Tre secoli di Winckelmann. Grandi progetti in Svizzera per celebrare il primo archeologo moderno
Incentrata sui “Monumenti antichi inediti”, opera fondamentale di uno fra i più raffinati studiosi della cultura classica, la mostra al m.a.x. museo di Chiasso ne celebra il terzo centenario della nascita
Nato a Stendal nel 1717 e morto tragicamente a Trieste nel 1768, Johann Joachim Winckelmann ha reinventato per i moderni il mito della grecità, inseguendo un’idea classica della bellezza che ha segnato la cultura, la sensibilità e lo stile della Germania e dell’Europa. Le sue indagini hanno attraversato storia dell’arte, archeologia e letteratura, inaugurando nuovi modi di guardare all’antico. Il prossimo giubileo per il terzo centenario della nascita sarà l’occasione per fare il punto sulle ricerche in corso e per conoscere da vicino un’affascinante vicenda umana e intellettuale, attraverso una serie di eventi organizzati dall’ente di beneficenza Winckelmann-Gesellschaft. Uno di questi sarà l’esposizione – dal 5 febbraio al 7 maggio 2017 presso il m.a.x. museo di Chiasso – incentrata sui Monumenti antichi inediti, opera fondamentale di Winckelmann, che presenta tutte le 208 tavole incise contenute nell’editio princeps del 1767 in due volumi e nei relativi manoscritti preparatori, appartenenti alla collezione del museo svizzero: si tratta di lavori tutti siglati, affidati ad artisti di chiara fama che lo studioso sceglie e paga di tasca propria, convinto della bontà, anche teorica, dell’operazione.
DA POMPEI A TROIA
A questi si accompagnano 20 matrici in rame, 14 prove di stampa, ossia incisioni all’acquaforte ritoccate a bulino, oltre a tre reperti archeologici provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli: una gemma che ritrae Zeus che fulmina i giganti, un rilievo in marmo bianco con Paride e Afrodite e un lacerto di una pittura rinvenuta a Pompei nella casa di Cipius Pamphilus con il cavallo di Troia. Il percorso espositivo ruota, dunque, attorno a un’opera fondamentale, ma poco nota e finora poco studiata, come i Monumenti antichi inediti, dove Winckelmann per la prima volta in maniera così rilevante accompagna le descrizioni dei “Monumenti” con le immagini grafiche degli stessi. Sebbene la morte prematura gli abbia impedito di completarne lo sviluppo, i suoi principali continuatori, da Seroux d’Agincourt (1730–1814) a Leopoldo Cicognara (1767–1834) a Luigi Rossini (1790–1857) a Giovanni Volpato (1735–1803) considerano i “Monumenti” l’unico modello possibile di storia dell’arte, che combina appunto testo e immagini.
5 febbraio – 7 maggio 2017
J. J. Winckelmann
m.a.x. museo
Via Dante Alighieri 6 – Chiasso (Svizzera)
www.centroculturalechiasso.ch
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