Torna a Modena la Madonna di Guercino, l’ultima tra le opere trafugate a rientrare in Italia
Da Guercino a Tintoretto, dalle statue di epoca romana a Rubens, sono tante le opere d’arte trafugate dal nostro paese che (fortunatamente) riescono a rientrare grazie ad un’operazione sinergica che coinvolge Ministero dei beni culturali, istituzioni museali e forze dell’ordine. Ecco i casi più clamorosi
La Madonna con i Santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo del Guercino è solo l’ultima opera in ordine di tempo trafugata che rientra in Italia. Un’operazione lunga e laboriosa, eseguita dal Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, che ha permesso di rintracciare l’opera a Casablanca e riportarla lì dove era stata trafugata. La lista rimane comunque lunga. Sono tante le opere che sono state sottratte illecitamente alla collettività nel nostro paese. E se il caso più triste e doloroso è la Natività di Caravaggio, trafugata nella 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo e mai più recuperata, esistono fortunatamente storie a lieto fine. Ripercorriamo attraverso le immagini la storia dei furti più clamorosi e delle opere rientrate fortunatamente nel nostro paese.
-Mariacristina Ferraioli
MADONNA CON I SANTI GIOVANNI EVANGELISTA E GREGORIO TAUMATURGO DEL GUERCINO
Ritornerà in Italia tra pochi giorni la tela del Guercino “Madonna con i Santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo“, trafugata nell’agosto del 2014 nella chiesa di San Vincenzo a Modena. È il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini a dare notizia del rientro a Roma dell’opera che è stata ritrovata a Casablanca. La tela, che presenta alcuni danni sulla sua superficie, sarà presa in incarico dall’Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma prima di essere ricollocata a Modena.
MITRA TAUROCTONOS
È stato finalmente ricomposto il Mitra tauroctonos, il grande rilievo di marmo lunense del II-III secolo d.C. conservato alle Terme di Diocleziano di Roma. Ritrovata la testa del toro e la mano sinistra del dio a Cagliari. Il reperto, ora definitivamente ricomposto, ha un valore di mercato stimato in oltre 2 milioni di euro.
LE OPERE DEL MUSEO DI CASTELVECCHIO
È stato uno dei furti più clamorosi della storia del nostro paese: 17 opere d’arte, alcune di grande pregio e valore, sono state trafugate dal museo di Castelvecchio a Verona nel novembre 2015. Tra le opere trafugate anche 5 dipinti del Tintoretto e alcune tele di Peter Paul Rubens, del Pisanello, di Jacopo Bellini. Un chiaro furto su commissione operato da professionisti che sono andati a colpo sicuro. Ci è voluto più di un anno per rintracciarle le opere a Kiev e riportarle in Italia.
CARRO DI FARA SABINA
Il carro di Fara Sabina è un reperto archeologico di grande valore, trafugato alla fine degli anni ’60 dal sito archeologico di Montelibretti Roma e venduto al museo Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen. Sono 14 pezzi in lamina d’oro e bronzo di un carro da battaglia etrusco trovato durante uno scavo clandestino a Fara Sabina e ritrovato solo grazie ad un lavoro certosino di ricostruzione di documenti. Un intrigo internazionale che aveva al centro uno straordinario tesoro di beni archeologici illegalmente scavati ed esportati all’estero con gravissimo danno per il nostro patrimonio nazionale.
LA DEA DI MORGANTINA
La Dea di Morgantina è forse uno dei casi più intrigati e complessi di recupero di un’opera rubata. La statua risale al V secolo a.C., opera probabilmente di un discepolo di Fidia. L’opera fu trafugata dal sito archeologico di Morgantina nella seconda metà del Novecento e fu acquistata ad un’asta a Londra per 28 miliardi di lire dal Paul Getty Museum che la espose nel 1988. La statua rientrò solo nel 2011, dopo un contenzioso protrattosi per anni tra l’Italia e gli Stati Uniti. Oggi l’opera è esposta nel Museo archeologico di Aidone, in Sicilia.
ZEUS IN TRONO
Sempre dal Paul Getty Museum di Malibù arriva la statuetta di Zeus in trono del I secolo a.C. Storia controversa e a tratti oscura quella della scultura. La statuetta di Zeus in trono è stata acquistata dal Getty nel 1992 dai collezionisti Barbara e Lawrence Fleischman che a loro volta l’avevano acquistata, nel 1987, dal controverso mercante britannico Robin Symes. L’opera, rientrata in Italia, sarà ricollocata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli prima di essere assegnata alla destinazione definitiva.
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