Concluso il restauro della Sala di Ercole a Palazzo Venezia. Un gioiello da scoprire a Roma
Palazzo Venezia continua a sorprendere. Dopo essere stato uno dei set di una serie tv di successo internazionale come "The Young Pope", l'edificio romano svela al pubblico gli affreschi rinascimentali dedicati alle Fatiche di Ercole
Quando parla di Palazzo Venezia, la Soprintendente al Polo Museale di Roma, Edith Gabrielli lo fa descrivendolo come una sfida, “un museo fatto di di migliaia di oggetti, taluni di grande rarità e bellezza, che giaceva in un sonno che rasentava la depressione”.
Per ovviare a questa condizione perniciosa, che in realtà affligge molti altri spazi storici capitolini – basti pensare alle preziose collezioni della Galleria Spada o a quel gioiello che è Palazzo Corsini – sono state attuate una serie di operazioni di svelamento, una sorta di apertura alla città, che è iniziata l’anno scorso, con la restituzione al pubblico del giardino – ora sempre visitabile – arricchita da una programmazione di eventi e concerti per la stagione estiva.
Così, mentre annuncia l’apertura del quarto ingresso dell’edificio, quello che da effettivamente su Piazza Venezia, e soprattutto l’arrivo della grande mostra internazionale su Giorgione, che occuperà le sale del piano nobile, sancendo forse l’inizio di una nuova stagione espositiva per il Museo, per Edith Gabrielli, la presentazione e la riapertura della Sala delle Fatiche di Ercole, s’iscrive ancora di più come uno snodo importante nel rinnovamento del Palazzo.
UN FREGIO COME UN TROMPE L’ŒIL
Finanziato dalla Fondazione Silvano Toti – che tra le altre attività ha anche promosso la costruzione del Globe Theatre a Villa Borghese – e diretto da Sonia Martone e Paolo Castellani, il restauro della decorazione pittorica è durato circa un anno, offrendo al pubblico la possibilità di visionare i lavori in corso d’opera, salendo sui ponteggi.
La Sala, situata al piano nobile, in quelli che erano gli appartamenti privati di Papa Paolo II Barbo, doveva essere in origine adibita alla conservazione dei paramenti sacri del pontefice: il ciclo di affreschi, datato intorno al 1470, parrebbe commissionato dal Cardinale Marco Barbo, decora la parte alta dell’ambiente che si apre, nella migliore tradizione rinascimentale, con la raffigurazione a trompe-l’œil di una loggia a dodici arcate. Le prime quattro hanno fontane e amorini, le altre otto contengono la rappresentazione di alcune delle Fatiche dell’eroe mitologico: Ercole e il leone Nemeo, Ercole e Anteo, Ercole e i buoi di Gerione, Ercole e Gerione, Ercole e il drago Ladone, Ercole e la cerva di Cerinea, Ercole e gli uccelli di Stinfalo, Ercole e il centauro Nesso. Il restauro ha escluso l’ipotesi della mano di Andrea Mantegna, ma ha confermato l’ambito settentrionale dell’ancora anonimo autore.
IL RESTAURO DEI RESTAURI
Già ridipinti tra la seconda metà dell’Ottocento, alla fine degli anni Venti – sotto la guida di Federico Hermanin, uno degli storici conservatori del Museo – e nel 1970, gli affreschi sono stati ripuliti dalla sporcizia, dalle addende e dalle vernici ormai ingiallite, con interventi a tratteggio laddove il colore era stato soggetto a caduta. E se gli appassionati della serie tv The Young Pope hanno certamente riconosciuto alcune delle Sale di Palazzo Venezia, diventate set della vicenda di Papa Pio XIII, chissà che adesso il regista Paolo Sorrentino – in procinto di girare la seconda stagione – non decida di ambientare qualche scena del suo The New Pope, proprio qui, sotto le imprese di un altro leggendario eroe.
–Maria Cristina Bastante
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