I segreti del Rinascimento. Una mostra marchigiana in tre tappe
Musei Civici, Pesaro // Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano, Fano // Palazzo Ducale, Urbino – fino al 3 settembre 2017. Una mostra in tre sedi apre la strada all’esposizione di patrimoni artistici quasi sconosciuti. Affrontando il Rinascimento da un inedito punto di vista.
Esistono due tipologie di artisti: quelli noti, i cui nomi conosciamo a memoria per via della fama che ha contribuito al consolidarsi della loro immagine attraverso il tempo, e gli sconosciuti, che, nonostante il loro grande contributo storico, non hanno ricevuto abbastanza spazio nell’immaginario comune e, a lungo andare, sono stati dimenticati.
Rinascimento Segreto dà l’opportunità di mostrarsi e confrontarsi con i nomi noti a quegli artisti che definiamo anonimi (gli sconosciuti). Oltre ottanta opere in mostra compongono un itinerario che vede protagoniste le città di Fano, Pesaro e Urbino, curato da un esperto del settore e del periodo storico in questione, il Rinascimento. In ogni sede Vittorio Sgarbi ha scelto di seguire uno specifico tema e, proprio per questo, Rinascimento Segreto non può essere inteso come un percorso da compiere in maniera parziale, poiché solamente al termine di esso si potrà assaporare appieno l’eterogeneità delle innumerevoli interpretazioni del periodo artistico a cui si riferisce.
I PROTAGONISTI
Urbino accoglie tutte le opere di carattere pittorico, affiancando quelle del Perugino ai capolavori di Raffaello Sanzio, Piero del Pollaiolo, Benvenuto Cellini, Pontormo e molti altri ancora. I Musei Civici di Pesaro, invece, ospitano il settore veneziano dell’arte rinascimentale e la famosa Pala del Bellini che, con tutta la sua eleganza e imponenza, apre il percorso, dando allo spettatore un assaggio di ciò che li aspetta. Fano è la sede che riunisce le opere scultoree: disposte su due grandi file, formano un lungo corridoio da percorrere non senza ammirare la grande maestria con la quale materiali come terracotta, stucco, marmo e metalli sono stati lavorati dai maestri vissuti più di cinquecento anni fa.
Una mostra come Rinascimento Segreto aiuta il pubblico a comprendere il grande valore artistico che il nostro territorio possiede, ma, soprattutto, a capacitarsi dell’esistenza di un tesoro ancora sconosciuto ai più e gelosamente custodito da istituzioni e collezionisti privati. Un patrimonio che ha bisogno di una spinta, derivante da un interesse sincero e caparbio, per venire alla luce.
– Emanuele Gurini
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