André Brasilier: 60 anni di pittura in mostra a Parigi

L’ultimo dei modernisti, insieme a Picasso è stato l’unico artista ad avere l’onore di una mostra all’Ermitage mentre in vita: la Opera Gallery celebra nel suo novantacinquesimo compleanno l’arte di André Brasilier

André Brasilier è nato a Saumur, nella regione della Loira, un piccolo centro celebre per essere sede della scuola militare di equitazione francese. A dimostrazione delle abilità equestri qui svolge da tempo immemore il Cadre noir, così chiamato perché i cavalieri (ufficiali e sottufficiali dell’esercito) lo affrontano con una divisa completamente nera. Lo spettacolo si compone di figure, in cui il cavaliere comanda il cavallo da terra usando redini lunghe. Si chiama appunto Cadre noir un acrilico su tela di 46×55 cm, del 1963, il primo di una serie mai interrotta di dipinti che ha come soggetto il cavallo. Sta appeso ora alla Opera Gallery di Parigi in rue du Faubourg Saint-Honoré 62 (in passato sede di una sontuosa boutique di Gianni Versace) come immagine generatrice di un’antologica dove oltre quaranta dipinti di varie dimensioni offrono un panorama completo del suo lavoro.

André Brasilier, Le cadre noir, 1963, acrilico su tela, 1963 Courtesy Galerie Opera
André Brasilier, Le cadre noir, 1963, acrilico su tela, 1963 Courtesy Galerie Opera

La mostra di André Brasilier a Parigi

L’esposizione André Brasilier. 60 ans de peinture è anche un modo per festeggiare il novantacinquesimo compleanno dell’artista. Nato nel 1929, Brasilier si è laureto all’École des Beaux-Arts di Parigi nel 1949 e, a partire dal decennio seguente, è iniziato il suo cursus honorum: una carriera lunga oltre mezzo secolo dove ha allestito oltre 100 personali in gallerie e musei in tutto il mondo. Le cuspidi di questo percorso sono state le esposizioni al Musée Picasso ad Antibes nel 1988, e quella di San Pietroburgo nel 2005: solo Brasilier e Picasso hanno avuto l’onore di una retrospettiva al Museo dell’Ermitage mentre in vita. Retrospettive a lui dedicate sono inoltre state ospitate in tutto il Giappone (Tokyo, Nagoya, Niigata, Sapporo e Fukuoka) nel 2007; lo stesso anno al Museum Haus Ludwig für Kunstausstellungen Saarlouis in Germania. Brasilier è rappresentato nella collezione permanente del Metropolitan Museum of Art di New York. Nell’agosto del 2022, Sotheby’s a Hong Kong gli ha organizzato un’esposizione monumentale retrospettiva poi seguita da quella del Seoul Art Center nel 2023.

Brasilier, l’ultimo dei modernisti

Brasilier è stato indicato come l’ultimo dei modernisti prodotti dall’École des Beaux-Arts, i colori delle sue tele potrebbero ricordare quelli accesi di Henri Matisse e Paul Gauguin ma pure certe composizioni giapponesi. Brasilier ha esposto a fianco di Picasso di Braque, di Chagall o Mirò, ma non è possibile inquadrare la sua pittura semplice ed elegantissima in una corrente.  L’unica cosa certa è che si tratta di un’espressione dichiarata, tutta europea e risolutamente francese. I soggetti prediletti sono in fondo sempre gli stessi: il cavallo, la moglie e musa Chantal, la musica, la natura e la vita quotidiana che si verificano al suo interno.  Un “limite” che con il passare del tempo è divenuto una forza.

Ritratto di André Brasilier, 2025 Courtesy Galerie Opera
Ritratto di André Brasilier, 2025 Courtesy Galerie Opera

La musa Chantal Brasilier

Come detto l’immaginazione di Brasilier è stata catturata sin dagli inizi dal profilo nobile del cavallo da dressage che per lui incarna la bellezza e l’energia del mondo naturale. C’è poi la musa, Chantal Brasilier, (la moglie ancora accanto a lui) a fare da modello eterno del femmineo: Chantal che raccoglie o dispone fiori in salotto, sullo sfondo di un giardino o del mare perfettamente blu di Cap d’Antibes. Poi c’è la musica ad essere un altro tema ricorrente del suo universo visivo: un tema che è apparso sin della sua prima mostra nel 1959 alla galleria Drouet di Parigi. Sono oggetti reali trasposti trasportati in un mondo onirico pacifico e armonioso dove il paesaggio, silvestri o marino che sia, è invaso da tramonti splendenti. Le raffigurazioni della natura gli offrono l’opportunità di utilizzare una tavolozza che contrappone tenui pastelli e discreti toni della terra con tonalità brillanti: dal blu elettrico al magenta brillante.

La mostra alla Opera Gallery

La longevità anche fisica di Brasilier ha traghettato questa poesia sviluppata nel secondo dopoguerra nel nuovo Millennio. È impossibile non porsi una domanda: è solo un sentimento nostalgico a guidare lo stupore di chi si trova di fronte a queste tele? La risposta la fornisce il luogo dove sono esposte.

Veduta dell’esposizione di André Brasilier Courtesy Galerie Opera
Veduta dell’esposizione di André Brasilier Courtesy Galerie Opera

La Opera Gallery di Parigi è un’emanazione di quella fondata a Singapore nel 1994 e fa parte di una rete che prevede sedi anche a Londra, New York, Ginevra, Hong Kong e Seoul. Si tratta di un importante attore globale nel mercato i dell’arte. Le opere di Braisilier sono appese ai muri per essere vendute, la sua pittura è celebrata in un collegamento multiculturale tra i più efficaci.

Aldo Premoli

Parigi// fino al 16 aprile 2025
André Brasilier. 60 ans de peinture
Opera Gallery
rue du Faubourg Saint-Honoré 62

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Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

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