Opere d’arte, arredi, gioielli. Stand milionari a TEFAF Maastricht con capolavori storici
Diamanti e rubini, dipinti rari, oggetti d’antiquariato, manoscritti medievali, meraviglie d’Oriente. A Maastricht parte TEFAF, ritrovo mondiale per collezionisti d’arte antica. Primi scatti dalla fiera.
Al via TEFAF Maastricht, la fiera di arte e antiquariato più importante del mondo, attesa dal 10 al 19 marzo 2017 al polo fieristico MECC. In mostra (ma soprattutto in vendita) centinaia di opere straordinarie – alcune rimesse sul mercato dopo decenni – per un viaggio attraverso 7000 anni di storia.
TEFAF Antiques, la più ampia sezione della fiera, dedicata agli oggetti antichi, includerà capolavori assoluti quali Histoire Ancienne jusqu’à César et Fait des Romains (ca.1370-80), un manoscritto miniato su pergamena, con 78 miniature realizzate dal Maestro dell’Incoronazione di Carlo VI di Francia: l’opera, presentata da Les Enluminures, è il manoscritto più importante del tardo Medioevo, a lungo depositato al Museo J.Paul Getty, sotto forma di lungo prestito, e oggi proposto ad un prezzo stellare: 4,5 milioni di dollari. Altri pezzi forti sono il Julius Caesar (ca.1551) in tiglio con piedistallo in noce, prima opera scultorea in legno di Giambologna, rimessa sulla piazza dopo 25 anni da Tomasso Brothers Fine Art, o il monumentale Buddha della dinastia cinese Yuan/ Ming (XIV secolo), seduto nella posizione del loto: lo vende per 1 milione di euro Vanderven Oriental Art.
DALLA TIARA DI DIAMANTI ALL’ACQUERELLO DI CÉZANNE
Straordinari, nella stessa sezione, i tesori esposti dai maggiori mercanti di gioielli del globo, per un tripudio di ori, diamanti, pietre preziose. La galleria di preziosi include alcune chicche assoluta, come la tiara di 48 carati appartenuta alla famiglia Spencer e donata a Lady Delia Spencer (prozia della Principessa Diana) da suo padre, il 18 febbraio 1914, in occasione del suo matrimonio. Ad esporla è Hancocks, antichissima gioielleria londinese.
Tra le tele firmate dai maestri della storia dell’arte, spicca il delicato acquarello su carta beige La Montagne Sainte-Victoire, dipinto nel 1890 daPaul Cézanne e qui trattato da Dickinson: un pezzo che è passato da collezioni prestigiose, come quella di Ambroise Vollard e di Leo e Gertrude Stein.
IL FOCUS SULLA GALLERIA BORGHESE
Per la sezione TEFAF Modern vale la pena citare la potente scultura in bronzo di Henry Moore, Large Slow Form (1962) e la Topographie châtaine (1959) di Jean Dubuffet, recentemente venduta dal MoMA di New York e presentata da Applicat-Prazan.
Una vera e propria attrazione sarà il solo show di Richard Green, dal titolo “The Pleasures of Life in Seventeenth Century Netherlands”, un omaggio al patrimonio olandese di TEFAF Maastricht, che ricostruisce una sala del XVII secolo, arredata con tutti i beni di lusso raffigurati nei dipinti in esposizione.
Da non perdere le sezioni TEFAF Design, dedicata alle maggiori produzioni di arte applicate, TEFAF Tribal, su manufatti e opere d’arte tribali, e TEFAF Paper, con disegni e grafiche.
E proprio nella sezione riservata alle opere su carta, un posto d’onore –nonostante le polemiche – è riservato all’Italia, grazie all’esposizione “Galleria Borghese – An Italian Legacy”, con opere prestate dalla Galleria Borghese di Roma: una selezione di dipinti e sculture di autori italiani, risalenti al XV, XVI e XVII secolo.
– Helga Marsala
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