorso, di mappa concettuale, creando un parallelo tra l’azienda e la rivoluzione dei costumi della famiglia italiana: questo è stato l’approccio per Eleven Minutes, che sono gli undici minuti di contatto delle bucce col mosto, quelli che danno il colore rosè. Oppure, per raccontare un vino tutto al femminile, ho cercato di restituire la voce di questa donna immaginaria, Cecilia Beretta, ricostruendo un epistolario di donna emancipata nel periodo dell’illuminismo, che diventa una mecenate di giovani artisti”.

Claudia Giraud

Fino al 9 aprile 2025
Ode al futuro Palazzo e Giardino Giusti
Via Giardino Giusti 2, Verona
Orari:
Lunedì 7 aprile dalle 10 alle 18
Martedì 8 aprile dalle 10 alle 21
Mercoledì 9 aprile dalle 10 alle 21 

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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