Le opere del Getty restaurate con la tecnologia italiana. In memoria di un eroe di Palmira 

Quando il Made in Italy fa la differenza. Aziende italiane che investono nella tecnologia in favore delle opere d’arte. E che con un omaggio al grande archeologo ucciso dall’IS, sostengono un museo americano.

L’Italia va in soccorso del Getty Museum di Los Angeles. Un gigante della scena museale internazionale, a cui due aziende italiane offrono una soluzione ingegnosa, a tutela del suo immenso tesoro di opere d’arte. Si tratta della divisione Light for Art del gruppo toscano El.En, e della Quanta System di Samarate, in provincia di Varese, entrambe specializzate in sistemi per la conservazione e il restauro tramite laser.

Laser el.en group

Laser el.en group

TECNOLOGIA LASER DALLA MEDICINA ALL’ARTE

Il dispositivo, denominato Thunder Compact, impiega la stessa tecnologia di cui si avvale la scienza medica: il laser, con una precisione estrema e un’azione non invasiva, delicatissima, interviene sulle superfici danneggiate con un’azione profonda di pulitura, riportando la superficie all’originario splendore.
Il livello di controllo è estremo: la rimozione dello strato di degrado interessa pochi micron per ogni impulso inviato, così da procedere in ampiezza e nel dettaglio, senza possibilità d’errore. Ad aiutare il processo è anche il diverso grado di assorbimento della radiazione ottica da parte dei materiali su cui si agisce: lo strato da rimuovere, solitamente di colore più scuro, assorbe la luce totalmente, mentre il substrato chiaro la riflette, respingendo l’azione del laser stesso.

IN RICORDO DI KHALED ASAAD, VITTIMA DELL’ISIS

Le due aziende hanno offerto al Getty la loro apparecchiatura, con un gesto simbolico importante: la donazione avverrà in memoria dell’esimio archeologo siriano Khaled Asaad, catturato da un gruppo di jihadisti dell’IS nel maggio del 2015, torturato e ucciso tre mesi dopo sulla piazza di fronte al Museo di Palmira. Asaad venne poi decapitato e il suo cadavere fu barbaramente esposto al pubblico, appeso a una colonna. La sua colpa? Aver continuato a lavorare con passione per il patrimonio storico-artistico siriano, cercando di mettere in salvo manufatti e opere d’arte minacciati dalla furia bruta dello Stato Islamico.

Khaled Asaad

Khaled Asaad

A questo intellettuale, simbolo di una resistenza culturale eroica, gli imprenditori italiani hanno deciso di intitolare la donazione al museo statunitense, sottolineando così il senso profondo del loro impegno nel campo della tutela dell’arte antica. Un fatto morale, prima di tutto. Che incontra la dedizione per la storia dell’arte e quella per la ricerca scientifica e tecnologica. Una risposta, infine, all’appello che Dario Franceschini aveva lanciato all’indomani dell’assassinio: “La comunità internazionale risponda”, aveva detto il Ministro.
E così risponde oggi un pezzetto dell’Italia migliore, con quel portato di genialità e di sensibilità che ancora una volta si fa motivo d’orgoglio dinanzi alla comunità internazionale. “Abbiamo raccolto il monito lanciato dal ministro Franceschini”, ha spiegato Paolo Salvadeo, Direttore Generale del Gruppo El.En. “Il direttore del Getty e la direttrice del dipartimento di conservazione delle opere antiche, la dottoressa Susanne Gänsicke, hanno sottolineato come la donazione del laser in onore di Khaled Assad sia estremamente toccante e simbolica, oltre che utile per il Museo. Un onore per la struttura museale e per tutti i collaboratori della stessa. Sono felice e orgoglioso di portare le eccellenze del nostro Paese anche all’estero, per ridare luce a queste preziose e antiche opere”.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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