Il Toro di Nimrud distrutto dall’Isis torna a vivere a Parigi (Ma grazie all’Italia)
Ricostruito grazie all’associazione Incontro di Civiltà, presieduta dall’ex ministro dei Beni e delle Attività Culturali Francesco Rutelli, il Toro di Nimrud, splendida statua risalente agli Assiri distrutta nel 2015 dalla furia iconoclasta dell’Isis. Il monumento ricostruito è stato installato davanti alla sede dell’Unesco di Parigi prima di partire alla volta dell’Iraq.
Un successo tutto italiano contro l’oscurantismo e la bieca violenza dell’Isis che ha portato alla distruzione di opere d’arte dal valore inestimabile. Torna a vivere grazie al meticoloso lavoro dell’associazione Incontro di Civiltà, presieduta da Francesco Rutelli, il Toro di Nimrud, monumento risalente all’antica Mesopotamia, distrutto dalla furia iconoclasta dell’Isis nel 2015 che ha completamente raso al suolo il sito archeologico dell’antica città assira di Nimrud, vicino a Mosul, in Iraq. Fino ai primi di dicembre la statua fedelmente riprodotta sarà esposta a Parigi davanti alla sede dell’Unesco prima di essere donata al governo iracheno e ritornare nel suo luogo originario.
CRIMINE DI GUERRA
“Un crimine di guerra”, così è stato definito da parte dell’Unesco l’attacco operato dai miliziani dello Stato Islamico contro l’antica città assira di Nimrud, in Iraq, tra i siti archeologici più antichi ed importanti del mondo. Il toro alato di Nimrud era forse l’opera simbolicamente più rappresentativa dell’intero sito archeologico. Un colosso alto più di 5 metri, risalente al IX secolo avanti Cristo, che è stato polverizzato dalla dinamite dei jihadisti. Il monumento è stato ricostruito fedelmente grazie ad un lavoro meticolosissimo durato quattro anni della ditta Nicola Salvioli di Firenze, che si è occupata anche del montaggio e dell’allestimento davanti alla sede dell’Unesco di Parigi. Sistemazione provvisoria perché, nonostante l’opera sia stata richiesta da diversi musei in giro per il mondo, tornerà in Iraq per volontà dell’associazione Incontro di Civiltà.
INCONTRO DI CIVILTÀ
Un gesto importante e concreto che conferma la leadership dell’Italia nella salvaguardia del patrimonio culturale, con l’ausilio delle tecnologie più all’avanguardia. Negli ultimi anni il nostro Paese ha contribuito, tra l’altro, alla riapertura del Museo Nazionale di Baghdad, al lancio dei Caschi Blu della Cultura (Unite4Heritage) e alla lotta contro il traffico di opere d’arte. Un contributo importante nella difesa del patrimonio culturale, al di là dello Stato in cui si trova, è dato dall’associazione Incontro di Civiltà dedita al restauro e la ricostruzione di capolavori artistici ed architettonici danneggiati o distrutti nei recenti conflitti nel Mediterraneo e Medio Oriente. Un impegno che guarda lontano e che punta a riportare in vita ancora tanti monumenti.
– Mariacristina Ferraioli
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