Un festival lungo tre anni omaggia nelle Fiandre i maestri fiamminghi
Le Fiandre puntano sempre più sul turismo d'arte. Presentato a Roma presso la residenza romana dell’Ambasciatore belga il progetto triennale “Flemish Masters 2018-2020" che mette in dialogo i grandi nomi dell'arte fiamminga con gli artisti contemporanei
Le Fiandre puntano sempre di più sulla propria storia culturale per promuovere il territorio in chiave turistica. L’Ente del Turismo delle Fiandre lancia il progetto Flemish Masters 2018-2020. Si tratta di un festival che racconterà attraverso esposizioni, performance ed eventi temporanei (dal 1 giugno 2018 fino al 2020) i maestri fiamminghi. Si svolgerà dunque in tre anni dedicati, rispettivamente, ai maestri Pieter Paul Rubens, Pieter Bruegel il Vecchio e Jan Van Eyck, chiamando a dialogare con le loro opere gli artisti contemporanei, da Jan Fabre a Luc Tuymans nelle principali città fiamminghe. Il progetto punta a raggiungere risultati ambiziosi (e concreti), non solo sul festival d’arte in sé, ma su un programma culturale ad ampio spettro, che intende coinvolgere la società civile e aspira a richiamare il turismo internazionale, soprattutto degli “artlovers”, e a trainare l’economia della regione, già fortemente in crescita nell’ultimo anno. La visione di insieme, la progettualità e i finanziamenti, anche infrastrutturali, non mancano.
RADICI STORICO-CULTURALI E OBIETTIVI
Il fine dichiarato del festival è ricostruire l’identità delle Fiandre per proiettarsi con maggiore consapevolezza e con rinnovati strumenti nella contemporaneità, alla ricerca di un ruolo socio-culturale nel contesto storico attuale. Tracciare, quindi, un ipotetico filo tra l’arte barocca e quella contemporanea, valorizzando il ruolo di ispirazione e di formazione svolto dall’arte italiana. L’ideale punto di partenza viene ricercato nella pittura della “età d’oro” delle Fiandre (dal XV agli inizi del XVII secolo), quale espressione più compiuta del periodo storico, che ha contribuito a formare l’autonomia culturale del sud della regione, in antitesi con il nord: il primo cattolico e spagnolo; il secondo, guidato dalla neonata repubblica olandese, borghese e protestante. Due poli rappresentati da altrettante scuole pittoriche: la “fiamminga”, influenzata dalla controriforma e incarnata dai volumi delle pale di Pieter Paul Rubens; la “olandese”, invece, dai valori della società mercantile, dove l’arte sacra, almeno quella istituzionale, lascia il posto alla pittura di genere (dal valore comunque universale) di Jan Vermeer e Rembrandt Harmenszoon van Rijn.
IL PROGRAMMA IN BREVE
Il programma di apertura, intitolato “Anversa Barocca 2018. Rubens Inspires” è incentrato sulla città di Anversa e la figura di Pieter Paul Rubens e ruota attorno alla Rubenshuis, eletta headquarter della manifestazione, dove verrà inaugurata la mostra celebrativa per il restauro di uno degli autoritratti del maestro (dal 1 giugno al 2 settembre 2018); nonché esposta la pala della distrutta chiesa di San Geminano opera di Tintoretto “L’angelo che predica Santa Caterina d’Alessandria del suo martirio” appartenuto a David Bowie; opera che dovrebbe tornare, eccezionalmente, a Venezia per la Biennale 2019, per rimarcare il legame tra l’arte italiana e quella fiamminga, altro proposito, manifesto, del progetto. Si segnala anche la prima retrospettiva dedicata alla pittrice barocca Michaelina Wautier al MAS-Museum aan de Stroom (1 giugno-31 ottobre 2018) e l’esposizione “Sanguine/Bloedrood on Baroque” di Luc Tuymans al M KHA (1° giugno-16 settembre 2018) e l’appuntamento estivo Experience Traps (1 giugno-30 settembre 2018) al museo Middelheim Museum. Si continua nel 2019, con la celebrazione dei 450 anni dalla morte del maestro Pieter Bruegel il Vecchio (1569) e le città di riferimento sono Bruxelles, che punta sulla riapertura definitiva dei Musei Reali di Belle Arti del Belgio e ancora Anversa, con una mostra su Bruegel e i suoi contemporanei. Il 2020, infine, anno di conclusione del progetto, è dedicato a Jan Van Eyck e al recente restauro del polittico dell’ “Agnello Mistico” e alla valorizzazione delle città di Gent e Bruges.
– Fabio Massimo Pellicano
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati